Monza. Nasce il progetto “Bicibo”, contro lo spreco alimentare

6 febbraio 2018 | 10:17
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Monza. Nasce il progetto “Bicibo”, contro lo spreco alimentare

Ogni anno vengono buttati circa 37chili di prodotti alimentari. A Monza parte l’iniziativa per evitare lo sperpero di cibo inutile che coinvolge anche i richiedenti asilo della città

Perché buttare cibo, fallo girare! E’ questo lo slogan del nuovo progetto ideato da Anna Martinetti di Una Monza per tutti in collaborazione con il Consorzio Comunità Brianza proprio in occasione della quinta giornata nazionale di prevenzione alla spreco alimentare: si chiama Bicibo è ha come unico obiettivo quello di evitare lo sperpero di prodotti alimentari invenduti di bar e ristoranti monzesi per portarlo a chi ne ha più bisogno. “Un’iniziativa che programmavo da tanto tempo finalmente si avvera – comunica entusiasta la Martinetti – un modo concreto per aiutare chi si trova in difficoltà e non solo: grazie a Bicibo possiamo dare lavoro anche ai ragazzi richiedenti asilo”. Sono proprio loro, infatti, i protagonisti del progetto che, in sella ad una bicicletta, fanno un giro serale tra i bar e i ristoranti della città ritirando tutto il cibo invenduto che poi viene consegnato alla mensa per senza fissa dimora del dormitorio di via Raiberti e di via Borgazzi e alla scuola popolare Antonia Vita.

Il primo a credere a questa iniziativa è stato Gianfranco Sacco, titolare di QB, bar pasticceria di Piazza Corridoni: “ci sono giorni in cui avanziamo mezzo chilo di pane, o briosche – ci spiega – altri in cui delle torte non sono venute perfette e quindi non le possiamo mettere in vetrina. A quel punto che fai? Sei costretto a buttarle a malincuore. Conosco Anna da tempo e appena mi ha parlato di questo progetto ho aderito subito – continua – i ragazzi passano da noi a ritirare il cibo oramai da un mese e siamo davvero molto felici di aver aderito a Bicibo: da una parte evitiamo gli sprechi e dall’altra aiutiamo chi è più in difficoltà”.

Cibo buttato: numeri da brivido

Ogni anno vengono buttati nella spazzatura circa 37 chili (a testa) di alimenti, circa cento grammi al giorno. Uno spreco che costa 250euro a famiglia: nel 2017, in Italia, sono stati letteralmente buttati 12miliardi di cibo. Numeri che fanno venire la pelle d’oca e che sono stati pubblicati per la prima volta da “Diari di famiglia dello spreco” proprio in occasione della giornata nazionale contro lo spreco. Ogni settimana, in media, ogni famiglia butta un chilo e mezzo di cibo e il pasto incriminato è la cena, “più sprecata” rispetto al pranzo. E’ stata stilata anche un’infausta hit degli alimenti gettati: al primo posto troviamo la verdura che ciascuno di noi sperpera ogni giorno, in media, per quasi 20g, pari al 25,6% dello spreco totale giornaliero (in un anno significa sprecare 7,1 kg di verdure). Subito dopo il latte e latticini con 13,16 g al giorno pari al 17,6% dello spreco totale giornaliero, per 4,8 kg all’anno. A seguire la frutta (12,24 g) e i prodotti da forno (8,8 g). Le cause? Aver raggiunto o superata la data di scadenza o essere andato a male nel 46% dei casi, e aver gettato il cibo che non era piaciuto (26%). Non solo all’interno delle famiglie, ma anche nelle mense scolastiche i dati relativi al cibo buttato fanno riflettere. Lo studio condotto dai Diari di famiglia dello spreco, ha coinvolto anche 73 plessi di scuola primaria: i dati evidenziano che quasi un terzo del pasto viene gettato, ovvero il 29,5%. Si tratta di 120 grammi di cibo per ogni studente a fronte di pasti che offrono circa 534 grammi di cibo pro capite. Lo spreco è ripartito fra avanzi dei piatti (16,7%), cibo intatto lasciato nella mensa (5,4%) e cibo intatto portato in classe (pane e frutta, 7,4%).