Piacenza-Monza 0-1. Zaffaroni: “Sono contento per i ragazzi”

Andrea D’Errico fa allo stadio Leonardo Garilli di Piacenza il regalo più bello ai tifosi del Monza: un gol che vale 3 punti.
Andrea D’Errico fa allo stadio Leonardo Garilli di Piacenza il regalo di Natale più bello ai tifosi del Monza: un gol che vale 3 punti e che pertanto fa rimanere la squadra brianzola nel gruppone in zona play-off, ridando morale a una truppa che nelle ultime 7 partite aveva racimolato solo 6 punti.
La prima giornata di ritorno del Girone A di Serie C ha visto la formazione allenata da Marco Zaffaroni disputare la seconda gara consecutiva in trasferta, anche se lo scenario era più da campo neutro, dato lo sciopero del tifo che gli ultras piacentini stanno portando avanti da alcune settimane in segno di protesta nei confronti della società lamentatasi delle troppe multe prese per le loro intemperanze.
Il match era delicato, aldilà del periodo negativo della compagine brianzola, per il fatto che il Monza aveva solo un punto in più in classifica degli avversari, con il Piacenza che ancora deve recuperare l’incontro casalingo con la Robur Siena. E non doveva trarre in inganno la gara di andata, quando Cori e Giudici giustiziarono la favorita (sulla carta) formazione allenata da Arnaldo Franzini.
La sfida di oggi ha dimostrato che Monza e Piacenza si equivalgono. Quello di D’Errico è stato un guizzo nel mezzo di 95’ di calcio orrendo, al punto che al termine del primo tempo i due presidenti avrebbero dovuto mettersi d’accordo per restituire i soldi dell’incasso agli “aficionados” biancorossi. Sembrava una partita di scacchi destinata allo stallo. Senza il caffè dell’intervallo (che al Brianteo si spera di poterne godere già dal prossimo match di sabato prossimo, alle ore 14.30, contro la Pistoiese) sarebbe stato difficile resistere all’abbraccio di Morfeo (non intendendo Domenico, ex fantasista di Atalanta, Milan e Inter).
Oggi il solito stucchevole giro palla di marca “zaffaroniana” era “double face” perché lo si poteva detestare (o ammirare, per coloro che apprezzano vedere il “tiki taka” anche quando provato da giocatori di Serie C) pure da parte della formazione di Franzini. Tra idee poche o nulle (affidare a Perini il compito di far partire le azioni è come affidare la direzione di un’orchestra a un diplomato al Liceo musicale), errori a ripetizione (quando si dice che si gioca con un coniglio al posto della palla…), falli a più non posso (sarebbe curioso conoscere qual è stato il tempo effettivo di gioco), nel primo tempo era necessario coprire gli occhi ai bimbi e promettere loro che mai più avrebbero assistito a un horror nell’antivigilia di Natale.
Se da una parte alla fine si sono portati a casa 3 punti e su tutto lo schifo si è passato un colpo di spugna, dall’altra c’è di che sorprendersi che l’allenatore goda ancora della fiducia della dirigenza emiliana. Lo scriviamo anche per evidenziare che le nostre critiche non sono nei confronti di un tecnico in particolare o dei giocatori, eccetera, ma sono rivolte a un sistema calcio, che non offre più uno spettacolo all’altezza e che nel suo andare alla deriva trascina con sé, oltre al marcio di cui si sono riempite le pagine dei giornali negli scorsi anni, solo tatticismi e problematiche psicologiche. Il dribbling? Abolito. Il lancio? Abolito. Andando avanti di questo passo bisognerà pensare seriamente a introdurre anche nel calcio il limite di un “tot” di secondi per concludere un’azione.
Tornando alla partita di oggi, il secondo tempo è stato meno peggio, non tanto per i cambi (anche se Carissoni ha fatto 4’ di alta qualità, meritandosi un 7 in pagella nonostante abbia giocato solo il recupero), ma perché sprofondando i due reparti di centrocampo è venuto fuori il cuore delle due squadre. E il Monza ha mostrato di averne di più. Grazie proprio a D’Errico, che negli ultimi 30 metri ha preso la squadra per mano e gli ha indicato la via. E grazie alla difesa, che è tornata su livelli eccellenti in fase di contenimento.
A proposito di difesa, Zaffaroni ha recuperato Trainotti dall’influenza riproponendolo al posto di Adorni. In attacco, invece, l’allenatore di Gerenzano è tornato a preferire Cogliati a Palazzo.
