Seveso, il Pd accusa i vandali: “Distruggono i nostri manifesti”

Quello di fine gennaio, quando i manifesti che pubblicizzavano l’incontro con Giorgio Gori al Politeama erano stati in parte distrutti o vandalizzati, non è stato un caso isolato. Succede con regolarità da almeno due anni, e sempre alle affissioni del Pd.
Vi ricordate i manifesti che pubblicizzavano l’incontro con Giorgio Gori del 30 gennaio a Seveso, e che erano stati in parte vandalizzati e danneggiati? Secondo il Pd locale non si è trattato di un caso isolato. «La maggior parte delle volte che affiggiamo dei cartelloni o dei manifesti a San Pietro, nella zona che, per intenderci, va dal seminario al passaggio a livello di San Carlo, finisce che vengono distrutti – racconta infatti il consigliere Pd Roberto Fumagalli -. Mi è addirittura capitato di recuperarne uno che era stato gettato sulla massicciata della ferrovia: è anche una cosa pericolosa, un angolo era stato tranciato dal passaggio di un treno, e quel pezzo poteva finire contro un passante».
Succede da almeno un paio d’anni e, a quanto sembra, solo ai manifesti delle iniziative del Partito democratico: «Solo una volta ho notato che, oltre a uno dei nostri, era stato distrutto anche quello della banda, che era lì vicino. Però, per esempio, come presidente della Croce bianca non mi è mai capitato che i nostri manifesti venissero rovinati – continua Fumagalli -. Mi sembra evidente che si tratti dell’opera di una o più persone e che l’atto vada al di là dell’avversione politica: sono proprio dei vandali. Anche se, con questi numeri e questa frequenza – aggiunge – succede solo al Pd: è evidente che, chiunque sia, non gli stiamo simpatici».
«Con questa storia finisce che spendiamo ogni anno 100 euro solo per sostituire i pannelli danneggiati – calcola Anita Argiuolo, anche lei consigliera Pd e tesoriera del circolo di Seveso -. Scegliamo quelli di legno, che costano meno: vorremmo anche farli più belli, magari plastificati ma poi finisce sempre che, su 25, almeno 10 spariscono. A questi poi vanno aggiunti quelli che si rovinano naturalmente, perché si bagnano per la troppa pioggia o perché naturalmente usurati, e sono sempre almeno una quindicina. Insomma, sui 100 euro annuali, almeno 50 o 40 li spendiamo solo per colpa dei vandali».
«Al di là dell’aspetto economico, questa storia ci sta sfiancando: ci mettiamo lavoro, impegno e fatica, ed è brutto vedersi rovinare tutto così – continua Fumagalli -. Tanto che più di una volta ho pensato addirittura a mettere delle telecamere: certo, non potremmo denunciare il colpevole alle Forze dell’Ordine, perché per fare delle riprese del genere ci vuole un permesso, ma almeno sapremmo chi è stato».
Dopo l’ultimo episodio, quello contro i manifesti di Gori a fine gennaio, il Pd sevesino aveva chiesto alle altre forze politiche locali di condannare ufficialmente questo genere di azioni violenti, in nome della democrazia. L’unico a esprimersi in merito, però, è stato Giorgio Garofalo, ex Pd poi passato a Mdp e ora in corsa alle regionali in supporto a Onorio Rosati per Liberi e Uguali. Nonostante in passato i rapporti non fossero sempre stati distesi (Garofalo aveva lasciato il partito di Renzi dopo il referendum costituzionale, quando, in contrasto con la maggior parte del Pd, aveva fatto campagna per il no), il presidente comunale di Seveso ha espresso pubblicamente solidarietà ai suoi ex compagni di partito: «La democrazia è una cosa bellissima e non verrà rovinata da quattro imbecilli – aveva affermato – L’ho detto in apertura di campagna elettorale: ci vuole rispetto. Poi la propria idea la si esprime in cabina elettorale».
«Mi fa piacere ma non mi stupisce, Giorgio resterà sempre uno “di famiglia” – ha commentato Fumagalli -. Resta un po’ di amarezza, invece, nel constatare che nessun altro ha ritenuto necessario esprimersi su questo episodio».