Seveso, il nuovo movimento civico per “tornare a fare bella la politica”

11 gennaio 2018 | 09:26
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Seveso, il nuovo movimento civico per “tornare a fare bella la politica”

C’è l’attuale presidente del consiglio comunale, Giorgio Garofalo, dietro il nuovo soggetto politico sevesino. Con uno sguardo (cauto) alle elezioni amministrative e un interesse concreto per il territorio e la partecipazione attiva.

«Stiamo costituendo un movimento civico per Seveso. Vogliamo comprendere e affrontare le esigenze dei cittadini attraverso il coinvolgimento e la partecipazione attiva». È la premessa di una comunicazione che alcuni sevesini stanno ricevendo in questi primi giorni dell’anno, per posta o via e-mail, e che chiede la collaborazione di chiunque sia interessato a “tornare a fare bella la politica”. Un proposito ambizioso che, se si pensa che tra qualche mese a Seveso si terranno anche le elezioni comunali, sembra un vero e proprio manifesto di intenti. Tanto più che, oltre a invitare gli interessati a partecipare, si chiede di rispondere a un questionario su diverse tematiche della città, con domande incentrate in modo particolare su ambiente, viabilità e riqualificazione: quasi la bozza di un programma.

Meno chiara, invece, è la composizione del neonato movimento, che d’altra parte non ha ancora deciso come chiamarsi. L’unico riferimento certo è il nome di chi ha deciso di dargli vita, l’attuale presidente del consiglio comunale Giorgio Garofalo, ex Pd poi confluito in Mdp, vicino alle posizioni di Liberi e Uguali. «L’idea di un nuovo soggetto politico è nata da alcune chiacchierate fatte con persone legate al territorio, volontari o membri di associazioni culturali – spiega Garofalo -. È un movimento che nasce dal basso, si tratta di comuni cittadini che vogliono offrire alla politica un nuovo punto di vista: ho voluto contattare queste persone proprio per creare un gruppo che voglia prendersi cura del territorio con gli strumenti della partecipazione attiva».

giorgio-garofalo

Obiettivo elezioni amministrative? Non proprio. «Quella delle amministrative è solo una tappa – risponde Garofalo -, la nostra sfida è più alta: creare un movimento che si occupi e preoccupi del territorio, intercettando una voglia di partecipazione e coinvolgimento. Il primo riscontro sembra positivo: per il momento il gruppo conta una quindicina di adesioni, e solo online sono più di 30 quelli che hanno già risposto al questionario. Mi piacerebbe che fosse uno stimolo per tutti, è sempre una bella cosa quando i cittadini si impegnano per la politica». Un’affermazione conciliante nei confronti dell’attuale amministrazione di centrosinistra: forse anche perché Garofalo vuole aspettare a vedere come si muoverà Liberi e Uguali a livello nazionale e regionale e, soprattutto, quali risultati avrà. «Di certo – ammette – se dovessimo presentarci per il Comune la nostra sarà una proposta più forte e radicale di quella del Pd: penso a tematiche quali ambiente, accoglienza e lavoro».

«Nonostante lo sfascio totale in cui si trova l’Italia vogliamo provare a tenere accesa la possibilità di fare qualcosa – aggiunge Mery Dendena, membro della commissione servizi sociali, che si è avvicinata al movimento per “rompere il concetto che la politica è delega e non partecipazione” -. Chi ha sempre fatto attività politica e sociale non vuole disperdere la propria esperienza: c’è un tentativo di crescere insieme, accogliendo anche i suggerimenti di gente nuova e, in un certo senso, non condizionata». Come Valentina Baldon, interessata a rendere Seveso una città in grado di offrire di più ai giovani: «Non ho grosse aspirazioni politiche, ma mi piace l’idea che venga creato qualcosa di nuovo e positivo per Seveso – afferma -. La mia associazione, La Compagnia del Fausti, offre a Bovisio servizi e iniziative per i giovani che, mi sono resa conto, a Seveso mancano. È un peccato, perché sarebbe anche una bella città, ma basta vederla in un sabato pomeriggio qualunque per rendersi conto che in giro non c’è nessuno». «Quella di Garofalo è una provocazione che mi ha subito interessato: è bello quando c’è l’intraprendenza di rimboccarsi le maniche e fare qualcosa – conclude Stefano Cereser a proposito del neonato gruppo sevesino -. C’è bisogno che il paese si svegli e torni a ragionare e incontrarsi, discutendo dal vero e non sui social, e affrontando i problemi veri. Che, purtroppo, non sono solo quelli delle buche nelle strade».