Barlassina piange Valentino Vago, maestro dell’arte astratta

Considerato un maestro dell’arte astratta, aveva 86 anni ed era malato da tempo, anche se fino all’ultimo aveva continuato a lavorare nel suo studio.
«Valentino Vago, il “nostro” pittore, ci ha lasciato. Anche se da anni viveva a Milano, mai aveva reciso i legami con la sua Barlassina, dove era nato 86 anni fa e che portava sempre nel cuore». Il sindaco di Barlassina Piermario Galli ha commentato così la notizia della morte di Valentino Vago, “il pittore della luce”, deceduto nella sua casa milanese mercoledì 17 gennaio a seguito di una lunga malattia, che però, almeno secondo una nota diffusa alla stampa, non gli aveva impedito di lavorare fino a poco tempo fa.
Nato nel 1931 a Barlassina, Vago è considerato uno dei maestri della pittura astratta italiana. Dopo gli studi all’Accademia di Brera e le prime mostre, personali e collettive, si è affermato come uno degli artisti italiani più significativi, inconfondibile per il ruolo della luce nelle sue opere, e ha cominciato a dedicarsi alla pittura murale a partire dal 1979, dipingendo edifici pubblici e privati, in Italia e all’estero, con una predilezione per gli edifici sacri: tra questi c’è anche la chiesa di San Giulio a Barlassina, affrescata proprio all’inizio degli anni 80.
«Oggi siamo tristi, ma anche certi che grazie all’immortalità dell’arte Valentino Vago rimarrà sempre con noi – aggiunge Galli -. Barlassina è piena delle sue opere, dalla chiesa di San Giulio alla Banca di Credito Cooperativo, fino al quadro realizzato per Barlassina Openart. La sua attività anche all’estero ha contribuito a diffondere il nome del nostro paese in Italia e nel mondo. Il ricordo diventa allora ringraziamento per il bello che ci ha regalato e impegno a mantenerne viva la memoria». «Non mi piacciono le frasi ci mancherà, è scomparso, è mancato, una perdita: Valentino Vago è morto, è andata va di me una parte della mia storia e del mio vissuto – ha dichiarato invece Paolo Vintani, vicepresidente di Federfarma, che ha voluto condividere un personalissimo ricordo di Vago -: Mio papà era molto legato a Valentino, anche perché erano entrambi del ’31. Quando ero piccolo lo vedevo spesso e di due cose sono certo: che Barlassina ha sempre espresso personalità e professionisti eccezionali, e Valentino ne è l’esempio, e che Valentino amava molto Barlassina. Sono onorato di averlo potuto conoscere – aggiunge -, sono onorato di quello che rappresenta per Barlassina, sono onorato di essere di Barlassina, sono orgoglioso di essere nato a Barlassina».
I funerali si svolgeranno venerdì mattina a Milano, nella chiesa di San Giovanni in Laterano, dove Vago l’estate scorsa aveva ultimato la sua più recente opera ambientale: “Il mio Paradiso”.