Una Smart per il Calcio Monza: Colombo: “Il marchio del ‘1912’ è figo”

“Il marchio del Monza è tornato a essere figo”. È la frase del presidente del “1912” di calcio, Nicola Colombo, che riassume il significato dell’evento della consegna al club biancorosso di una Smart.
“Il marchio del Monza è tornato a essere figo”. È la frase del presidente del “1912” di calcio, Nicola Colombo, che riassume il significato dell’evento della consegna al club biancorosso di una Smart nera brandizzata da parte dello sponsor Base Ald.
L’autovettura è stata ceduta, dal mobility partner ufficiale che a Monza ha la sua sede in viale Campania, con la formula del noleggio a lungo termine, e dunque la si vedrà spesso girare per il capoluogo della Brianza, ma anche nel territorio circostante, magari per prelevare in qualche aeroporto lombardo i giocatori appena ingaggiati dallo stesso Colombo per tentare il ritorno in Serie B, categoria storicamente di casa in riva al Lambro, ma ormai lontana dal 2001.
Luigi Fabbri, contitolare di Base Ald di Monza, ha spiegato le origini dell’abbinamento tra le due società: “La Brianza è un territorio che recepisce le innovazioni, come quella del noleggio veicoli a lungo termine. Le indagini di marketing ci hanno portato al Monza 1912, perché è un club calcistico, è un ambiente giovane, è un sodalizio sano. Tramite il Monza 1912 vogliamo trasmettere il messaggio che la mobilità fatta con intelligenza può dare seri vantaggi al territorio”.
Anche Mauro Emoli, responsabile commerciale per il Centro-Nord Italia di Base Ald, ha sottolineato che “Monza è la città ‘fiore all’occhiello’ del nostro Paese per il noleggio a lungo termine. Che è un’idea vincente, tanto da essere già copiata da alcuni nostri ‘competitor’”.
Colombo come ormai suo solito non è riuscito dal trattenersi a esternare alcuni suoi pensieri a volte non politicamente corretti. Piace ai tifosi anche per questo, per la sua schiettezza, che in alcune occasioni ricorda il bergamasco Giambattista Begnini. La sua caratteristica è però quella di partire compassato e di lasciarsi andare col passare dai minuti, per la soddisfazione dei cronisti che nei post-partita domenicali non trovano invece pane per i loro denti dal ripetitivo e abbottonatissimo allenatore biancorosso Marco Zaffaroni.
Colombo è dunque partito bene nel suo intervento evidenziando un indiscutibile merito: “La courtesy car che vedete ci deve rendere orgogliosi tutti. Perché significa che in questi due anni e mezzo di nuova proprietà del Monza si è lavorato bene. Il marchio del Monza, che ormai era carta straccia, è tornato a essere figo. Posso dire che sia il primo obiettivo raggiunto. Ma l’accordo con Base Ald non è l’unico: in questi ultimi tempi stiamo cominciando a raccogliere i primi frutti di quanto seminato in due anni. Siamo però lontanissimi da quello che dovrebbe essere raccolto. Purtroppo di fronte a progetti sportivi veri, seri, importanti come il nostro, la risposta dell’imprenditoria brianzola è minima. Mi viene rabbia a sfogliare certe pubblicazioni e a leggere i fatturati con tanti zeri di molte aziende del territorio… Perché non investono sullo sport monzese! Diventa così difficile accontentare i tifosi che chiedono sempre di vincere. Devono però capire che per arrivare a certi risultati ci vogliono tanti soldi. Noi dalla biglietteria abbiamo finora incassato in questa stagione 57mila euro; a Pisa solo nella partita contro il Monza hanno incassato 60mila euro… Questo dato dimostra che noi stiamo facendo miracoli contro avversarie con budget spropositati”. Il presidente si stava sfogando un po’ troppo ed è stato stoppato per lasciar spazio all’assessore allo Sport, Andrea Arbizzoni. Infatti crediamo che a continuare a dire che lo stadio è un rudere orribile, che il pubblico è modesto e lamentoso e che gli sponsor sono pochi e scarsamente munifici non giovi all’immagine del club. Anche perché poi diventa difficile sostenere che il recente calo di pubblico al Brianteo sia dovuto alle critiche di qualche giornalista annoiato dal gioco troppo sparagnino di Zaffaroni…
Per Arbizzoni, che è anche un ultrà della Curva Pieri, “l’abbinamento tra Monza 1912 e Base Ald è il risultato di un percorso positivo compiuto dentro e fuori dal campo, che ha permesso di far tornare il marchio del Monza appetibile. Purtroppo è vero che a Monza abbiamo a che fare con la freddezza dei possibili sponsor, che non creano sinergie con le realtà sportive”.
Al termine dei discorsi è avvenuto il passaggio delle chiavi della Smart brandizzata dalle mani di Stefano Brentani, direttore commerciale di Base Ald di Monza, a quelle di Colombo.