Fare del bene correndo, si avvicina il via della Monza-Montevecchia 2018

1 marzo 2018 | 10:43
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Fare del bene correndo, si avvicina il via della Monza-Montevecchia 2018

Nel 2018 la gara di 33,5 km, che attraversa Parchi e percorsi sterrati, è in programma il 27 maggio e sostiene due progetti a favore delle persone con disabilità. Nelle sei edizioni precedenti oltre 60mila euro in beneficenza.

Correre fa bene al cuore. Non soltanto nel senso dell’organo che pompa il sangue e lo manda in circolo in tutto il nostro corpo. Ma anche cuore inteso come sinonimo di generosità, sentimenti e solidarietà umana. Una tendenza che ormai accomuna sempre più gare podistiche, sia quelle agonistiche che amatoriali. E, così, chi vuole, quando si iscrive ad una competizione, sa di non competere solo per il risultato cronometrico, ma di sostenere una causa benefica.

Da questo punto di vista tra le corse che in Brianza hanno preso, è il caso di dire, più piede, c’è sicuramente la “Reale Mutua Monza-Montevecchia eco Trail”, la gara ideata e organizzata dal Monza Marathon Team con la collaborazione tra i tanti della Società Alpinisti Monzesi e il Consorzio Villa Reale e Parco di Monza. Si tratta di 33,5 km che dal Parco di Monza, attraverso il Parco dell’Alta Valle del Lambro, il Parco Regionale di Montevecchia e della Valle del Curone e ben 8 Comuni (Monza, Biassono, Macherio, Triuggio-Canonica, Casatenovo, Lomagna, Missaglia e Montevecchia), giunge sino al Centro Sportivo di Montevecchia.

Dalla prima edizione nel 2012 la “Monza-Montevecchia eco Trail”, che è aperta quest’anno alla partecipazione 220 coppie di runner, quasi a simboleggiare già dal regolamento l’importanza dello stare uniti e del supporto reciproco, ha sempre aiutato concretamente i progetti solidali di tanti associazioni ed enti. Nelle prime sei edizioni sono stati raccolti oltre 60mila euro. E nel 2018 le coppie che correranno questa originale competizione, in programma il 27 maggio, con la possibilità di iscriversi a partire dal 12 marzo, sposeranno una causa importante. Anzi due. Destineranno, infatti, 50 euro della propria quota a due progetti.

“Anche per la settima edizione della Monza-Montevecchia, che sarà presentata il 9 marzo in Villa Reale, l’aspetto solidale è dominante – spiega il presidente del Monza Marathon Team, Andrea Galbiati (nella foto in alto)– questa volta sosterremo due concreti progetti: il primo, di carattere musicale, è ‘TikiTaka-Equiliberi di essere’, che punta a coinvolgere le nostre comunità per l’inclusione delle persone con disabilità e l’altro, dal sapore più giornalistico,  è il ‘Tg Lambro’, un laboratorio didattico-educativo della Cooperativa sociale Lambro, che punta a promuovere, attraverso la creazione di video, spot e filmati sul territorio locale e nazionale, una nuova cultura sulla disabilità”.

Le due iniziative per raggiungere i loro significativi obiettivi hanno bisogno di ulteriori fondi. TikiTaka, finanziato da Fondazione Cariplo, ha attivato, infatti, una fitta rete di soggetti del territorio, dalle famiglie ai servizi, fino alle associazioni sportive, alle imprese e ai commercianti, in grado di realizzare per le persone con disabilità laboratori tematici, esperienze individuali di vario tipo, compreso il condominio solidale e il co-housing. Tutto questo, naturalmente, ha costi di gestione e realizzazione non indifferenti. Un discorso simile vale anche per la Cooperativa Lambro. Che per le realizzazione dei servizi giornalistici del proprio Tg, ha bisogno di una strumentazione adeguata e professionale. Anche per permettere agli utenti, ragazzi disabili che si cimentano nelle attività di redazione, riprese, montaggio ed editing, di coltivare un sogno: portare il risultato del loro impegno a grandi eventi, come il Festival di Cannes.

“Puntiamo a raccogliere 10-12 mila euro – afferma Galbiati – Correre la nostra gara è qualcosa di diverso – continua il presidente del Monza Marathon Team – qualcuno non lo capisce ancora e ci dice che vorrebbe solo partecipare ad una competizione. Ma per noi l’attività sportiva si deve declinare in progetti solidali, che ci fa piacere condividere con chi si iscrive alla gara”.

Una formula che sembra funzionare. Lo dimostrano l’elevato numero di partecipanti degli anni scorsi e la verità dei progetti di charity sostenuti. Da ‘Cancro Primo Aiuto Onlus’ nel 2012 allo ‘Shark Monza’, la squadra di hockey in carrozzina e l’Associazione di volontariato ‘Padre Annibale di Francia’ nel 2017. “Ogni anno ci sono delle realtà solidali che si propongono o ci vengono segnalate – spiega Galbiati – il Consiglio direttivo del Monza Marathon Team le valuta, le vota e ne sceglie una o due”. E, poi, bisogna correre 33,5 km su sentieri e sterrati. Una fatica resa un po’ più leggera dalla consapevolezza di aver fatto del bene a chi ha più bisogno.