
Il Monza perde 1-0 a Grosseto contro il Gavorrano senza mai tirare nello specchio della porta.
Il Monza “Penelope” della stagione 2017/18 ha disfatto nuovamente la tela. Dopo la bella vittoria di sabato scorso contro la capolista Robur Siena, corroborata da una buona prestazione, nel turno infrasettimanale di oggi la squadra biancorossa è andata a perdere in quel di Grosseto contro il Gavorrano penultimo in classifica, con l’aggravante di non aver mai tirato nello specchio della porta.
Allo stadio Carlo Zecchini di Grosseto, dove si è giocato essendo il “Romeo Malservisi-Mario Matteini” di Gavorrano inadeguato per la Serie C, la compagine allenata da Marco Zaffaroni ha messo in luce i suoi due peggiori difetti: l’evanescenza del reparto offensivo e il poco coraggio del tecnico in panchina. È inutile far finta di nulla o difendere senza se e senza ma il buon “Zaffa” solo perché è stato un grande giocatore ed è una brava persona: oggi si è chiaramente visto che il suo obiettivo era quello di portare a casa uno 0-0 o di sperare di vincere con un gol casuale, magari intercettando in una pozzanghera un passaggio tra difensori maremmani… A cominciare dalla formazione schierata: aldilà dell’assenza per infortunio di Romanò, ormai da tempo emarginato nonostante le buone prove offerte, oggi si registrava quella per squalifica del centrocampista laterale destro Giudici, al cui posto è stato schierato il laterale difensivo Carissoni. Cioè dopo due mesi di allenamenti coi loro nuovi compagni, Padula e Tomaselli, entrambi riserve naturali di Giudici, sono rimasti ancora una volta in panca, peraltro in una situazione delicata per il Monza essendo obbligato in queste settimane a giocare quasi sempre due gare la settimana e quindi bisognoso di attingere forze fresche dalle cosiddette seconde linee. Il “turnover” Zaffaroni lo ha attuato con Adorni, Palesi e Cogliati, rimasti a riposo per far giocare Trainotti, Galli e Ponsat. Comprendiamo le prime due scelte, mentre siamo sbalorditi per l’aver preferito Ponsat a Mendicino. A parte il fatto che su un campo più simile a una risaia, fatta eccezione per le fasce, andava messa in area avversaria gente robusta (non a caso il piemontese è stato risucchiato dal fango facendosi notare solo per un colpo di testo in tuffo eseguito mentre l’arbitro fermava il gioco per un suo fallo), ma se Mendicino non ha giocato neppure oggi, dopo non aver giocato sabato, dobbiamo dedurre che sia già stato bocciato dal tecnico di Gerenzano. Mendicino, come Padula e Tomaselli, è arrivato al mercato “di riparazione” di gennaio. Ma pure l’attaccante Forte, che evidentemente per “Zaffa” di forte ha solo il nome. Non entra mai neanche a partita iniziata: ormai si può parlare di “oggetto misterioso”. Riassumendo, per l’allenatore biancorosso il mercato di “riparazione” ha in realtà peggiorato il valore della squadra, dato che i nuovi arrivi vengono utilizzati meno dei giocatori partiti: Gasparri, Palazzo e Barzotti. Avrà ragione lui? Non possiamo saperlo. Resta il fatto che il Monza non solo segna poco, ma non tira quasi mai in porta e in alcune partite, come quella di oggi, totalizza 0 (zero) alla casella dei tiri nello specchio della porta. Provare a cambiare qualcosa, giocatori e sistema di gioco, è blasfemia? Andare a giocare contro il Gavorrano col solo obiettivo di non prenderle è qualificante per il Monza? Perdere col Gavorrano senza mai tirare in porta è stata sfortuna? Le risposte dovrebbero essere ovvie, ma per qualcuno al Monzello, e anche tra i tifosi, non lo sono. Poi non ci si lamenti se gli appassionati di calcio brianzoli disertano il Brianteo…
Così come il Monza è stata la bestia nera della Robur Siena (vittoria per i biancorossi sia all’andata che al ritorno) così il Gavorrano è stata la bestia nera del Monza (per i brianzoli solo 1 punto in 2 partite). Nella gara di andata Moscati e Malotti pareggiarono nel finale e nella risaia, causa diluvio, del Brianteo le reti di Giudici e Cori. Oggi tra le due squadre c’erano 16 punti di differenza in classifica, anche se il Monza ha giocato una gara in meno: beh, non si sono visti. I rossoazzurri allenati da Giancarlo Favarin lamentavano tra l’altro le assenze per infortunio di Marchetti e Merini.
