Desio: taglio del nastro per il nuovo reparto di nefrologia

21 febbraio 2018 | 17:47
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Desio: taglio del nastro per il nuovo reparto di nefrologia

Taglio del nastro per il reparto di nefrologia: una nuova struttura per migliorare la qualità del servizio.

Un taglio inaugurativo, quello di oggi all’ospedale di Desio. Un nastro tagliato, che auspica eccellenza e qualità nel servizio offerto. “Un reparto dalla storia lunga – dichiara il direttore Matteo Stocco –  una storia iniziata nel 2011 e terminata oggi”.

Monza. 21 febbraio. Sono le 10, quando al 5˚ piano dell’ospedale di Desio, viene inaugurato il nuovo reparto di nefrologia. Dati concreti. Sono la prima cosa di cui si parla. 600 i pazienti ricoverati nel corso del 2017. “Adesso – dichiara Stocco – potremo ospitarne molti di più”.

12 posti letto in camera doppia dotata di servizi. 18 i posti per dialisi oltre ad un posto tecnico MAC, macro attività ambulatoriale complessa. Un’ attività di Day Hospital, in parole semplici, elaborata ad hoc dal momento in cui sia necessario un intervento terapeutico più continuativo, rispetto alla semplice attività ambulatoriale. “Quello di oggi – interviene il dottor Federico Pieruzzi, responsabile di reparto – rappresenta un punto di arrivo ma, soprattutto, un vantaggio per tutta la comunità“.

Dello stesso avviso è il direttore Stocco. “Sono molto contento – sostiene – perché Desio merita un rilancio sul territorio anche in rapporto alle attività che vengono svolte presso le sedi territoriali”.

Prevenzione, diagnosi e terapia delle malattie del rene e delle vie urinarie. Controllo e monitoraggio dell’insufficienza renale cronica e, a pieno regime, la gestione e il trattamento dell’insufficienza renale acuta. Queste le principali attività svolte dal reparto.

400 mila euro circa. Questi i soldi investiti tra donazioni private e fondi di Regione Lombardia. Una somma importante. Un ammodernamento strutturale che ha portato ad avere “un’eccellenza sul territorio“. Così la definisce il vice presidente di Regione Lombardia, Fabrizio Sala. “Abbiamo già la migliore sanità in Europa – sottolinea Sala – ma vogliamo guardare al futuro per migliorare sempre di più i nostri servizi ed è per questo che abbiamo investito sull’ospedale di Desio”.

Ed in fatto di eccellenza, un’ inaugurazione non era sufficiente. Dopo il taglio del nastro, infatti, l’accento è stato posto su un altro reparto. Quello di psichiatria. Protagonista il murales lungo 24 metri per 3 metri d’altezza, realizzato a titolo gratuito da due giovani artisti varedesi. Andrea Rudi e Cristian Befumo. “Pervadere l’ambiente con ogni sfumatura di colore”. Così, i due artisti, spiegano la loro opera.

Un progetto ambizioso. Quello di trasformare un luogo di degenza, in uno spazio più gradevole. Ma anche un’iniziativa sociale, che si spera, possa essere in grado di sensibilizzare. “La nostra finalità – spiega la cooperativa Elleuno, responsabile dei servizi del reparto – è quella di umanizzare questo spazio di cura”.  Ad essere stati coinvolti, infatti, anche alcuni degli ospiti della struttura psichiatrica, che selezionati dallo staff medico, hanno aiutato i due giovani muralisti a dipingere le mura esterne.

Cambio di rotta. Altro reparto. Altra “eccellenza”. È il turno del reparto chirurgico “dove proprio oggi – spiega Stocco – è arrivato il 4k”.

Non si tratta di un super televisore all’avanguardia. O meglio, si. Di televisore si tratta, ma non per scopi ludici. Il primo intervento usufruendo di questa tecnologia, è avvenuto proprio stamane. Un tumore allo stomaco operato in 4k.

“Questa nuova tecnologia – spiega il dottr Maggioni Dario, primario di chirurgia – è una cosa meravigliosa, che ci presenta l’anatomia in tutta la sua chiarezza. Il nostro compito – chiarisce – è quello di rispettarla questa anatomia e quindi eseguire degli interventi sicuri e nel rispetto delle strutture nervose”.

Una mattinata all’insegna dell’innovazione. La buona salute, si dice, prima di tutto. “L’Ospedale di Desio –conclude Sala- si conferma non solo come un’eccellenza sanitaria, ma anche come una comunità viva, dove il rapporto tra medici, personale infermieristico e pazienti sa creare le condizioni per condividere insieme esperienze e interessi comuni”.