Andy (Bluvertigo) sul palco dell’Alcatraz. L’artista rende omaggio a David Bowie

10 gennaio 2018 | 15:28
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Andy (Bluvertigo) sul palco dell’Alcatraz. L’artista rende omaggio a David Bowie

Andy porterà in scena lo spettacolo musicale “Andy & White Dukes”.

David Bowie è morto esattamente due anni fa, lasciando un vuoto importante in tutti coloro che lo amavano come musicista, artista, trasformista. L’uomo caduto sulla terra: troppo speciale per essere umano. Andy (artista monzese, nonché uno dei fondatori dei Bluvertigo) non ha mai fatto mistero del suo amore incondizionato per il Duca Bianco. Dipingendolo, ascoltandone i suoni, ricercandolo nell’arte. E proprio oggi, 10 gennaio, suonerà con Andy and the White Dukes all’Alcatraz.

Milano rende omaggio al grande duca bianco con questo concerto esclusivo sullo stesso palco dove David Bowie si esibì nel 1999. Andy porterà in scena un omaggio dedicato alla straordinaria vita di David Bowie con lo spettacolo musicale “Andy & White Dukes”

Impegnato con voce, sax, tastiere e funambolici cambi d’abito, Andy sarà affiancato da: Alberto Linari alle tastiere, Alessandro De Crescenzo alla chitarra, Marco Vattovani alla batteria, Max Pasut al basso e Nicole Pellicani come voce femminile. Prevista una misteriosa sorpresa a fine concerto. Che si tratti di un intervento di Morgan? I due pare si siano finalmente riappacificati, per la gioia dei fan, ma nulla è trapelato in merito.

Questo evento è molto di più di un semplice concerto, come racconta lo stesso Andy raggiunto telefonicamente: “…sento ancora molto il vuoto che ha lasciato David Bowie. Suonare questa sera avrà anche una funzione catartica, un modo per far vibrare energie positive e rendere meno “pesante” questo anniversario: cercheremo di condividere l’amore per David Bowie…”

Anche tra i tuoi quadri spicca un’opera dedicata a David Bowie. Parlaci del tuo ultimo progetto musicale…

La mia ultima pagina musicale è un David Bowie Show. Si chiama Andy and The White Dukes. Siamo in 6, una band di bravissimi musicisti e stiamo portando questo spettacolo in giro da un anno. Poter riprendere il repertorio di Bowie mi fa scoprire sempre delle cose nuove. Non cerco di imitare o emulare: sono semplicemente ispirato da questo immenso artista, che è la persona che più ha stimolato i miei sogni. E che ancora oggi è una immensa fonte da cui attingere.

Andy è davvero un artista poliedrico, impegnato su tanti fronti e in molte discipline. Un inusuale allestimento, poco prima di Natale, aveva visto come protagoniste le sue opere su tela. Si trattava di un’esposizione che ha preso vita a Bresso, presso il Centro di Medicina MCB in vicolo Villa 19.

Un connubio spesso dimenticato quello tra arte e medicina di cui l’artista ci tiene a parlarci anche perché è ancora in atto un’asta di beneficenza. “L’arte è una forma di cura potente, perché l’individuo è fatto anche di mente e il progetto che mi vede coinvolto si chiama Sente-Mente, ovvero capace di provare emozioni e sentir quelle altrui che va a sostituire De-Mente, ovvero fuori dalla propria mente, dove l’attenzione è posta solo sulla perdita delle facoltà cognitive”.

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Andy come sei arrivato ad esporre in un Centro Medico?

Da tempo sono molto amico di Paolo Bilardi (ndr. il responsabile del centro medico) e condividiamo anche la pratica delle arti marziali. Anche l’amicizia crea coordinate importanti per la condivisione. Da molti anni mi occupo delle mie ‘tamarrate’ pittoriche fluorescenti e abbiamo cercato un connubio tra le nostre attività.

Credi che si possa curare con l’arte?

L’aspetto curativo è anche cromatico, ed è l’aspetto che mi interessa di più. È bella questa invasione, di questo spazio con i colori, sperando giovino ai pazienti che vengono qui.

Parlaci del Progetto Sente-Mente…

Ho donato un quadro alle persone che si stanno occupando di questo progetto che ho trovato davvero interessante. Si vorrebbe insegnare alle famiglie che hanno tra i loro membri un malato di Alzheimer a trovare le migliori dinamiche di interazione e comunicazione. Perché, come mi ricorda sempre Paolo Bilardi, la vita non finisce con la diagnosi, ma bisogna scoprire la maniera gioiosa e diversa per vivere il tempo che rimane. Se un mio quadro può aiutare a raccogliere fondi per questo motivo, ne sono davvero felice…

Qual è il tuo rapporto con la malattia?

Io sono un disattento, non mi sono mai occupato troppo della mia salute. Sono intervento solo quando necessario, tipo lo scorso anno quando sono andato ‘sotto i ferri’ per il ginocchio. In realtà mi rendo conto che è sempre più necessario prendersi cura di sé e volersi bene. Da sempre ho avuto a che fare con le vie alternative di cura orientali. La cosa giusta sarebbe trovare un connubio tra occidente e oriente. Comunque non sono un ipocondriaco, al contrario…mi accorgo dei malori a malori avvenuti!

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Com’è ora il tuo rapporto con Monza?

A mio parere Monza negli ultimi anni ha avuto un risveglio bellissimo. Da mostre sempre più interessanti fino al museo del Duomo. Io ho avuto l’opportunità di avvicinarmi molto alla mia città nell’ultimo periodo: è recettiva e molto migliorata. È finito il tempo del lamento, ora si possono fare molte cose anche dal punto di vista artistico.

Per partecipare all’asta e aggiudicarsi il quadro di Andy (nella foto, Titolo: Prestige, acrilico fluo su tela, cm 50×70, anno 2014) potete scrivere al responsabile Paolo Biliardi e mandare la vostra offerta: paolobilardi@libero.it I fondi saranno devoluti all’associazione in aiuto delle famiglie che convivono con l’Alzheimer.

Se invece non potrete esserci stasera all’Alcatraz di Milano, vi ricordiamo le prossime due date di Andy and The White Dukes: il 2 febbraio suoneranno a Mestre al Teatro dell’Opera, mentre il 16 febbraio saranno a San Donato Del Piave.

Scritto da Marta Migliardi