Fusione CEM-BEA, Daniela Mazzuconi: «Bea non è alla ricerca di rifiuti»

All’indomani della mancata fusione, il presidente di Brianza Energia Ambiente S.p.a. torna sulla questione, defininendolo “un’importante occasione mancata”.
«Si perde, a mio parere, un’occasione importante per il territorio di dar vita a una società pubblica forte che si occupi del ciclo integrato dei rifiuti». Sono le parole di Daniela Mazzuconi, Presidente di BEA, Brianza Energia Ambiente SpA all’indomani della mancata fusione tra CEM e BEA annunciata la scorsa settimana.
LE RAGIONI DEL PRESIDENTE BEA
Una direzione annunciata da tempo, che per la Mazzuconi è «un’importante occasione mancata»: «La fusione avrebbe portato indubbie ricadute positive sia per quanto concerne l’ambiente e, in particolare, il profilo della ricerca e dell’acquisizione di nuove tecnologie, la riduzione dei rifiuti e il trattamento della frazione residua, ma anche per quanto riguarda la qualità del servizio reso ai cittadini, nonché per il contenimento dei costi complessivi».
Al di là dell’aspetto pratico, la Mazzuconi ci tiene a sottolineare alcune questioni. «Innanzitutto, BEA non è alla ricerca di rifiuti», ha chiosato, riferendosi all’opinione espressa e da sempre portata avanti dal MoVimento 5 Stelle e dal sindaco di Vimercate Francesco Sartini, per cui la fusione aveva lo scopo principale di tenere in vita l’inceneritore di Desio. «Come dovrebbe essere noto a tutti, in Lombardia in questo momento per una serie di ragioni “storiche” non mancano i rifiuti e i prezzi sono in costante, continua e forte ascesa. Il mercato in questo momento registra una grande domanda di spazi di incenerimento ed una scarsissima offerta: società importanti come AMA, la municipalizzata del Comune di Roma, diramano richieste a tutti gli impianti, compreso quello di Desio, per poter programmare senza emergenze lo smaltimento. Tale situazione si protrarrà ancora per anni e tutti gli osservatori del settore sono concordi in tal senso. Preciso che BEA, a differenza di altri termovalorizzatori lombardi sia pubblici sia privati, sta prendendo solo rifiuti prodotti in Lombardia».
Insomma, un’occasione su cui, per il Presidente BEA, è il caso di rimettere la testa: «Non appena nominata presidente di BEA, nell’estate 2015, d’intesa con il presidente di GELSIA Ambiente e con l’allora amministratore unico di CEM, avevo promosso due incontri per studiare le possibili integrazioni fra le tre società, integrazione che ancora oggi ritengo meritevole di attenzione e sviluppo, perché ne verrebbe una società forte e in grado di competere con le grandi del settore, che metterebbe a disposizione tutto il meglio elaborato dalle tre società in tanti anni di serio e competente lavoro e che consentirebbe, oltre all’offerta di un buon servizio a prezzi competitivi, anche lo sviluppo di una ricerca consistente sulle tematiche ambientali, specialmente sull’intera questione riguardante i rifiuti e la loro riduzione.»