Insieme si può fare Onlus, un libro di favole per aiutare i bambini della Siria

17 gennaio 2018 | 02:26
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Insieme si può fare Onlus, un libro di favole per aiutare i bambini della Siria

I racconti, scritti da 33 personaggi dello spettacolo, serviranno a raccogliere fondi per la Plaster School, realizzato dalla Onlus monzese, Che sta sostenendo i siriani con diversi progetti.

Combattere una battaglia sociale, senza armi né violenza, per aiutare e dare un futuro migliore alle persone più deboli e bisognose. In primis, donne e bambini siriani. Che da quasi 7 anni vivono in una sanguinosa guerra civile, capace di fare centinaia di migliaia di morti e milioni di rifugiati.

L’impegno di “Insieme si può fare”, nata cinque anni fa a Monza per una prima missione di beneficenza denominata “Pasqua in Siria” e poi diventata Onlus nel 2014, non conosce sosta nemmeno in questo inizio di 2018. Merito del suo fondatore, Lorenzo Locati (nella foto in basso), ex professore di Educazione fisica al Liceo artistico Nanni Valentini, e del ristretto gruppo di volontari e collaboratori. Che, con determinazione e caparbietà, trovano sempre più affluenti in grado di portare acqua al fiume della solidarietà e del sostegno a chi vive situazioni di sofferenza e disagio in contesti di guerra e povertà. Una delle ultime iniziative per raccogliere fondi da destinare alla Siria è il libro “Every child is my child – Storie vere e magiche di piccola, grande felicità” (clicca qui).lorenzo-locati-mb

La pubblicazione raccoglie il contributo di 33 personaggi dello spettacolo,  da Claudio Bisio a Fedez, da Martina Colombari a Vittoria Puccini a Luca Zingaretti. Che, riuniti nell’omonima associazione, hanno deciso di raccontare ricordi della propria infanzia o inventare momenti, storie e pensieri legati al periodo più spensierato della vita di ciascuno di noi. L’idea del libro, frutto dell’appello “Basta. Basta. Basta e ancora basta. Basta alla guerra in Siria. Adesso basta”, lanciato dall’attrice Anna Foglietta dopo l’attacco chimico in Siria del 4 aprile 2017 che fece 83 morti di cui un terzo bambini, ha raggiunto “Insieme si può fare”. Ed, insieme, stanno camminando sulla strada della beneficenza. “Every child is my child, decisa la pubblicazione del libro, stava contattando diverse associazioni impegnate in Siria – spiega Locati – sono arrivati a noi casualmente, dopo che un mio ex studente, Antonio Agugliaro, tra l’altro co-regista del film documentario “Io sto con la sposa”, aveva parlato dell’attività della nostra Onlus.

Il libro è stato diffuso in maniera capillare dall’editore Salani in tutte le librerie ed aeroporti – continua – le vendite stanno andando molto bene, tanto che prima di Natale ‘Storie vere e magiche di piccola, grande felicità’ era in testa alla classifica dei libri per bambini di Amazon”.

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I fondi raccolti grazie al libro saranno destinati al progetto Plaster School, in italiano Scuola-cerotto, una struttura creata da “Insieme si può fare” a Reyhanli, città turca al confine con la Siria, dove si cerca di fornire ad un gruppo di bambini, figli di famiglie profughe in difficoltà, un’occasione di crescita e recupero. Bambini la cui unica attività spesso è quello di rovistare nella spazzatura o chiedere l’elemosina per contribuire al bilancio familiare.

L’obiettivo della Plaster School è permettere ai piccoli di integrarsi e prepararli per poi accedere al sistema di istruzione turco. “Attualmente abbiamo circa 50 bambini, di cui alcuni affetti da handicap, seguiti da 6-7 insegnanti siriani – spiega il presidente di “Insieme si può fare” – il progetto ha un approccio più complessivo, per questo una volta a settimana diamo ai bambini un pacchetto di viveri da portare a casa e una volta al mese per le famiglie un pacchetto di cibo da 20 kg. Oltre a questo procuriamo anche abbigliamento, calzature, giacche invernali”. Proprio queste ultime sono al centro di un’altra iniziativa di editoria solidale. Esce, infatti, in questi giorni il libro “Staccando i piedi da terra” (Edizione Leucoteca). In cui l’autore, Franco Berna, docente della Scuola media Zucchi di Monza, racconta proprio la storia di “Insieme si può fare” e del suo presidente, Lorenzo Locati.

Le strade che possono portare aiuto e sostegno alla martoriata popolazione siriana sono davvero infinite. E, così, grazie ad una cena di carità, che si è svolta il 3 Novembre a Cinecittà a Roma, organizzata da Desiree Colapietro Petrini Abete, sono stati raccolti i fondi per altri due progetti portati avanti dalla Onlus monzese. “Il primo consentirà alla Scuola Speranza nella provincia di Idlib di tenere in piedi la propria attività per un anno, con un percorso di studi che va dalle scuola primaria ai corsi professionali – spiega Locati – a gestire la scuola sono donne, vedove di guerra e giovani insegnanti, . Il secondo progetto è legato al pane con l’acquisto di 200 tonnellate di farina, che ci permetteranno di dare, nei prossimi mesi, un chilo di pane a 200mila famiglie e ai tanti bambini del campo profughi di Atma”. C’è, poi, un’altra iniziativa, che è la prima del 2018 completamente targata “Insieme si può fare”. “Nel villaggio di Josef, nord della Siria, stiamo mettendo a posto un edificio scolastico abbandonato – annuncia Locati – l’intento è di metterlo a disposizione di 30 famiglie che hanno perso la loro casa”.

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Ai tanti progetti si accompagnano i container di aiuti. Che la Onlus di Monza invia in Siria dal 2013. Il conteggio, per il momento, è arrivato a 41. Dagli indumenti al cibo, dai farmaci ai giochi, dal materiale scolastico alle coperte, fino alle tende, alle biciclette e alle ambulanze.

Negli ultimi anni in Siria e ai confini con la Turchia il filo rosso della generosità ha fatto arrivare di tutto. Ma la parte più importante di questo meccanismo virtuoso si continua a costruire in Brianza e in Italia. Anche grazie all’attività di pochi, ma instancabili, gruppi di volontari. Che si sono creati a Brescia, Udine, Trieste e Grosseto. “Noi continuiamo a parlare del dramma siriano nelle scuole del nostro territorio – afferma il presidente Locati, che è stato già 5 volte in Siria – nelle prossime settimane sarò allo Zucchi, a Sesto San Giovanni e a Colico”. Per dare i frutti duraturi, la cultura della solidarietà si può e si deve imparare dalla più tenera età.