Tragedia Milano-Meda. Andrea Monti: “Che la morte di Greta non sia vana”

La ragazza morta la notte dell’Epifania aveva solo 18 anni. La sua morte ha riaperto vecchie polemiche su quel tratto della Milano – Meda.
Aveva solo 18 anni, una vita intera davanti. La tragica morte di Greta Dicorato, la ragazza che la scorsa notte ha perso la vita dopo l’incidente avvenuto sulla Milano-Meda, all’altezza di Barlassina in direzione Como, ha lasciato tutti senza parole. Una tragedia però, che secondo il consigliere provinciale di Monza, Andrea Monti, si aggiunge ad una lunga lista di giovani vite spezzate: “un allarme inascoltato – fa sapere – quella curva è pericolosa, deve intervenire la Procura”.
Quella notte, la sera dell’Epifania, Greta stava andando ad una festa insieme ad altri tre amici, tutti fra i 18 e i 19 anni. Alla guida della Toyota Aygo rossa c’era un’altra ragazza, di Paderno Dugnano come gli amici, mentre Greta abitava insieme ai genitori a Cormano. Una tragica fatalità: forse per colpa del manto stradale bagnato o forse per una velocità troppo sostenuta, chi guidava ha perso il controllo dell’utilitaria. Prima il violento impatto, sulla sinistra, contro il new-jersey. Poi, di rimbalzo, a destra contro il guard-rail finendo la carambola in mezzo alle due corsie. Ma l’impatto è stato talmente forte che i due passeggeri seduti dietro, Greta e il suo amico, sono stati sbalzati fuori dall’abitacolo: la diciottenne di Cormano ha perso la vita sul colpo, l’amico invece, ha riportato diverse fratture e un ematoma cranico per il quale è stato operato all’ospedale San Gerardo di Monza. Decisa più fortunati gli altri due: la ragazza alla guida, trasportata all’ospedale di Desio è stato dimessa con 7 giorni di prognosi per un trauma alla testa mentre il passeggero di fianco a lei non ha riportato alcuna lesione.
Il drammatico incidente ha fatto subito il giro del web attraverso i social: le prime – confuse – notizie sulle dinamiche dello schianto, infatti, sono arrivate proprio da alcuni testimoni oculari che viaggiavano nella stessa notte sulla Statale 35. Poche parole, però, perché di fronte alla morte di una giovane vita c’è sempre poco da dire. Ma la storia di Greta Dicorato non può essere vanificata per questo, Andrea Monti consigliere provinciale e assessore al Territorio e alla Sicurezza del Comune di Lazzate, non ha perso tempo e ha deciso di scrivere una nota stampa per richiamare l’attenzione della Procura: “Comprendo le difficoltà economiche della Provincia, ma davanti a giovani vite spezzate dobbiamo essere tutti chiamati a maggiore responsabilità. Non deve più accadere, e dobbiamo sforzarci tutti – scrive – La speranza è che ora possa iniziare una indagine della Procura, auspico che finalmente si possano verificare con una perizia i motivi che rendono eccessivamente scivoloso quel tratto stradale. Che la morte non sia vana, anche se troppo tempo è stato colpevolmente perso. È dal novembre del 2016 chiedo alla Provincia un intervento per ridurre la pericolosità di quel tratto mortale. Sono rimasto inascoltato e gli incidenti continuano”. Insomma, basta qualche goccia di pioggia e quel tratto di strada si trasforma in una trappola mortale: “appare evidente che in quel tratto di strada della Milano-Meda vi sia qualcosa che non funziona”, commenta Monti.
Il tragico incidente che ha ucciso Greta, è un episodio noto e conosciuto perché si lega ad altri incidenti simili. Per questo il consigliere Andrea Monti si era preso l’impegno anche di scrivere direttamente alla Provincia nel novembre 2016: “In un lungo post avevo lanciato l’allarme sull’asfalto usurato e proposto alcuni interventi in emergenza, per ridurre il rischio di incidenti, che nei casi più gravi possono avere conseguenze tragiche – fa sapere – la risposta è arrivata un anno dopo, nella quale si esclude qualsiasi responsabilità legata al manto stradale. Ciò lascia supporre che i sinistri che si verificano siano causati in via prioritaria da manovre pericolose, da velocità superiori a quelle consentite o da distrazioni – conclude Monti – è curioso però che le imperizie di chi sta alla guida, che sono purtroppo tante e sempre troppe, si concentrino sempre in quella maledetta curva. Qualcosa non quadra. Bisogna trovare in fretta una soluzione”.