Senzatetto muore nell’ex area Snia di Varedo. Si scatena la polemica

Ritrovato cadavere presso ex area Snia di Varedo. La polemica verte sulla questione sicurezza e legalità.
È accaduto nel pomeriggio di ieri, martedì 13 febbraio, ore 17. Un uomo di circa 60 anni è stato trovato morto nei pressi dell’area Snia di Varedo. Un senzatetto, che nell’area industriale abbandonata trovava ricetto. Ad intervenire sul posto, in codice rosso, la croce bianca di Cesano Maderno ed un’auto medica. Sul luogo anche i carabinieri di Desio.
La morte dell’uomo, secondo i primi accertamenti, sembra sia da imputare ad uno stato di salute già compromesso. Il freddo e le pessime condizioni igieniche, hanno fatto il resto.
Un caso umano, da cui scoppia la polemica. Un botta e risposta tra opposizione e maggioranza. Una questione politica, quando, invece dovrebbe trattarsi di una questione sociale.”È morto perché invisibile”. Dichiara Stefano Zini, consigliere d’opposizione del PD a Varedo, che in tono perentorio continua la sua filippica. “È assurdo – asserisce – che nel 2018 accada ancora qualcosa di simile. Bisogna fare qualcosa, è un problema di tutta la comunità”.
Ad intervenire è poi il primo cittadino Filippo Vergani (centro Destra). “Un caso, l’ennesimo, a cui non possiamo né vogliamo rimanere indifferenti”.
“L’ennesimo caso -controbatte Zini – dove l’indifferenza fa un morto. Tante aree abbandonate. Nessuna azione preventiva concreta”. Politica? Demagogia? No, realtà. Dall’ex palazzo del mobile di Desio all’ex area Snia di Varedo, la situazione non cambia. Deterioramento. Abbandono. Tragiche situazioni.
“Il nostro partito – sostiene il consigliere d’opposizione PD – ha, nel proprio programma portato avanti da Giorgio Gori, l’intenzione concreta di curare queste aree abbandonate ristabilendo così, sicurezza e legalità“.
“Non si venga a parlare di sicurezze e legalità, come se noi avessimo mancato di gestirla”. Controbatte il primo cittadino. “L’attuale amministrazione – sottolinea – ha già costruito un muro in via Madonna, per evitare l’accesso all’interno della Snia e accresciuto il numero del personale della polizia locale“. Tre nuovi inserimenti, de facto. 2 dei quali nel corso degli scorsi mesi. Un ultimo, stando a ciò che dichiara Vergani, “entro breve tempo”.
Maggior presidio, maggior sicurezza avvertita insomma. Ma il problema, quello sociale, persiste. Abbandono e degrado, mietono le loro vittime. “La nostra amministrazione – dichiara Vergani – si sta dando da fare nel concreto e lo ha dimostrato portando avanti la trattativa con Predium, la società spagnola che si è aggiudicata all’asta 160 mila metri cubi dell’area Snia“. Se la cosa andrà in porto – bisogna ancora aspettare ancora 60 giorni entro i quali la società deve saldare l’importo d’asta – la zona interessata vedrà un graduale sviluppo economico e sociale. “Fino ad allora, per quanto impegno ci mettiamo – conclude il sindaco Vergani – non possiamo arginare il mare”.
“Non sono d’accordo – controbatte Zini – la Snia non può restare una zona franca dove accadono queste cose sotto l’indifferenza di tutti. Arginare il mare si può. Sviluppando, in primis, delle adeguate politiche sociali, che tutelino i più bisognosi”.
Un caso di cronaca. Un dibattito politico. Opinioni contrastanti, che comunque, al momento, non portano ad una soluzione immediata del problema.
Massimo Chisari