Lissone: il sindaco incontra i profughi: “Conoscere per vincere l’indifferenza”

28 febbraio 2018 | 01:17
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Lissone: il sindaco incontra i profughi: “Conoscere per vincere l’indifferenza”

Il Sindaco ci racconta le emozioni e le idee da attuare dopo la visita alle strutture che ospitano i rifugiati in città.

Il sindaco di Lissone ha incontrati alcuni dei 90 profughi ospitati in città negli appartamenti del centro sociale “Bottielli” e dell’oratorio “San Luigi”. E’ stata una visita istituzionale, un’occasione di confronto organizzata in collaborazione fra amministrazione comunale e cooperative sociali, al fine di comprendere ancor meglio i progetti di integrazione in essere e individuare barriere sociali da affrontare.

In accordo con RTI Bonvena, Cooperativa Ubuntu e Cooperativa Intesa Sociale – i tre differenti organismi che a livello locale si occupano di accoglienza e di integrazione – la visita del primo cittadino Concetta Monguzzi e dell’assessore alla Persona Anna Maria Mariani, ha avuto oltre allo scopo della conoscenza, quello di monitorare il contesto nell’ottica di risolvere e migliorare problematiche legate alla convivenza ed all’uso corretto degli spazi comuni.

Post incontro il primo cittadino Concetta Monguzzi ha voluto raccontare ai microfoni di MBNews con una video intervista l’esperienza vissuta. “Conoscere per vincere l’indifferenza, incontrare per superare le barriere, entrare nelle case in cui a Lissone sono ospitati i richiedenti asilo ha aperto un mondo. Ho accolto l’invito delle Cooperative ed stata l’occasione per andare oltre l’apparenza. Ho incontrato persone e non numeri. Ho ascoltato storie e sogni. Ho trovato labbra chiuse, occhi umidi e sguardi bassi quando ho chiesto loro di raccontarmi della traversata che dal Continente africano li ha portati nel Sud Italia. Ho immaginato più che ascoltato. Ciascuno di loro, mi ha raccontato qualcosa di sé, tutti lavoro studiano e inseguono sogni”.

«Ho detto loro che sono inquilini insieme ad altri inquilini, che condividono spazi di vita quotidiana e che le regole di buon vicinato sono molte e importanti. Ho chiesto loro il rispetto delle persone, degli orari, degli spazi comuni e anche se non capiscono ciò che stanno facendo, di seguire le indicazioni».

Il sindaco ha colto l’occasione anche di confrontarsi con i responsabili delle cooperative e per fare il punto della situazione dei disagi segnalati dai lissonesi: «L’accoglienza deve essere diffusa, deve tener conto del contesto, i ragazzi vanno seguiti e controllati e occorre tener conto della sensibilità dei cittadini. Gli abitanti dei condomini e dei cortili mi hanno detto che si trovano come vicini di casa dei ragazzi “in sosta” con cui non riescono a comunicare e non sanno leggere comportamenti. Irrompono nelle vite ordinarie portando paura e scompiglio. Occorre, quindi, trovare il modo perché i ragazzi terminino il loro percorso di accertamento senza far pesare questo lungo “stato di attesa” sui cittadini».

Per il futuro? «Da qui in avanti per migliorare la situazione oltre che ad una maggiore vicinanza da parte delle cooperative nei confronti dei ragazzi, mi aspetto che vengano rispettati i protocolli stesi con la prefettura sia nel numero sia nelle modalità di gestione. Credo che l’accoglienza debba essere ben distribuita sul territorio nazionale, non voglio che sia concentrati tanti in un unico luogo, ma anzi pochi nuclei in molti posti e sopratutto che il numero non si alzi rispetto a quello concordato, perché l’accoglienza non deve essere acritica, ma anzi la critica ci deve essere in maniera costruttiva».