Sampietrina, le ginnaste di una volta: ginnaste per sempre

5 febbraio 2018 | 00:10
Share0
Sampietrina, le ginnaste di una volta: ginnaste per sempre

Le ex compagne di squadra della Sampietrina di Seveso si incontrano ancora: la conferma che lo sport crea legami davvero eterni.

Compagne di squadra una volta, compagne di squadra per sempre. Sabato 27 gennaio alcune ex ginnaste che hanno frequentato la Sampietrina di Seveso negli anni ’80 si sono ritrovate per ricordare i momenti trascorsi insieme, dalla fatica degli allenamenti alle prime soddisfazioni: le gare regionali, le nazionali e, infine, l’esperienza a Roma per l’inaugurazione dei giochi della gioventù.

Lo racconta con emozione Barbara Zago che, a dirla tutta, dalla Sampietrina non è mai uscita: prima ginnasta, poi istruttrice, oggi, che è insegnante, frequenta ancora la palestra di viale Redipuglia come fotografa e addetta all’ufficio stampa. “L’idea è nata in occasione dell’Autumn Gym Cup – spiega Zago -. Parlando con Selene Celotto, che oggi è osteopata della società ma che in passato aveva frequentato la palestra come ginnasta, avevamo pensato di riunire tutte le compagne di squadra, con cui ci si erano un po’ perse di vista: ognuna era poi andata per la sua strada, anche se adesso le strade si stanno incrociando di nuovo: da mamme, in tante abbiamo deciso che lo sport ideale per i nostri figli fosse la ginnastica artistica. Comunque, ho iniziato subito la ricerca, e, un po’ con Facebook e un po’ con il passaparola, siamo riuscite a ricontattarci quasi tutte, anche se qualcuno non ha potuto partecipare alla serata di sabato. Ma abbiamo intenzione di replicare, anzi, di farla diventare una tradizione. Magari invitando anche i nostri genitori, che avranno modo di rivedersi anche loro dopo tanti anni”.

“Negli anni ’80 e ’90 la Sampietrina aveva ginnaste un po’ in tutte le categorie, ma non c’era una palestra di allenamento come quella di oggi – ricorda Zago -: ogni volta eravamo costrette a montare e smontare gli attrezzi. Passavamo moltissimo tempo insieme: non eravamo solo compagne di squadra, eravamo davvero una grande famiglia. Spesso dopo le gare ci si trovava a casa di qualcuno, il sabato e la domenica passavamo del tempo insieme… e questo oltre agli allenamenti: ci allenavamo tutti i giorni dalle 17.00 alle 20.00, più sabato pomeriggio e la domenica mattina. Insomma, era inevitabile che si formasse un gruppo di amiche”.

Il ricordo più bello? “Le settimane passate a Roma per l’inaugurazione dei giochi della gioventù, un bagaglio di esperienze non indifferente per delle bambine di 10 anni”. Il più traumatico? “Senza dubbio il giubbino, ma è anche quello che, a ripensarci, ci fa sorridere di più – risponde sempre Zago -. I nostri allenatori – spiega – ci facevano correre con un giubbino da sub appesantito con dei piombini. Per fortuna a un certo punto qualcuno lo rubò: costava parecchio, ma per noi fu un sollievo! Altre ricordano i potenziamenti di castigo: non sempre ne apprezzavamo i toni e i modi, poi, col tempo, abbiamo capito che gli allenatori ci stavano insegnando non solo uno sport, ma una disciplina, un mondo fatto di regole. Tutto ha contribuito a farci diventare le donne che siamo oggi”. Oltre a Zago, erano presenti sabato anche le ex istruttrici Marina Milani e Alessandra Zago, insieme alle ex ginnaste Raffaella Comi, Marica Fontanive, Arianna Piccaluga, Vania Peverelli, Lorena Bizzozero, Cinzia Peverelli, Rossana Pozzoli, Roberta Chieregatti e Raffaella Trighiera (in foto).

Non è retorica, dunque, il discorso dell’allenatore Paolo Quarto sul legame indissolubile che è nato con i ragazzi che ha formato e che, da bambini, sono diventati adulti. Lo conferma anche l’assessore allo Sport Mario La Greca, che, nel corso della presentazione delle squadre agonistiche per le gare del 2018, lo scorso venerdì 26 gennaio, ha commentato: “In Sampietrina si percepisce il valore della famiglia. Èuna cosa che ho notato subito, e che mi ha colpito ed emozionato”.