Monza, piano attuativo di via Val D’Ossola. Insorgono i comitati: “Meno cemento”

22 marzo 2018 | 10:07
Share0
Monza, piano attuativo di via Val D’Ossola. Insorgono i comitati: “Meno cemento”

I comitati chiedeno di non approvare il Piano attuativo o, in subordine, di ridurne fortemente le edificazioni.

Il piano attuativo di via Val D’Ossola fa insorgere in comitati monzesi. Approvato con una delibera di giunta del 23 gennaio scorso, fa preoccupare il gruppo di cittadini che temono possibili disastri ambientali.

E’ noto a tutti che edificare a ridosso di un fiume è sconsigliabile. Troppo spesso le cronache italiane (e non solo quelle) mostrano gli effetti rovinosi di tale logica che porta poi a disastri ambientali e possibili danni per gli abitanti di quegli insediamenti” spiegano in una nota stampa ufficiale.

Già a suo i comitati avevano ritenuto che quella scelta edificatoria fosse sbagliata, presentando osservazioni al PGT allora solo adottato (7 luglio 2016).

“Si tratta di un’area industriale dismessa dal marzo del 2013 (ex Garbagnati), posta tra la via Val D’Ossola e via Monte Grappa (Quartiere San Rocco), in un’ansa del Lambro, già soggetta nel novembre del 2002 a esondazione che ne interessò la parte est. Per questi motivi si tratta di un ambito particolarmente delicato dal punto di vista idraulico e naturalistico. E’ bene ricordare che nel PRG del 1971 quegli immobili erano destinati a Verde pubblico, proprio perché il Progettista di allora riteneva che tale industria avrebbe dovuto rilocalizzarsi altrove. Altrettanto si dica del PRG redatto, adottato nel 1997, che destinava l’area a Parchi territoriali (Cascinazza – Medio Lambro)”.

Solo con il PGT approvato nel 2007 a tali immobili venne confermata una destinazione produttiva nel Piano delle regole: “Invece ora, nel PGT 2017, è prevista una destinazione prevalentemente residenziale (80%) e per il restante commerciale – produttiva – direzionale – ricettiva (20%) all’interno dell’ambito di trasformazione AT_19 del Documento di Piano” sottolineano.

La speranza è che si possa restituire a quell’area la sua evidente vocazione naturalistica anziché prevedere la costruzione di 17 condomini. “Si tratta di un pesantissimo intervento edificatorio di 82.131 metri cubi, di cui 67.347 residenziali (17 edifici di 4-5 piani pari a circa 300 appartamenti) e altri 14.784 mc con altre destinazioni (commerciali, ricettive, integrative). Tutto questo, come detto anche nella scheda di tale AT, in una zona particolarmente delicata. Non solo. Il PGT vigente prevede sulla vicina area della ex Fossati e Lamperti, con ingresso da via Toniolo, un Ambito di trasformazione con una potenzialità edificatoria di circa 120.000 metri cubi con una destinazione commerciale, terziaria e produttiva. Questo fatto, che comporterà gravi congestioni da traffico, non è stato considerato nello studio viabilistico del Piano attuativo in questione. Tanto più che quella zona è assai poco servita da mezzi pubblici. Neppure è stato valutato il rispetto del principio dell’invarianza idraulica”

I comitati chiedeno dunque di non approvare il Piano attuativo o, in subordine, di ridurne fortemente le edificazioni, concentrandole e spostandole sui fronti delle vie Val D’Ossola e Monte Grappa, ad una adeguata distanza dalle possibili esondazioni del Lambro, per una ampliamento del Parco della Media valle del Lambro.

Ricordiamo che al Coordinamento aderiscono: Legambiente Circolo di Monza, CCR gruppo ambiente e territorio, Greenman Monza, Comitato per il Parco A. Cederna, Comitato La Villa Reale è anche mia, Comitato di via Blandoria, Comitato quartiere San Donato, Comitato di Triante, Comitato quartiere Sant’Albino, Comitato di via Boito Monteverdi Cazzaniga, Comitato quartiere San Carlo e San Giuseppe, Comitato Basta Cemento, Comitato pro Buon pastore.