Tragedia alla “Lamina” di Milano, quattro vittime e due feriti, tre sono brianzoli

Il malfunzionamento di un forno, forse, alla base di una letale intossicazione che ha spezzato la vita di quattro operai
Un guasto, qualcosa in un forno industriale della “Lamina” di Milano, zona Greco, è andato storto e un’operazione considerata “di routine”, si è trasformata in tragedia. E’ salito a quattro il bilancio delle vittime del gravissimo incidente verificatosi l’altro ieri nell’azienda milanese che si occupa di produzione di acciaio e titanio, nel pomeriggio di oggi è stata infatti dichiarata la morte cerebrale di Giancarlo Barbieri, 61 enne residente a Muggiò.
Martedì pomeriggio, intossicato dal gas, era già morto suo fratello Arrigo, 57 enne, che da tempo si era trasferito a Busto Arsizio, insieme a Marco Santamaria, elettricista 42 enne di Burago di Molgora e a Giuseppe Setzu, 48 anni, milanese. Due i lavoratori ancora in ospedale, al Santa Rita di Milano.
L’INCIDENTE
Secondo quanto ricostruito fino ad ora dai soccorritori, sul posto vigili del fuoco, carabinieri e poi l’intervento della magistratura milanese, gli operai stavano lavorando alla pulitura di un forno interrato, ad una profondità di circa due metri, quando si è verificato un guasto e l’area è stata invasa da vapori tossici. L’allarme è scattato martedì, poco dopo le 17, all’interno di un’azienda molto conosciuta nel settore della lavorazione metalli. I due fratelli Barbieri, a quanto si è appreso, erano i più vicini al forno quando il gas è fuoriuscito, intossicandoli. La reazione alle esalazioni è stata immediata, entrambi gli uomini si sono sentiti male e per soccorrerli sono intervenuti altri operai, tra cui i colleghi che hanno perso la vita che sembra si siano letteralmente gettati nella buca per tirar fuori i Barbieri. Arrigo e Marco, insieme a Setzu, non sono arrivati vivi in ospedale. Il loro cuore ha smesso di battere durante la corsa in ambulanza. Per Giancarlo sembrava vi potesse essere una piccola speranza che, purtroppo, si è affievolita con il passare delle ore, fino alla dichiarazione da parte dei medici della sua morte celebrale, poco dopo le 13 di oggi.
Le autopsie sui corpi delle vittime, disposte dalla Procura di Milano, faranno chiarezza sulle effettive cause del decesso. Il fascicolo aperto dagli inquirenti milanesi ipotizza il reato di omicidio colposo plurimo, accuse di cui risponderanno presumibilmente i titolari dell’azienda. Chi lavora in quello stabilimento però, secondo quanto trapelato, ha raccontato di un clima di serenità relativamente al rispetto delle norme di sicurezza sul lavoro. Eppure qualcosa non ha funzionato.