Bretella tra Besana e Renate: i cittadini chiedono il referendum

28 febbraio 2018 | 07:46
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Bretella tra Besana e Renate: i cittadini chiedono il referendum

Sono già settanta i besanesi che hanno votato esprimendo il loro disappunto sulla realizzazione della strada che dovrebbe collegare via Piave e via Garibaldi.

Sono più di settanta i besanesi che hanno espresso il loro disappunto, attraverso un sondaggio creato online, sul gruppo facebook della città di Besana, nei confronti della realizzazione della bretella, cioè la strada che collega via Piave e via Garibaldi e di cui vi abbiamo parlato più nel dettaglio in un altro articolo. Una piccola percentuale di cittadini, però, è favorevole alla scelta presa dalla giunta guidata dal sindaco Sergio Cazzaniga lo scorso 6 febbraio, mentre gli altri votanti hanno espresso parere contrario: alcuni chiedono un referendum, altri invece gettano la spugna: inutile votare se la decisione è già stata presa.

Il sondaggio

La domanda è chiara: “I cittadini besanesi vogliono la bretella? Nonostante tutti i capannoni sfitti a Besana?” e chiara è anche la risposta.


Vince nettamente il “No” espresso da ben 74 iscritti al gruppo
che, in questo caso, rappresentano la maggioranza dell’opinione pubblica che non ha accettato di buon grado la scelta portata avanti dal sindaco Sergio Cazzaniga. Altri, pochi in realtà, solo quattro persone hanno espresso voto favorevole: la bretella potrebbe essere un’opportunità di crescita per le aziende del territorio anche se, leggendo i diversi commenti al sondaggio, si evince che il comune di Besana Brianza sarebbe pieno zeppo di strutture abbandonate o all’asta.

C’è chi sostiene: “per tre capannoni stravolgono il territorio” e altri invece che, di contro, affermano: “con questa mentalità allora le imprese fanno bene ad andare all’estero”.

Buona parte degli iscritti al gruppo, però, chiedono “un referendum sull’argomento per sapere qual è il parere della maggioranza dei cittadini”, perché – come sostiene anche l’amministratrice del gruppo sul quale è nato questo sondaggio popolare, MariaGrazia Mauri: “Dovrebbe essere uno strumento da usare in abbondanza in una città, anche perché in questo caso potrebbero rafforzare le scelte di un sindaco e rendere i cittadini davvero parte di una comunità dove possono scegliere e non subire, dove vincerebbe la maggioranza e non sarebbe una imposizione”. E infine, specchio di una società che oramai si sente sempre più succube della politica e non più rappresentata, è l’opinione espressa da undici utenti che votano: “tanto hanno già deciso ed il parere dei cittadini non conta più nulla”.