Vimercate, muri imbrattati e scritte ingiuriose contro CasaPound

In Piazza Santo Stefano insulti anche contro le forze dell’ordine. Unanime la condanna di tutti i movimenti scesi in piazza con un presidio pacifico
Che l’arrivo di CasaPound a Vimercate non sarebbe stato accolto in silenzio era chiaro già da qualche giorno. Movimenti e gruppi politici, infatti, avevano annunciato la loro adesione a un presidio di protesta in Piazza Roma. Così è stato e per fortuna, a differenza di quanto accaduto altrove negli scorsi giorni, si è trattato di una protesta pacifica, che ha unito gli oppositori di CasaPound sotto il cappello dell’ANPI.
SCRITTE INGIURIOSE SUI MURI
A dare un accoglienza tutt’altro che pacifica a CasaPound e un brutto risveglio alla città, in realtà, ci ha pensato qualcun altro: nella notte tra sabato 20 e domenica 21, infatti, ignoti hanno tappezzato i muri di piazza Santo Stefano con scritte ingiuriose, rivolte in alcuni casi anche alle forze dell’ordine, circondando di fatto la piazza in cui CasaPound ha posizionato il suo banchetto.
Il gesto, di fatto l’unico atto violento della giornata, è stato stigmatizzato da tutti i gruppi scesi in piazza. Presenti Liberi e Uguali Vimercate, PD, Vimercate Futura, l’Unione degli Studenti, Spi-CGIL, CGIL Brianza, CISL Brianza Lecco e i circoli ARCI del Banfi e del Motta.
Tutti i movimenti, in realtà, hanno aderito senza simboli al presidio organizzato dall’ANPI, come hanno scritto in un comunicato, per “stigmatizzare la presenza del banchetto di CasaPound, un’organizzazione che si ammanta di valori apparentemente democratici ma che copre una formazione che si richiama a un’ideologia razzista e xenofoba, dietro la cui innocuità si cela un linfìguaggio politico incitante all’odio e all’intolleranza”.
LA CONDANNA DELL’ANPI
Protesta pacifica insomma che ha portato alla raccolta di 150 firme all’appello nazionale “Mai più fascismi”, proseguita dalla mattina fino alle 18, anche se Casapound ha liberato la piazza intorno alle 16.
Proprio in virtù della pacificità del presidio, anche Savino Bosisio presidente dell’ANPI ha condannato duramente le scritte con cui sono stati imbrattati i muri della città. «Si tratta di gruppetti che fanno più danni che bene – ha chiosato – Oltre al danno che ora dovrà essere riparato, gesti del genere incitano all’odio e vanno condannati, senza se e senza ma».