Saldi al via, i commercianti: “Recuperare un Dicembre non straordinario”

5 gennaio 2018 | 17:35
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Saldi al via, i commercianti: “Recuperare un Dicembre non straordinario”

Domenica Riga, presidente dell’Unione commercianti di Monza e circondario, è speranzoso, ma non nasconde le difficoltà. Soprattutto per gli esercizi di vicinato.

L’ora x è arrivata. E se avevate cerchiato in rosso la data sul calendario 2018, appeso da pochi giorni nella vostra cucina, sapete che da oggi, 5 Gennaio, è scattato il momento di scendere in strada. Nessuna protesta, manifestazione o sciopero. Sono “solo” partiti i saldi invernali. Il classico periodo degli sconti, che in Lombardia terminerà il 5 Marzo, ha aperto i battenti anche a Monza e in Brianza. Dove i negozianti, sin da stamattina, hanno cominciato ad accogliere i possibili clienti. Con la speranza, facilmente immaginabile da parte dei commercianti, che siano numerosi. Anche se bisognerà fare i conti con un mondo delle vendite al dettaglio, a prescindere dai prodotti, profondamente cambiato rispetto a 10-15 anni fa. Quando, soprattutto nei primi giorni degli sconti, le persone si mettevano in fila fuori dai negozi per accaparrarsi il maglione, le scarpe, gli accessori tanto desiderati. Che, magari, si erano individuati nei giorni e nelle settimane precedenti e non si vedeva l’ora di acquistare in saldo.

La classica corsa all’affare è ormai un ricordo sbiadito, una foto da cartolina. Ora le aspettative dei commercianti, ma anche degli stessi consumatori, sono decisamente ridimensionate. Gli sconti non sono sempre così favorevoli. E, soprattutto, con le frequenti promozioni, i prezzi al ribasso sono possibili in tutti i periodi dell’anno. Una situazione che, forse, toglie anche un po’ di emozione ai saldi. Anche se restano un appuntamento importante per chi deve vendere ed acquistare. Come afferma anche Domenico Riga,  presidente dell’Unione Commercianti di Monza e circondario. Che, in quest’intervista ad MBNews, contesta la data di inizio dei saldi (“è troppo a ridosso del Natale, dovrebbe essere posticipata a fine Febbraio”) e non nasconde le difficoltà in cui versano soprattutto gli esercizi di vicinato (“viviamo in un territorio dove c’è grande facilità agli acquisti e l’e-commerce si sta sviluppando”).

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Sono iniziati i saldi invernali. Come stabilito con una delibera regionale del 2011, in Lombardia si parte il primo giorno feriale antecedente l’Epifania, quindi ancora durante le feste natalizie. Cosa pensa di questa scelta?

La situazione è diversa rispetto al 2011. Credo che quando la delibera è stata approvata, la scelta di aprire i saldi così a ridosso del Natale potesse essere anche giustificata. Oggi, invece, spinge molte persone a ridimensionare o rinviare la spesa per i regali durante le feste, nel tentativo di risparmiare, con gli sconti, pochi giorni dopo. Sarebbe opportuno posticipare la data di inizio dei saldi verso fine Febbraio.

Quali sono le aspettative dei commercianti monzesi per i saldi appena iniziati?

Prima di tutto, la speranza è di recuperare il perduto del mese di Dicembre, che non è stato straordinario. Gli acquisti di Natale, infatti, hanno segnato a Monza timidi e scarsi segnali di ripresa rispetto al 2016. Ecco perché, con i saldi, soprattutto settori merceologici come l’abbigliamento, le calzature, gli accessori per la casa e l’hi-fi si aspettano maggiori soddisfazioni.

FederModaMilano (Confcommercio Milano) stima vendite per 426 milioni di euro, con un acquisto medio a famiglia di 360 euro e, a persona, di 165 euro. Come andranno i saldi, secondo lei, nel nostro territorio?

Difficile prevederlo con certezza, anche perché in questi giorni c’è stata un po’ di confusione con previsioni di spesa riferite agli acquisti di Natale. In ogni caso, credo che Monza e la Brianza si attesteranno sulla media regionale, con una sostanziale stabilità delle vendite rispetto all’anno scorso. D’altro canto viviamo in una condizione territoriale dove si concentrano numerose opportunità di distribuzione e vendita dei prodotti. Inoltre l’e-commerce si sta sviluppando sempre di più. Questi elementi portano ad una sofferenza elevata di un po’ tutti gli esercizi commerciali di vicinato.

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Nei mesi scorsi c’è stato un acceso dibattito sull’aumento delle aliquote IVA, previsto dalla clausola di salvaguardia, a copertura di possibili futuri sbilanci nelle casse dello Stato. Una norma con ricadute dirette sul commercio. Com’è la situazione attuale?

Grazie all’insistente e proficua attività sindacale del Presidente Sangalli, Confcommercio ha ottenuto garanzie dal Governo, attraverso l’impegno del Presidente del Consiglio Gentiloni e dei Ministri Padoan e Calenda, di non fare scattare le clausole di salvaguardia per il 2017 e  per tutto il 2018. In questo modo si contiene il possibile aumento dell’Iva e, di conseguenza, una diminuzione dei consumi. Si deve considerare, tra l’altro, che l’aumento dell’Iva ricadrebbe pesantemente sui cittadini meno abbienti.

L’anno scorso si era lamentato per l’assenza di luminarie natalizie nel centro di Monza (leggi qui). Quest’anno è più soddisfatto?

Sono sicuramente contento che l’attuale amministrazione comunale abbia abbellito il centro e le strade principali di Monza. Restano, però, pesanti problemi viabilistici. L’utente è scoraggiato all’acquisto per le difficoltà di accesso al centro, a causa del traffico. In più è un’impresa trovare il parcheggio, se non pagando 5 euro per una sosta di 2 ore. Su questo si deve intervenire e creare in città più parcheggi a turnazione e con il disco orario.