Ancora una volta nel fango la squadra di Zaffaroni è stata capace solo di affondare. Poche le idee alternative all’impossibile giropalla (del resto se ci si allena sempre sul fondo sintetico del Sada forse qualche problemino lo si ha quando si torna sul naturale…), pochi i tentativi di dribbling, pochi i palloni decenti lanciati verso le punte, poche le capacità delle punte di difendere quei pochi palloni e creare qualcosa di pericoloso. Soprattutto nel primo tempo si è assistito a tanti di quei batti e ribatti che neanche ai tempi delle sfide a tennis da fondo campo tra Lendl e Barazzutti… Però almeno c’era agonismo: ecco, va bene essere critici ma che non si dica che i ragazzi non abbiano messo i polmoni. Il Monza è una squadra che ha limiti tecnici e tattici, ma non certo fisici. Proprio per questo motivo fa rabbia non vederlo giocare spesso sulla velocità ma sull’attendismo. A proposito di attesa, per vedere un tiro in porta si è dovuto aspettare il 20’ e ne sono arrivati due consecutivi: Liverani ha prima respinto un sinistro dai 20 metri di Malotti e poi il successivo diagonale di sinistro di Barbuti. I radar dei maremmani non hanno invece segnalato movimenti pericolosi di avversari nel raggio di 25 metri.
Quando è successo qualcosa, uno scambio in area locale al 3’ della ripresa, si è concluso con un tentativo di tiro di Trainotti abortito nel fango. All’11’ Cori si è involato in contropiede ma da solo contro tre minerari ha dovuto aspettare D’Errico il quale, ricevuta palla, l’ha crossata per il centravanti, che però è stato anticipato. Solo al 17’ Zaffaroni ha tolto l’inutile Ponsat inserendo il difensore Origlio sulla fascia sinistra di centrocampo e avanzando D’Errico al fianco di Cori. Al 23’ il Gavorrano è passato in vantaggio con Gemignani, lesto ad arrivare per primo sulla palla respinta dal palo in seguito al colpo di testa in torsione di Brega su cross dalla sinistra di Ropolo. La reazione, si fa per dire, del Monza è giunta 3’ dopo, ma è stata insignificante: Cori è arrivato appena con la punta a cercare di deviare il pallone verso la porta, ma lo stesso è passato a lato. Al 29’ il centravanti è stato sostituito da Mendicino e Carissoni da Padula. Poi al 36’ D’Errico, ammonito e dunque squalificato per Monza-Pro Piacenza di sabato prossimo (alle ore 20.30 al Brianteo), ha lasciato il posto all’esordiente tra i professionisti Tomaselli e Tentardini a Negro (quest’ultimo si è posizionato in mezzo alla difesa e Riva è passato a sinistra, mentre il “Toma” è andato a fare l’ala destra spostando Padula in attacco). Una serie di cambi che non ha prodotto nemmeno un tiro fuori dallo specchio della porta.
Immaginiamo la delusione di quella decina di tifosi biancorossi che hanno affrontato la lunga trasferta infrasettimanale sperando di emozionarsi a un gol dei propri beniamini. Falcone non ha neanche sporcato i guantoni…
Il prossimo appuntamento è dunque per sabato contro il Pro Piacenza allenato dall’ex biancorosso Fulvio Pea, altro tecnico difensivista. Lo spettacolo non promette nulla di buono, ma il Monza è Penelope: considerando che il giovedì successivo gli tocca andare a Livorno, sarà il caso di fare la tela al Brianteo.
GAVORRANO-MONZA 1-0 (0-0)
GAVORRANO (3-4-3): Falcone; Borghini, Mori, Bruni; Gemignani, Damonte, Vitiello, Ropolo; Moscati (46’ s.t. Maistro), Barbuti (13’ s.t. Brega), Malotti (13’ s.t. Remedi). A disp.: Pagnini, Luciani, Favale, Carlotti, Papini, Conti, Reymond. All.: Favarin.
MONZA (4-4-2): Liverani; Trainotti, Caverzasi, Riva, Tentardini (36’ s.t. Negro); Carissoni (29’ s.t. Padula), Guidetti, Galli, D’Errico (36’ s.t. Tomaselli); Cori (29’ s.t. Mendicino), Ponsat (17’ s.t. Origlio). A disp.: Del Frate, Palesi, Forte, Cogliati, Perini, Adorni. All.: Zaffaroni.
ARBITRO: Marcenaro di Genova.
MARCATORI: 23′ s.t. Gemignani.
NOTE: calci d’angolo 3-5; ammoniti Bruni, Vitiello, Brega e D’Errico; recupero 0’ e 3’; spettatori circa 200.