Il comitato del Gaggin al lavoro per rendere più sereno e vivibile il quartiere

19 marzo 2018 | 00:00
Share0
Il comitato del Gaggin al lavoro per rendere più sereno e vivibile il quartiere

Nasce a Seveso il comitato cittadino del Gaggin per rendere più vivibile il quartiere

Sicurezza, viabilità. Illuminazione e buche nelle strade. Situazioni che ogni paese conosce bene. Per fortuna, ad ogni problema esiste una soluzione. E a Seveso c’è il Comitato del Gaggin. “L’attività di quartiere è importante poiché rappresenta l’unico modo per farsi ascoltare”. A dichiararlo è Marzio Marzorati, un residente di via Mezzera a Seveso, che sulla necessità di risolvere alcune controversie ha fondato a gennaio il comitato del Gaggin.

Nel corso della serata di mercoledì 14 marzo, all’interno del centro parrocchiale di via Arese, si è tenuta la prima riunione del comitato cittadino del Gaggin. “Il comitato -spiega Marzorati – nasce nei primi mesi del 2018 in seguito alle diverse sollecitazioni dei cittadini del quartiere molto popolato”. Sicurezza e illuminazione. Traffico e viabilità. E ancora: sottopasso, marciapiedi, buche e parcheggi. Diverse, insomma, le questioni sollevate. Varie, le soluzioni paventate. Se l’intento è quello di rendere più accessibile e vivibile il quartiere, “la tempestività delle azioni – sostiene Marzorati – è fondamentale”.

Azioni che però non vogliono avere niente a che fare con la politica. Del resto, come asserisce Marzorati, “Esiste solo una politica del buon senso, non di Destra o di Sinistra, ma quellarivolta al cittadino“. Dello stesso parere è Riccardo Busetto, cofondatore del comitato. “Le nostre vogliono essere voci libere fuori da ogni condizionamento politico“.

L’obiettivo, quindi, risiede nel cogliere i problemi e formulare le giuste osservazioni “affinché – sottolineano i due fondatori – chi di dovere possa accoglierle fornendo quindi le più appropriate soluzioni”.

Tra i principali problemi affrontati si è parlato di marciapiedi. Può sembrare un qualcosa di scontato ma, effettivamente, per via Mezzera non lo è. “Vogliamo tutelare la pedonabilità della zona”, dicono alcuni dei presenti. Effettivamente, via Mezzera è un imbuto. Un senso unico in cui la strada si stringe. Le auto viaggiano a gran velocità e il pedone ha poca protezione.

La soluzione? Questione controversa. Bisognerebbe eliminare alcuni parcheggi “abusivi” così da poter costruire ed ampliare il passaggio pedonale. “Ma se togliamo i parcheggi – interviene Giuseppe Meroni – uccidiamo la città”. “Non è esatto – controbatte Marzorati – quei parcheggi sono usati sempre dagli stessi. Non c’è turn over e quindi la loro eliminazione non provocherebbe danni alle attività commerciali”. Un botta e risposta fulmineo. Rapido. Veloce. “Il problema di questa città – rimbecca Meroni – è che parla chi in città ci dorme e non chi ci vive e quindi non vede la realtà durante il giorno”. Procede, questa volta secco. Decisivo. “Questi parcheggi – termina Marzorati – non costituiscono né costituiranno un problema per le attività della via. La cosa più importante è rendere sicuri i pedoni“.

Mettere tutti d’accordo, si sa, non è cosa facile. In accordo, tutti quanti, si sono però trovati sulla questione che vedrà la viabilità della via modificata, alla costruzione del sottopasso veicolare. “Via Mezzera – sostengono tutti i presenti – non deve diventare un punto nevralgico per il traffico”. La via, infatti, rischierebbe di diventare l’unica zona d’accesso per raggiungere il sottopasso. Quella che oggi è una tranquilla zona residenziale, rischierebbe di trasformarsi in una zona trafficata.

Problemi. Progetti. Soluzioni. Rendere più accessibile e vivibile il quartiere.