Salta la fusione Cem-Bea. M5S esulta. Il PD: “Un’occasione sprecata”

Il M5S si è da sempre opposto al matrimonio, tanto che nel 2016 Francesco Sartini aveva minacciato l’uscita di Vimercate dal CEM. Ora canta vittoria
Questo matrimonio non s’ha da fare: è saltato il tanto discusso tentativo di fusione CEM-BEA, da sempre ostracizzato dal Comune di Vimercate. Nell’assemblea dei soci che si è svolta giovedì 14 dicembre, la maggioranza dei presenti ha espresso parere favorevole all’abbandono del progetto, avviato più di tre anni fa.
Più che soddisfatto il Primo Cittadino di Vimercate, Francesco Sartini: la Giunta da lui guidata, infatti, si era da sempre schierata contro. Per onorare degnamente la “vittoria” di questa partita, il MoVimento 5 Stelle cittadino ha chiamato in città Gianmarco Corbetta, Consigliere regionale del M5S, che da tempo porta avanti la battaglia contro la fusione in Regione. «Per noi questa è una grande soddisfazione, una vittoria per il movimento, ottenuta grazie all’impegno diplomatico portato avanti dal Sindaco Francesco Sartini – ha commentato Corbetta – Ci sono voluti tre anni per far passare un messaggio ovvio, ma alla fine la ragione ha prevalso».
LA VICENDA
Il fidanzamento CEM BEA aveva fatto parlare a Vimercate, anche in seguito alle forti dichiarazioni della Giunta pentastellata di Vimercate, che nell’ottobre del 2016, a pochi mesi dall’insediamento, aveva annunciato la volontà di uscire dal CEM, il Consorzio a cui Vimercate aderisce insieme ad altri 58 Comuni. Il primo cittadino, dopo più di quarant’anni, si era dichiarato pronto a rivoluzionare la gestione dei rifiuti in città. Il motivo? L’inceneritore di Desio, che BEA gestisce.
«I calcoli hanno sempre rivelato e rivelano tuttora che per alimentare l’impianto di Desio sono necessarie 90mila tonnellate all’anno di rifiuti – ha chiosato Corbetta – Con l’introduzione dell’eco-sacco, la produzione dei rifiuti a persona continua a scendere e si aggira intorno ai 50 Kg. In un territorio di 730mila abitanti, facendo una semplice moltiplicazione, è chiaro che vengono prodotte 36mila e 500 kg di rifiuti. Ne mancano più di 50mila per far funzionare l’inceneritore: è ovvio, dunque, che o si va verso l’adozione di buon pratiche che portano a una riduzione sempre maggiore di rifiuti o si mantiene in funzione l’inceneritore, le due cose sono palesemente in antitesi».
Ora, dunque, la svolta: i soci si sono espressi a favore di un interruzione del progetto di fusione. Soddisfatto Sartini. «La nostra battaglia non è mai stata una mancanza di impegno nei confronti di CEM, anzi – ha spiegato Sartini – Abbiamo sempre spinto perché il Consorzio continuasse, come sta facendo, a incrementare buone pratiche e la fusione con BEA ci sembrava andare nella direzione opposta. Ora, continueremo su questa strada: Vimercate sarà uno stimolo e spingerà per l’adozione di metodi all’avanguardia, come ha sempre fatto».
Tra le idee che la Giunta vimercatese vorrebbe introdurre, la sperimentazione del compostaggio domestico e un tentativo di recupero della cellulosa dei pannolini, che sono tra i rifiuti più difficili da smaltire, nonché alcuni tra i più inquinanti. Obiettivo finale, abbassare la quantità di rifiuti prodotti a persona e con esse le cifre di smaltimento. «Questo capitolo di spesa è davvero ingente – racconta Sartini – si parla di cifre che si aggirano intorno alle 600mila euro annui per l’indifferenziata e altrettanti per l’umido. È necessario lavorare per ridurla, educando prima di tutto i cittadini e proseguendo con l’adozione di buone pratiche. Ora le condizioni per farci seguire da CEM ci sono tutte».
LE REAZIONI
«La notizia non mi rende né contento né scontento – ha commentato il sindaco di Desio,Roberto Corti – Forse questo progetto di fusione aveva una gamba zoppa: come ho sempre sostenuto, ritengo che sia necessario pensare a un progetto che coinvolga i tre grossi player, non solo CEM e BEA, ma anche Gelsia Ambiente. Penso che l’operazione debba essere considerata in termini strategici, muovendosi prima per poter concretamente portare dei benefici al territorio e ai cittadini».
Dello stesso parere anche il sindaco di Concorezzo, Riccaro Borgonovo: «Se si ragione tutti insieme, si innescano delle economie di scala tali per cui è possibile realmente migliorare il servizio ai cittadini e ridurre i costi – ha commentato – Il mio timore è che, proseguendo invece su questo binario i costi possano aumentare perché i prezzi vengono dettati dagli inceneritori. Ritengono che un’unione tra le tre grosse società lombarde sia davvero auspicabile».
IL PD DI VIMERCATE: «UN’OCCASIONE SPRECATA»
La notizia del fallimento della fusione è stata accolta negativamente dal Pd di Vimercate. «Con rammarico apprendiamo che il percorso di mandato conferito dai Consigli Comunali del territorio alla società partecipata CEM di intraprendere un processo strategico e lungimirante per la possibile fusione con BEA, sia giunto alla fine e con esito negativo – hanno scritto in una nota stampa – Ne prendiamo atto pensando a quello che avrebbe potuto essere CEM: una grande società di gestione del ciclo dei rifiuti, completamente in mano pubblica, su un territorio vasto, impegnata a migliorare la raccolta differenziata portandola mediamente all’80%, con la possibilità di aumentare gli investimenti su impianti di raccolta e riciclo e sui mezzi, creandosi una società di valenza nazionale con la possibilità di ridurre i costi per i cittadini. Questo fu ciò che si votò in consiglio comunale a fine 2014».
Il Pd attacca il M5S anche sul merito: «In questi anni le Amministrazioni di centrosinistra hanno saputo mettere in campo politiche che si sono concretizzate con i risultati che, ad oggi, parlano chiaro: la creazione dell’isola ecologica, la gestione rifiuti porta a porta e l’eliminazione dei cassonetti, l’introduzione del multipak e dell’ecuosacco. Tali iniziative hanno portato la raccolta differenziata dal 32% del 1995 al 76% del primo trimestre del 2016, fin quando abbiamo amministrato. Oggi, dicembre 2017, è ancora al 76% frutto del nostro lavoro». E ancora: «A Vimercate l’inerzia positiva ereditata dalla precedente amministrazione e dall’allentarsi del patto di stabilità non è eterna. Finora la maggior parte delle realizzazioni messe in atto dall’amministrazione Sartini erano già progettate e finanziate dalla amministrazione precedente (strade, bando di efficentamento energetico scuole/edifici pubblici, etc). Per quanto riguarda il nuovo, considerata anche questa vicenda, non ci resta che prendere atto di una mancanza di visione per il futuro di Vimercate».