Monza, città imbrattata: il carnevale dei centri sociali non piace

19 febbraio 2018 | 16:13
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Monza, città imbrattata: il carnevale dei centri sociali non piace

Imbrattata la sede della Lega e anche alcuni muri del centro città. Abbandonate bottiglie rotte. La politica non ci sta. Ecco i commenti.

Il Carnevale dei centri sociali lascia il segno: scritte spray sulla saracinesca della sede leghista, ma anche in vari altri punti della città che sono stati attraversati sabato dal corteo degli autonomi.

Risveglio amaro per il comitato monzese dei Lumbard che, all’alba della manifestazione “Scorpio” (scherno verso l’operazione Scorpione, messa in campo dalla giunta di centro destra, che prevede una serie di serrati controlli per aumentare la sicurezza in città) organizzata dai ragazzi del collettivo Foa Boccaccio, ha trovato la propria sede imbrattata, ma anche per alcuni commercianti che si sono visti imbrattare i muri e le saracinesche dei negozi. 

A prendere netta posizione, l’assessore alla Sicurezza del comune di Monza, Federico Arena: “Ieri i centri sociali hanno dimostrato un’altra volta di essere incapaci di portare avanti un’idea senza imbrattare o devastare le nostre città. Sono sicuro che con il nuovo Governo avranno vita breve, metterò il mio impegno per partire proprio dallo sgombero del Boccaccio. Noi qualche euro per ripulire i muri lo abbiamo, voi un cervello non lo troverete mai”.

Parole dure, quelle espresse dal membro della giunta monzese, che annuncia pubblicata la sua intenzione nel voler portare avanti ogni azione possibile per sgomberare lo stabile occupato dal centro sociale cittadino.

Un episodio, quello di sabato scorso, che ha smosso gli animi in città.

I commenti condanna verso il gesto non sono mancati neanche da parte dell’opposizione monzese: “Questi sono episodi di puro vandalismo. In una democrazia sana e antifascista essi non sono tollerati. Li condanno apertamente e agli avversari della Lega Nord va la mia piena solidarietà, perché proprio per via della mia incolmabile distanza dalle loro posizioni ideologiche ritengo che un avversario politico vada combattuto con le parole, anche sferzanti se serve, e mai con il vandalismo e la violenza. Violenza che si è riversata anche contro le proprietà di ignari cittadini. Ora io non so se i vandali appartenessero o meno al FOA o ad altri organizzazioni, ma la mia condanna permane in ogni caso, perché io disprezzo il gesto, non in funzione di chi lo compie” ha commentato Marco Lamperti, consigliere comunale del Pd.

Al coro dei no verso ogni forma di violenza anche il capogruppo di Civicamente Monza, Paolo Piffer: “Non ho assistito personalmente all’evento quindi non conosco i fatti nello specifico. Sono però contro ogni forma di violenza. Non si possono tollerare atti di vandalismo ed inciviltà, da nessuna parte politica provengano. In un clima sociale così teso, gli eventi andrebbero pensati e gestiti in modo diverso. Spero ora non si decida di rispondere alla violenza con la violenza, alzare i toni non servirebbe a nulla se non a peggiorare le cose. Dall’amministrazione mi aspetto interventi lucidi, puntuali ed efficaci”.

“Monza da sette mesi a questa parte non è certo una città in cui viene negata la libertà di espressione, anzi, in consiglio cerchiamo sempre di favorire il confronto politico nel rispetto delle idee di tutti. Una manifestazione che si trasforma nell’imbrattamento della città, con scritte inneggianti ad atteggiamenti violenti, non può essere ignorata. Spero che si sia tratto dell’ultimo episodio di ordinaria follia” ha aggiunto Nicolas Monguzzi, consigliere della lista Noi con Dario Allevi.

Insomma, una protesta che avrebbe potuto avere tutte le ragioni di esistere quella dei centri sociali contro il pugno duro dell’amministrazione e la sua operazione “Scorpione”, ma che si è ritorta contro. Bottiglie rotte, graffiti e atti vandalici in generale non hanno certo fatto salire il gradimento verso gli organizzatori.