“Nexus”: un ponte verde tra il parco delle Groane e il parco Valle Lambro

Presentato il progetto “Nexus”. Un progetto di connessione ecologica tra il parco Valle Lambro e il parco delle Groane
Natura e urbanizzazione posso convivere? Questa la domanda a cui il progetto Nexus dà una risposta. “Garantire la biodiversità in un territorio fortemente antropizzato – dichiara l’assessore alle politiche Territoriali di Desio, GiovanniBorgonovo – è a tutti gli effetti una grande opera e, soprattutto, una grande sfida”.
Mercoledì 28 marzo a Desio, presso la sala Pertini del Comune, è stato presentato il progetto Nexus – Ultima frontiera. Un progetto ambizioso. Il secondo passo, quello operativo, di una programmazione iniziata con uno studio di fattibilità nel 2012. La creazione di un ponte ecologico tra il parco Valle Lambro e il parco delle Groane.
Un’attuazione onerosa. Un tavolo, che ha visto seduti diversi protagonisti. Da Desio, comune capo fila del progetto, presenti l’assessore ai Parchi e alla tutela Ambientale Emanuela Rocco e l’assessore alle Politiche territoriali Giovanni Borgonovo. Gli assessori all’Urbanistica Luca Tomaino per Bovisio Masciago e Laura Curti per il comune di Sovico. A presenziare anche il commissario straordinario del comune di Seregno Giorgio Zanzi e il vice presidente di Legambiente Lombardia, Marzio Marzorati. SimonePaleari, Christian Novak e Daniela Gambino di Dastu per il Politecnico di Milano.
Un progetto nato diversi anni fa e reso possibile grazie alla sinergia tra diversi soggetti. Pubblici e privati. E in un territorio, dove il fabbisogno di spazi verdi va crescendo, Fondazione Cariplo ha fornito un contributo fondamentale. Un milione di Euro la somma versata dall’ente creditizio. “Senza il suo contributo – dichiarano i presenti – la realizzazione di questo progetto sarebbe stata impossibile”.
IL PROGETTO
Un fine ambientalistico, ma anche sociale. All’interno di un’area, considerata prioritaria per la biodiversità, il progetto promuove la realizzazione di una rete ecologica tra Sovico e Seregno e la creazione di una “tangenziale verde” tra desio, Bovisio Masciago e Varedo.”Nexus – testimonia Roberto Corti, sindaco di Desio – rappresenta una vera e propria sfida, quella di collegare i diversi corridoi verdi a favore delle persone, ma anche a vantaggio della fauna”. Insomma, recuperare un po’ di verde, per aumentare la qualità della vita.
Dello stesso avviso è Laura Curti, assessore all’Urbanistica del comune di Sovico. “Aderire al progetto è stata una sfida vincente. Una sfida – sottolinea – che ha portato diversi comuni a collaborare per la creazione di un corridoio ecologico, in un territorio fortemente antropizzato e nel quale Fondazione Cariplo ha creduto”. Un progetto, quindi, che ha una spiccata componente di partecipazione e di multidisciplinarità. “La presenza di vari attori – testimonia Simone Paleari – è stata l’arma vincente”.
I NUMERI
Dati alla mano. In Brianza manca l’aria.”Lo sviluppo economico ed edilizio – testimonia Giorgio Zanzi – ha portato ad urbanizzare il 55% del suolo”. Numeri che fanno riflettere. Numeri, che spiegano il crescente fabbisogno di spazi verdi fruibili. Non solo per respirare aria buona, ma soprattutto per tutelare e valorizzare la biodiversità. E alla presenza di così tanti soggetti, lo asserisce Marzio Marzorati, “i compiti di Legambiente sono di fare da collante tra i diversi attori. Cucire la parte partecipativa. Educare alla realizzazione degli interventi”. A pensarci bene, del resto, una biodiversità può esistere solo se c’è connessione. Un collegamento non solo tra gli spazi, ma soprattutto tra le parti.
E a proposito di parti, non mancano i privati. Le azioni previste da Nexus, infatti, non riguardano soltanto gli interventi tecnici atti a potenziare la rete ecologica. Si riflettono, soprattutto, sul rapporto abitanti – spazi aperti. Grandi stakeholders, insomma, sono i cittadini. “Il coinvolgimento diretto degli abitanti, in qualità di portatori di interesse – testimonia Marzorati – rappresenta uno strumento essenziale per sensibilizzare il pubblico sulle problematiche ambientali. Questa alleanza – conclude – permetterà al nostro territorio di vivere e sopravvivere all’eccessiva cementificazione”.
Lo cantava anche Celentano. “là dove c’era l’erba, ora c’è una città“. E in un processo di riqualificazione, anche le aziende svolgono un ruolo importante. “Assieme ad Assolombarda – testimonia Daniela Gambino – abbiamo iniziato un lavoro di mappatura delle attività economiche ed industriali. Con un 40% di attività dismesse – conclude – collaborare con le aziende insite nel territorio è fondamentale per un recupero ambientale. E a proposito di recupero, interviene Christian Novak “un motivo in più, per il quale Fondazione Cariplo ha dato il suo contributo, è proprio inerente allo stretto legame mafia-ambiente“. Un legame triste, più che stretto, ma che secondo gli intenti, porterà una riqualifica non solo ambientale, ma soprattutto legale.
Soldi alla mano. La progettazione delle opere è già iniziata. Piccoli passi. Uno alla volta. Dal prossimo autunno partiranno le gare per la realizzazione dei primi progetti.