Giorgio Gori in Brianza: “Cambieremo tante cose che non vanno”

Ieri il primo tour della Brianza di Giorgio Gori. Tanti i temi toccati tra i quali quello di “Autostrada Pedemontana” che per il candidato rappresenta “il fallimento della giunta Maroni”.
Sicurezza, sanità, mobilità e immigrazione su modello tedesco, sono alcuni degli argomenti di cui ha parlato Giorgio Gori, candidato del Pd alla presidenza di Regione Lombardia, durante il suo tour nella provincia di Monza e Brianza, iniziato questa mattina ad Agrate Brianza e in conclusione a Seregno.
Durante il tragitto in treno con la stampa, partito da Monza e diretto a Ceriano Laghetto, stazione ferroviaria tristemente nota per le problematiche di microcriminalità connessa allo spaccio di droga nel parco delle Groane, Giorgio Gori ha parlato anche di sicurezza.
“Avere un presidio stabile di Polizia Locale farebbe la differenza, la destra in questi anni non ha lavorato alla formazione e non ha pensato realmente alla sicurezza” – ha affermato Gori, che poi ha proseguito parlando di sanità regionale, affermando che “ci sono ampi margini di miglioramento ad esempio rispetto al problema delle liste di attesa, centinaia di anziani in attesa a causa per del picco di inlfuenza”.
Il candidato del centrosinistra ha posto l’accento sulla questione vaccini: “se Regione Lombardia non fosse la quartultima in Italia per numero di vaccinazioni della popolazione adulta, non avremmo migliaia di anziani che vanno ad affollare i pronto soccorsi”.
Gori ha poi proseguito criticando la mancanza di una rete di sanità di territorio: “come ad esempio quella del Veneto, con poliambulatori”, che eviterebbe a molti di “ricorrere agli ospedali, che credo debbano essere destinati alle cure delle patologie acute e gravi”. Infine, ha aggiunto “il modello organizzativo di cui si è dotata Regione Lombardia, rischia di rendere difficile ai malati non cronici l’accesso alle cure, privilegiando invece i cronici“.
Gori ha poi visitato il polo artigianale di Limbiate, per poi proseguire verso Varedo in area ex Snia, l’ospedale di Desio, il polo culturale di Cesano Maderno e chiudere con un incontro pubblico in Sala Gandini a Seregno, previsto per le 21.
Parlando della situazione imprese della Brianza, Gori ha spiegato: “ogni crisi aziendale ha la sua specificità, gli incentivi che il Governo ha predisposto sulla sostituzione di macchinari per l’innovazione tecnologica o il credito d’imposta sulla ricerca e lo sviluppo, sono fattori di grande aiuto alle imprese”. Poi, ha proseguito “stamattina ho visitato St microelettronics di Agrate Brianza, le misure di Governo disposte dal Ministro Calenda hanno aiutato molto”. Infine, ha concluso “in alcuni casi la Regione ha competenza diretta, in altri casi può essere un buon tramite tra le realtà del territorio e il Ministero dello Sviluppo Economico che ha competenza sulle grandi crisi economiche. Se la regione non svolge questa funzione di cerniera, poi i contatti non ci sono”.
Sulla mobilità Regionale, il candidato di centrosinistra ha parlato di necessità di predisporre una gara alla scadenza del contratto con Trenord: “le linee regionali Lombarde sono rimaste molto indietro, tranne le linee “S” che sono state un po’ un’innovazione, sia per le infrastrutture che per la qualità dei treni non siamo davvero in Europa”. Lo ha dichiarato Giorgio Gori, candidato per il centrosinistra alla presidenza di Regione Lombardia, a margine della sua visita di oggi in giro per la Brianza, parlando di mobilità. “Alta velocità si, linee regionali no, è ciò che afferma qualsiasi pendolare”, ha proseguito il candidato, che ha precisato “la soluzione è molto semplice, bisogna portare a scadenza nel 2020 il contratto con Trenord, dopodiché si fa la gara, e chi vince mette sul piatto l’investimento per sostituire tutti i treni, come hanno fatto in Emilia Romagna”. Gori ha aggiunto: “dall’altro lato poi la contrattazione con il Ministero dei Trasporti ed Rfi, che è proprietaria delle linee, perché gli investimenti dei prossimi anni raddoppino le linee più insufficienti e per rinnovare scambi e tecnologie”.
Autostrada Pedemontana, “fallimento della giunta Maroni”
“Pedemontana rappresenta, al netto dello scampato pericolo sul fallimento che non sarebbe stata una buona notizia, il fallimento dell’amministrazione Maroni. Una cosa costosissima, incompiuta, che non ha più le risorse per andare avanti, dove la gente non va perché costa troppo”. Lo ha dichiarato il candidato del Pd alla presidenza di Regione Lombardia Giorgio Gori, durante il suo “tour” della Brianza di oggi. Gori poi ha proseguito “quelli che ci vanno non pagano il pedaggio, il sistema di tariffazione è evaso dal 25% degli automobilisti che la utilizzano”. Secondo il candidato del centrosinistra, Pedemontana è stata “oggetto di speculazione elettorale” e “le tangenziali gratuite che hanno minato alla base il modello di sostenibilità economica di Pedemontana, erano una marchetta elettorale per Como e Varese”. Secondo Gori l’autostrada “deve essere completata ma rivedendo il progetto e alleggerendolo dal punto di vista economico”. Infine, per il pieddino “l’ultima tratta è inutile, è sufficiente attestare Pedemontana a Vimercate e metterla in contatto con la Tem, che vale quasi un miliardo di euro di risparmio”.
Rispetto alle province, Gori ha parlato di maggiori competenze ai Comuni:
“Credo che le province debbano essere finanziate, perché o le cancelliamo, ma il Referendum ha posto uno stop a quel percorso, o facciamo corrispondere fondi a funzioni”. Ha proseguito poi, “negli ultimi atti della legislatura c’è un adeguato finanziamento delle province soprattutto per la cura di strade e scuole”. Gori ha anche detto “non tornerei però a province cariche di funzioni, con elezioni di primo livello, sono per il principio di sussidiarietà e dare più responsabilità ai comuni, il più possibile vicino ai cittadini, quindi a comuni e aggregazioni di comuni”. Infine ha concluso “le province sono di fatto un organo di programmazione e non di esecuzione”.
In merito alle polemiche nate a seguito di alcune dichiarazioni del suo avversario leghista Fontana, ha dichiarato:
“Io non credo che Fontana si sia sbagliato, ma che abbia detto ciò che in cuor suo pensa. In altre occasioni si è espresso in maniera estrema sui temi dell’immigrazione, dei diritti civili e delle unioni civili, quindi è tutt’altro che una figura moderata”. Lo ha dichiarato Giorgio Gori, candidato del centro sinistra alla presidenza di Regione Lombardia, in Brianza commentando nuovamente il riferimento alla ‘razza bianca’ fatta dal candidato di centrodestra.