Monza, Confimi: “Processo alla privacy 2018: serve davvero?”

Le nuove norme entreranno in vigore il 25 maggio. Molte le novità, soprattutto per le imprese. A Monza un seminario in forma di processo giudiziario spiegherà i pro e contro della legge.
E’ una delle parole più usate e, a volte, abusate degli ultimi anni. Se, infatti, in Italia di privacy si parla ormai da almeno due decenni, il tema è diventato sempre più scottante solo più recentemente. Merito o colpa, a seconda dei punti di vista, delle tecnologie digitali e dei social network. Che hanno avuto uno sviluppo poderoso. Fino ad invadere la nostra vita e a renderla molto più facilmente di pubblico dominio. Con la conseguenza che, quasi senza accorgercene, i nostri dati personali, le abitudini di acquisto, i posti e le persone che frequentiamo o le attività che facciamo, praticamente sono visibili a tutti nel capillare mondo di Internet. Un flusso incontrollabile di informazioni, tutte molto ricercate da operatori commerciali e non. Disposti a scambiarsi, anche pagando, perfino i dati sensibili che ci riguardano.
Nel corso degli anni la legislazione italiana ha cercato di regolare e limitare questo meccanismo, nel tentativo di tutelare le persone, fisiche e giuridiche. Dal prossimo 25 maggio, però, ci saranno delle importanti novità in materia di privacy. Sarà direttamente applicato in tutti i Paesi dell’Unione europea, infatti, il nuovo Regolamento Europeo sulla Privacy o GDPR (General Data Protection Regulation). In Italia sostituirà l’attuale Codice della Privacy. I cambiamenti previsti sono tanti. Soprattutto per le imprese, chiamate a predisporre ed attuare un surplus di controlli. Il tempo rimasto per adeguarsi non è molto. Ecco perché Confimi Industria Monza Brianza ha organizzato un seminario dal titolo “Processo alla privacy 2018: quanto costa? Serve davvero?” (clicca qui per l’iscrizione). L’appuntamento, che si terrà l’8 marzo presso l’Helios Hotel in viale Elvezia a Monza, affronterà la complessa materia in modo del tutto innovativo.
Come in un vero processo giudiziario, infatti, si confronteranno due tesi: l’accusa di chi pensa che il nuovo Regolamento Europeo sulla Privacy sia l’ennesimo balzello a carico delle imprese. E la difesa di chi la ritiene, invece, un pilastro fondante dell’economia 4.0. Sul piatto della bilancia le diverse novità normative in vigore dal prossimo 25 maggio. Molte delle quali a tutela dei consumatori. Che, ad esempio, potranno conoscere e revocare i dati forniti ad un’azienda. E proprio le imprese, secondo il principio di accountability (responsabilità, Ndr), dovranno dimostrare, in caso di violazioni, di aver fatto tutto il possesso per salvaguardare al meglio le informazioni personali dell’utente. Altrimenti sono previste sanzioni fino a 20 milioni di euro o al 4% del fatturato. Tra gli altri punti oggetto di discussione, l’uso di un linguaggio semplice e chiaro per chiedere di poter detenere i dati degli utenti ed un più ampio diritto all’oblio.
“Il seminario di Confimi Monza e Brianza, in forma di processo giudiziario, toccherà i temi principali della questione, con esempi concreti ed operativi – afferma l’avvocato Bruno Arrigoni, che svolgerà il compito dell’accusa – Io cercherò di dimostrare perché il nuovo impianto normativo è per le imprese un ulteriore costo, una spesa (in termini di formazione del personale e di adeguamento dei sistemi informatici), che non comporta benefici. D’altro canto bisogna anche considerare che ci sono aspetti della normativa ancora da disciplinare, soprattutto per quanto riguarda l’ambito penale. In Italia tra pochi giorni si andrà alle elezioni politiche, l’esito è incerto e, a questo punto, con il 25 maggio così vicino, potremmo trovarci in una situazione “incompleta” dal punto di vista normativo”.
Come in tutti i processi, anche nell’appuntamento organizzato da Confimi Monza e Brianza, non mancherà la difesa. “L’obiettivo generale del seminario è stimolare l’interlocuzione e il confronto per comprendere l’importanza di fare scelte consapevoli, sapendo che possono avere anche conseguenze penali – spiega l’avvocato Raffaella Oggioni – La posizione che io sosterrò nel processo simulato sarà quella di dimostrare che il costo per adeguarsi alle nuove norme in materia di privacy può essere trasformato in investimento e diventare un’opportunità per l’impresa. Basti pensare, ad esempio, che chi sarà adeguato al Regolamento – continua – avrà un vantaggio competitivo sugli altri, con ricadute positive sulla fiducia dei consumatori”.
Molte delle tematiche inerenti al Regolamento Europeo sulla Privacy sono strettamente legate ad aspetti informatici. Ecco perché nel seminario promosso dalla sede monzese della Confederazione dell’industria manifatturiera e dell’impresa privata ci sarà anche un Consulente tecnico d’ufficio, la dott.ssa Susanna Previtali (Easytech srl). “La normativa non ha dato un elenco minimo di strumenti informatici di protezione con il quale sentirsi sicuri – spiega – d’altro canto, ad oggi, non esistono tecnologie che garantiscono al 100% la copertura da attacchi informatici. Nel processo simulato, quindi, darò indicazioni in grado di aiutare le aziende – continua – anche perché in caso di attacco informatico sta all’azienda dimostrare di aver fatto tutto il possibile per difendere i dati personali di cui è in possesso, ad esempio attraverso sistemi di crittografia, autenticazione e protezione perimetrale”. Insomma, più che essere a favore o contro, è fondamentale capire gli aspetti principali della nuova Legge sulla privacy. E, visto che la scadenza del 25 maggio è vicina, meglio cominciare a farlo.