Muggiò, l’ex hotel Imperial: presto un nuovo centro profughi?

Dubbi e insicurezze sul futuro dell’ex Imperial. Botta e risposta tra il sindaco Maria Fiorito e il consigliere d’opposizione Monti
“Da tempo una minaccia oscura aleggia sulle teste dei cittadini di Muggiò, ossia quella che l’ex Hotel Imperial venga trasformato in un grande centro profughi”. A mettere tutti sull’attenti è il consigliere Andrea Monti, oggi candidato alla regione Lombardia con la Lega.
Parole forti. Parole dirette quelle del candidato, che nella mattina del 15 febbraio, assieme al capogruppo Andrea Villa, ha presentato un’interrogazione in Consiglio provinciale inerente al futuro della struttura. Un fatto sociale, da cui scoppia un altro caso politico. Un botta e risposta infuocato che vede le due parti, opposizione e maggioranza, camminare su due binari diametralmente opposti.
Di cosa si tratta? – Siamo nel 2016. L’Imperial, che secondo i dati fatturava circa 500 mila euro annui, viene confiscato alla criminalità organizzata e poi assegnato ad un’altra proprietà. Assegnazione che però fa un buco nell’acqua e rende la sorte dei dipendenti, ancora più drammatica. Situazione di stallo. La struttura torna all’Agenzia nazionale dei beni confiscati. Con l’inizio del 2018, il clima di incertezze non cambia. Il Comune richiede l‘atto di assegnazione dell’Imperial alla Prefettura. Spiega il primo cittadino Maria Fiorito che “è stato preparato un testo di petizione popolare, firmabile da ogni cittadino, in cui si chiederà che la struttura venga assegnata al comune“.
A questo punto la Lega alza le barricate. “Nonostante per molti mesi – spiega Monti – gli ex dipendenti abbiano chiesto che gli venisse assegnata in gestione la struttura, la Prefettura ha sempre risposto picche.”
“Il consigliere Monti – controbatte Maria Fiorito – non conosce la norma e parla solo pro domo sua. Gli ex dipendenti – chiarisce il primo cittadino – non avrebbero mai potuto avere la struttura in gestione poiché la la normativa sui beni confiscati, semplicemente, non lo prevede.
Dubbi. Incertezze. Lecite interrogazioni. Polemiche. La possibilità che la struttura possa venir destinata all’accoglienza di oltre 40 richiedenti asilo, non è ancora stata del tutto chiarita e pone i cittadini di Muggiò, in uno stato di apprensione. 1.200, secondo i dati anagrafici, gli stranieri presenti sul territorio. 17, i profughi richiedenti asilo. La struttura – sostiene il sindaco – potrebbe essere destinata sia all’accoglienza, sia ad altri scopi di interesse pubblico. “Noi – dichiara Monti – siamo per la trasparenza e per il dialogo e perché i cittadini vengano sempre coinvolti in queste decisioni importanti. Pertanto – conclude – ci attendiamo risposte e chiarezze“.
Ad intervenire, in modo chiaro e trasparente, è quindi il primo cittadino (PD). “Il consigliere Monti – dichiara – è in campagna elettorale e, per racimolare qualche voto, utilizza la storia dei migranti“. Clima di campagna elettorale. Questo Maria Fiorito lo sa bene, ma senza ammettere troppe dilazioni s’interroga. “Dov’era lui – il consigliere Monti – dov’era la Lega quando la criminalità organizzata, lì, faceva i propri affari? Per quale motivo non ha presentato interrogazioni? Forse – asserisce il primo cittadino – aveva paura di mettersi contro certi poteri?”. Domande. Illazioni lecite alla luce dei fatti. Pura demagogia d’opposizione, quella di Monti, che fa leva sulle “paure” delle persone? “La struttura – chiarisce Maria Fiorito – l’ha ottenuta la Prefettura su concessione delloStato con scopi ben precisi e non è nelle mie intenzioni fomentare la cittadinanza, facendo dell’inutile retorica elettorale. La mia amministrazione – puntualizza Maria Fiorito – sta lavorando con maggioranza e minoranza assieme agli enti sovraordinati per trovare la destinazione d’uso più adeguata”.
A voler far luce, tuttavia, non è propriamente possibile. La situazione, stando a quanto dichiara Maria Fiorito, è ancora in sospeso. “Tuttavia da novembre ad aggi – asserisce il primo cittadino – abbiamo continuato a lavorare e appena avrò più notizie, all’insegna della massima trasparenza, convocherò un’assemblea cittadina dove saranno i muggioresi a decretare la loro volontà. Da parte nostra – asserisce la Fiorito – ci diciamo pronti a lavorare per un’accoglienza diffusa così come ogni Comune serio, ma sempre nel rispetto dei cittadini e della loro volontà“.
Un futuro incerto. Un presente di dubbi. La sorte dell’ex Imperial, quella ancora non c’è.
Massimo Chisari
Ultimo aggiornamento avvenuto Lunedì 19 febbraio alle ore 12.15