M5S e Pd per governare? Ecco la reazione dei democratici nostrani

7 marzo 2018 | 17:09
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M5S e Pd per governare? Ecco la reazione dei democratici nostrani

Alleanza tra il Movimento 5 Stelle e il Pd? Pare cosa assai rara. Dopo la presa di posizione del ministro Calderoli, ecco cosa ne pensa il Partito Democratico a Monza.

L’alleanza tra il Partito Democratico e il Movimento 5 stelle non s’ha da fare. Parola del ministro per lo sviluppo economico, Carlo Calenda.

A due giorni dallo scrutinio per le elezioni 2018, il ministro ha risposto in maniera decisa a un suo follower su twitter. “Se il Pd si allea con il M5S il mio sarà il tesseramento più breve della storia dei partiti politici. Si può ripartire – spiega il ministro rispondendo – solo se lo si fa insieme. L’ultima cosa di cui abbiamo bisogno è un arrocco da un lato e un desiderio di resa dei conti dall’altro”

Ma cosa ne pensano i politici del Pd brianzolo? Marco Lamperti, consigliere comunale del Pd: “Il Partito Democratico ha governato per 5 anni il Paese con le sue politiche e le sue convinzioni. Da anni M5S e Lega ci contestano anche violentemente tutte le nostre scelte. Da parte dei grillini ci son piombati addosso anche pesanti insulti personali: “mafiosi”, “corrotti”, “avete le mani sporche di sangue”. Insomma per quelle forze politiche siamo il male assoluto. Sinceramente non me la prendo, ma è evidente che non solo dal punto di vista politico, ma anche personale i loro elettori – che li hanno ampiamente votati – non vorrebbero mai che noi tornassimo al governo”. 

Una riflessione che non manca di presa delle proprie responsabilità per il risultato ottenuto, quello del giovane esponente monzese del centrosinistra: “I cittadini – dopo 5 anni alla guida del Paese – hanno decretato che lì non ci vogliono più. L’hanno fatto in modo molto sentito. Su alcune questioni credo che non dovremo assolutamente piegarci ai populismi, su altre va fatta autocritica. Resta il fatto che il giudice supremo in democrazia sono i cittadini e i cittadini hanno ben sottolineato quale è il nostro posto: lontano da Palazzo Chigi. Inoltre il M5S ha sempre ben sottolineato che non sarebbe mai stato disponibile ad inciuci. Ebbene neanche noi. L’avevamo detto in campagna elettorale e lo diciamo di nuovo ora. Un sostegno a una delle due forze vincitrici (M5S o Lega) non troverebbe neanche una base politica su cui costruire qualcosa: non ci sono punti di contatto su nessuna delle questioni più importanti del Paese. Quel che consiglio a Salvini e Di Maio è parlarsi tra loro e trovare un accordo tra loro. Avrebbero una maggioranza più solida, hanno numerosi punti di contatto nei loro programmi elettorali e un elettorato piuttosto simile. Non comprendo perché debba essere il PD, forza politica bocciata sonoramente e con linee politiche antitetiche alle loro, a dover dare una fiducia al governo (verde o giallo che sia)”.

Quali sono le prossime mosse in programma? “Dobbiamo poi rispondere in modo chiaro ai nostri di elettori, che ci hanno votato sulla base di un programma e di alcune scelte. Noi non vogliamo tradire la loro fiducia e in queste ore sono in moltissimi a scriverci che non vorrebbero mai un PD stampella del prossimo governo. M5S e Lega facciano quello che vogliono, ma noi terremo fede a ciò che abbiamo detto proprio per quei 6.100.000 elettori che ci hanno dato la fiducia. Un in bocca al lupo a Salvini e Di Maio: che trovino un accordo per dare il Governo che i cittadini chiedono. Noi staremo in minoranza a fare una seria e leale opposizione“.

Si allinea a quello del collega anche la riflessione espressa da Roberto Scanagatti, ex sindaco di Monza. “È proprio un Paese strano il nostro. I due vincitori indiscussi di domenica sono Lega e 5Stelle. Medaglia di bronzo a FI. Eppure stiamo a discutere su chi tra i perdenti deve appoggiare l’uno o l’altro. Su, non scherziamo: Salvini, Di Maio e la Meloni insieme hanno i numeri per governare. Siccome i primi due teorizzano che gli schemi destra – sinistra sono superati, non hanno neppure l’imbarazzo della scelta. Il programma è bell’e fatto: tassa piatta al 15% e stipendio garantito a chi non lavora. Sull’immigrazione la pensano tutti e tre allo stesso modo. Rispettiamo l’esito democratico e mettiamoli alla prova. Ogni altro governo sarebbe da “irresponsabili”” questo il commento apparso sulla sua pagina Facebook.