Franzini lamentava le assenze dei centrocampisti Della Latta e Morosini, il primo per squalifica, il secondo per infortunio.
La cronaca: nei primi 10’ si vedono solo falli e scontri duri; praticamente c’è sempre un giocatore dolorante per terra. All’11’ Fumagalli blocca senza problemi un destro debole di Guidetti dalla distanza. Al 19’ stessa sorte tocca a una girata di Cori. Poi si dorme. Il Piacenza? Più che una “lupa” è una “pecora”: al 44’ c’è chi applaude a un destro di Corazza che passa a un metro dall’incrocio dei pali.
La ripresa si apre ancora in maniera molto spigolosa. Al 2’ Cori colpisce volontariamente con le due mani Pergreffi sul braccio destro e il giocatore piacentino fa una sceneggiata vergognosa rotolandosi per terra e mettendosi le mani sulla faccia. Fortunatamente l’arbitro non vede e il guardalinee non abbocca. Al 9’ il “supereroe” Riva toglie a Franchi il pallone dai piedi al momento del tiro quasi a colpo sicuro. 2’ dopo si assiste a una superba iniziativa personale di D’Errico in area avversaria la cui conclusione viene deviata in corner da Fumagalli. È il segnale: “Si può fare”. Al 16’ Guidetti crossa per Cori che calcia al volo sopra la traversa. Zaffaroni toglie Perini e Cogliati per inserire rispettivamente Galli e Ponsat. Al 27’ Franchi effettua un bel traversone per Segre che però manca praticamente la correzione di testa. Al 31’ D’Errico punisce la società che negli ultimi due mercati ha provato a strapparlo al Monza a suon di banconote: Trainotti effettua un ottimo cross dalla destra, Cori stoppa la sfera, la difesa del Piacenza sta a guardare ma il numero 10 dei brianzoli no e con un rasoterra di destro infila la palla in rete andando a esultare sotto la curva occupata dalla cinquantina di tifosi ospiti. Entra Carissoni e Corazza fallisce una doppia ghiotta opportunità: a tu per tu con Liverani calcia sul palo opposto e sulla ribattuta tira sull’esterno della rete. Nei 4’ di recupero Carissoni, aiutato dai compagni, lotta come un leone e si merita applausi. Lo spirito dev’essere questo. Perché tra tanto equilibrio la differenza la fa il cuore, non la somma degli ingaggi. I tifosi hanno apprezzato questo e, per festeggiare in modo natalizio, a fine partita hanno intonato Jingle Bells ma sostituendo le due parole con Monza alè.
In sala stampa Zaffaroni si è naturalmente dichiarato soddisfatto: “I ragazzi sono stati bravi, hanno giocato con grande maturità una partita difficile. Oggi bisognava dimostrare forza, carattere, personalità. Della vittoria sono contento per i ragazzi perché se la meritavano. Cori? Nell’ultimo periodo sta crescendo molto e difatti tutta la manovra della squadra ne risente positivamente. Per noi è un giocatore determinante anche perché tiene impegnati tanti difensori. I play-off? Il nostro obiettivo è quello di restare in questa categoria”.
PIACENZA-MONZA 0-1 (0-0)
PIACENZA (4-3-3): Fumagalli; Di Cecco (34’ s.t. Mora), Silva, Pergreffi, Masciangelo; Segre, Pederzoli (37’ s.t. Zecca), Scaccabarozzi; Franchi, Romero, Corazza. A disp.: Criscione, Lanzano, Ferri, Bini, Carollo, Masullo, Bertoncini, Sarzi Puttini, Castellana. All.: Franzini.
MONZA (4-4-2): Liverani; Trainotti, Caverzasi, Riva, Tentardini; Giudici (45’ s.t. Carissoni), Guidetti, Perini (24’ s.t. Galli), D’Errico; Cori, Cogliati (24’ s.t. Ponsat). A disp.: Del Frate, Origlio, Palesi, Palazzo, Negro, Romanò, Adorni, Barzotti. All.: Zaffaroni.
ARBITRO: Schirru di Nichelino.
MARCATORI: 31′ s.t. D’Errico.
NOTE: calci d’angolo 5-2; ammoniti Franchi, Tentardini e Cogliati; recupero 1’ e 4′; spettatori circa 1500.