Tesoretto da €200mila: la giunta Allevi taglia l’iscrizione ad alcuni enti e associazioni

Su dieci ne sono sopravvissute solo due: Anci e Parco sovracomunale Media Valle Lambro. Tagliato anche il Distretto Green and High Tech.
Un taglio netto alle partecipazioni ad enti e associazioni di consulenza e supporto. L’’operazione di pulizia dei conti avviata dalla giunta municipale in vista dell’approvazione del Bilancio di previsione 2018 (la discussione in aula è iniziata lunedì sera) ha portato il sindaco, Dario Allevi, e l’assessore al Bilancio, Rosa Maria Lo Verso, ad annullare tutta una serie di quote associative giudicate oramai inutili che costavano alle casse comunale oltre 200 mila euro.
Alla fine dell’operazione di razionalizzazione, su di un totale di 10 partecipazioni, ne sono sopravvissute solo due: quella all’Anci, l’Associazione nazionale dei comuni italiani, e quella per al Parco di interesse sovracomunale della Medio Valle del Lambro.
“I conti pubblici del Comune non sono messi molto bene – ha spiegato il primo cittadino Dario Allevi -. Per far quadrare il Bilancio abbiamo dovuto fare un’operazione ragionata di pulizia per ridurre le spese e liberare così le risorse necessarie sia a migliorare la qualità dei servizi, che ad assicurare gli interventi prioritari alle opere pubbliche necessarie alla città”.
L’elenco di tagli inizia col Consorzio Brianza Milanese per la gestione dei rifiuti la cui l’iscrizione costava 81 mila euro. Poi prosegue col Centro Studi PIM, il piano intercomunale milanese che offre supporto in materia di infrastrutture e pianificazione territoriale, che costava 31 mila euro l’anno, con Anutel, ovvero l’Associazione nazionale uffici tributi enti locali, per il quale l’amministrazione versava un contributo di 26 mila euro, con l’Upel, Unione provinciale enti locali (cinque mila euro), e termine col il Parco d’interesse sovracomunale del Grugnotorto – Villoresi che, pur non avendo niente a che fare con Monza, nel prossimo triennio sarebbe costato 97 mila euro alle casse comunali. “Abbiamo scoperto che pagavamo 12 mila euro per l’iscrizione all’Associazione città d’arte della pianura padana – ha sottolineato l’assessore Lo Verso – e abbiamo appena ricevuto una lettera d’invito a rinnovare la quota per partecipare ad Avviso pubblico, un ente che si occupa di formazione civile contro le mafie, che ci sarebbe costata mille e 200 euro”.
Fra le partecipazioni sulle quali si è abbattuta la mannaia della spending review di Allevi, compare anche quella al Distretto Green and High Tech Monza e Brianza. Fondato nel 2008 per ridare vigore alle aziende del settore tecnologico del Vimercatese, il Distretto aveva fra i suoi principali sostenitori la Provincia di Monza quando la carica di presidente era ricoperta proprio da Allevi. “Continueremo a farne parte anche se non pagheremo la quota di 29 mila euro – spiega il primo cittadino -. Sono stato e sono tutt’ora un suo sostenitore, ma se enti di questo tipo dopo 10 anni di lavoro non sono in grado di reggersi sulle loro gambe, non possono continuare a vivere grazie ai contributi pubblici”.