Monza, dopo gli scontri la condanna. Allevi: “Chiedo lo sgombero dei centri sociali”

Dopo i recenti episodi di tensione avvenuti a Monza il sindaco tuona in consiglio comunale: “Sgomberiamo i centri sociali”.
“Un week end di ordinaria follia”: così il sindaco Dario Allevi ha descritto i fatti avvenuti venerdì e sabato scorso a Monza. Per il primo cittadino, quelli che lui stesso definisce nel corso del consiglio comunale odierno, come una “guerriglia urbana” sono atti assolutamente da condannare.
“Noi diciamo basta a questi centri sociali che credono di godere di immunità, chiediamo di sgomberare lo stabile da loro occupato in via Ghilini quanto prima” – ha tuonato il primo cittadino.
Alla luce di ciò ecco i provvedimenti che l’amministrazione comunale ha deciso di adottare. In primis ha affidato agli uffici competenti il calcolo dei danni registrati sia in corso Milano che in piazza Cambiaghi. Ha poi predisposto una denuncia contro ignoti: “Nella speranza che gli ignoti non siano più tali, 15 persone sono già state identificate dalla Digos” ha commentato Allevi.
Il Comune di Monza ha inoltre intenzione di costituirsi parte civile contro i responsabili e ha provveduto ad inoltrare una lettera al prefetto di Monza e Brianza, al questore di Milano, al comandante dei carabinieri e al ministro per informarli di quanto accaduto.
I FATTI – Sabato scorso, in piazza Garibaldi, circa quaranta tra ragazzi e ragazze dei centri sociali antifascisti sono giunti in centro per impedire un banchetto di Casapound indetto per la raccolta firme in vista delle prossime elezioni. Pochi istanti e si è scatenato quello che molti commercianti hanno definito “un inferno”: lancio di sanpietrini, bottiglie, e la carica dei poliziotti.
Da una prima ricostruzione, pare che i sostenitori di Casapound si siano trovati di fronte un gruppo di giovani antifascisti. Da qui:prima gli insulti, poi il lancio di oggetti. La polizia in assetto anti sommossa è dunque dovuta intervenire.