Monza, dopo la bocciatura rispunta la proposta delle “stanze salvavita”

“Sale del buco”, così in tanti le chiamano: una iniziativa che prima della città di Teodolinda è approdata a Palazzo Marino, a Milano.
Avanzata e bocciata dal consiglio nell’ottobre del 2016, dopo meno di due anni la proposta di istituire a Monza le “stanze salvavita” torna a fare capolino nell’aula del palazzo di piazza Trento e Trieste. Chi l’ha dura la vince? Presto per dirlo, fatto sta che il consigliere di Civicamente Monza, Paolo Piffer, non lascia anzi raddoppia.
Nel corso del consiglio comunale tenutosi ieri, lunedì 15 gennaio, Piffer ha infatti annunciato all’aula la sua intenzione a ripresentare la mozione affinché possano essere creati dei luoghi protetti dove poter assumere sostanze stupefacenti.
“Sale del buco”, così in tanti le chiamano: una iniziativa che prima della città di Teodolinda è approdata a Palazzo Marino, a Milano. «Non è un incentivo a drogarsi, anzi, ma un tentativo concreto di limitare i danni. Creando le sale salvavita è possibile intercettare le persone che vivono questi disagi e non circoscrivere la libertà del resto dei cittadini – ha spiegato all’aula Piffer – Questo servirebbe a togliere dalla strada i tossicodipendenti, recuperare le siringhe abbandonate, e ridare decoro ad alcune zone della città. Con la nostra mozione invitiamo l’amministrazione a richiedere le autorizzazione al Governo e alla Regione».