Cultura

Via al processo di beatificazione di Fratel Ettore. Ora si aspetta il miracolo

Il processo di beatificazione di Fratel Ettore è stato ufficialmente aperto ieri: ora bisogna raccogliere testimonianze, ricordi e scritti.


“Quando c’era da soccorrere, intervenire, dare sollievo alle sofferenze, non si fermava davanti a nulla”. Sono queste le parole di Suor Teresa Martino, amica e collaboratrice di Fratel Ettore che, tutt’ora porta avanti l’opera presso la casa Betania di Seveso dove, ieri pomeriggio, si è avviato il processo di beatificazione di Ettore Boschini, il frate che tanto ha fatto contro la miseria. “Senza clamori, in anni di rinunce e sofferenze, ha saputo provvedere tempestivamente ad alcune tra le urgenze più drammatiche di Milano – racconta suor Teresa – per primo ha accolto i barboni che languivano sui binari della Stazione centrale. Per primo ha deciso, già alla fine degli anni Settanta, di aprire le porte dei suoi Rifugi agli immigrati, offrendo conforto materiale e parole di speranza. Ha istituito uno dei primi centri privati per accogliere gli ammalati di Aids, alla fine degli anni Ottanta, mentre l’assistenza pubblica sembrava disarmata di fronte all’incalzare della tragedia. Con lo stesso slancio inesausto ha pensato ai tossicodipendenti, ai malati mentali, agli anziani lungo degenti e senza assistenza”.

La notizia, dunque, che Fratel Ettore sarà Beato ha riempito il cuore di gioia di molti fedeli. Ieri, alla presenza dell’Arcivescovo di Milano, Monsignor Mario Delpini, si è aperto il processo di canonizzazione del frate camilliano. Un rito al quale hanno partecipato anche il delegato episcopale e responsabile del Servizio diocesano per le Cause dei Santi, monsignor Ennio Apeciti, il collaboratore del medesimo Servizio, don Marco Gianola, il notaio che ha vergato il verbale della Sessione, don Simone Lucca. Con loro anche la postulatrice, la storica Francesca Consolini e il Presidente del Consiglio regionale, Raffaele Cattaneo che afferma: “il bene diffuso senza calcoli da parte di Fratel Ettore è visibile ancora oggi nelle opere che ha avviato e nelle tantissime persone che ha cambiato e aiutato. A lui guardiamo con gratitudine e perciò l’avvio della fase diocesana della causa di beatificazione è una bella notizia e insieme un’occasione particolarmente significativa per avvicinarci al Natale ricordando e tenendo nel cuore una figura che ha fatto della carità un programma di vita”. A testimonianza dell’importanza sociale dell’opera di Fratel Ettore, nel 2001 il Consiglio regionale assegnò a lui la Medaglia al valor Civile che il religioso volle ricevere facendosi “accompagnare” dall’immancabile statua della Madonna. E tra i ricordi di Suor Teresa su Fratel Ettore c’è anche un episodio che fa sorridere e che sottolinea, ancora una volta, la semplicità di un uomo che in realtà è stato straordinario: “L’altro giorno, ha raccontato una volta eravamo senza pane. Stavo uscendo per andarlo a cercare quando ne è arrivato un camion pieno.E chi te lo ha mandato? – chiesi io -Non lo so. Secondo me Maria Vergine” .

La felicità di Casa Betania: “ora aspettiamo il miracolo”

Avviato il processo di beatificazione, quale sarà lo step successivo prima di parlare di Fratel Ettore come Beato? La raccolta delle prove e delle testimonianza: gli storici si sono già messi a lavoro per raccogliere scritti editi e inediti. “In Curia si potranno portare ricordi personali e testimonianza – spiega Don Marco Gianola – andremo avanti fino alla chiusura del processo per il quale non c’è un tempo preciso”. Riunita tutta la documentazione, verrà inviata alla Congregazione delle Cause dei Santi, che la sottoporrà a tre diversi gradi di giudizio. Una volta che il Papa avrà riconosciuto le virtù eroiche, il Servo di Dio diverrà Venerabile, e allora servirà un miracolo riconosciuto per essere Beato.

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