Lentate, padroni non raccolgono le feci dei cani: il sindaco chiude il parchetto

Un’ordinanza del sindaco vieta al pubblico l’accesso al parchetto di via Monte Generoso, adiacente alle scuole, per questione di igiene e pulizia: i padroni non raccoglievano gli escrementi dei cani.
Chi non rispetta le regole danneggia tutta la comunità. Anche quando si tratta di piccoli gesti, come quello di raccogliere la cacca del proprio cane. Altrimenti può succedere come a Lentate, dove il sindaco Laura Ferrari ha limitato l’accesso al parco di via Monte Generoso, di fatto chiudendolo al pubblico e riservandolo alle attività didattiche delle scuole adiacenti, proprio a causa dei padroni che non raccolgono gli escrementi del proprio animale.
Una soluzione drastica per evitare problematiche di igiene e pulizia e impedire che il parchetto diventasse un bagno pubblico a cielo aperto.
«Ce l’hanno chiesto in tanti, la situazione era diventata ormai invivibile: colpa di chi continua a portarci i cani e si ostina a non pulire – racconta Ferrari, che il 2 marzo ha firmato un’ordinanza comunale che riserva alle scuole l’utilizzo del parchetto, almeno nel periodo da settembre a giugno -. L’area verde di via Monte Generoso è, di fatto, attaccata alle scuole, a cui è collegata anche da un cancelletto interno: i bambini della materna uscivano a giocare e si sporcavano, sporcando poi anche la scuola una volta rientrati. Stava diventando problema di igiene».
Il primo cittadino ha dunque stabilito che durante l’anno scolastico il parchetto possa essere utilizzato esclusivamente dai bambini della scuola, aprendolo al pubblico solo nei mesi estivi, durante la sospensione dell’attività didattica: l’avviso è comparso anche sul cancello dell’area verde.
Il divieto ha il sapore un po’ amaro di una sconfitta: una misura estrema a cui si è stati costretti a ricorrere a causa della maleducazione di pochi. E nonostante ci sia grande attenzione al problema: nelle aree verdi di Lentate sono ancora affissi i cartelli di “TiramiSu”, la campagna nata a Torino e poi arrivata fino in Brianza che chiede ai padroni di raccogliere e pulire gli escrementi dei propri amici a quattro zampe. «Abbiamo anche aggiunto 10 nuovi cestini in ogni quartiere per incentivare alla pulizia, ma la maleducazione di alcune persone è davvero incredibile – si lamenta Ferrari -. Tanto che anche vietare ai cani l’accesso al parco mi sarebbe sembrato inutile: ci sarebbe sempre stato il problema del controllo e sicuramente chi non rispetta le regole e non pulisce avrebbe infranto anche questo divieto. Per il futuro – aggiunge – mi piacerebbe comunque portare avanti un’altra campagna di sensibilizzazione, come avevo già fatto nel 2008, quando ero assessore».