Seveso, approvato il progetto sottopasso: ma la campagna elettorale è già iniziata

19 marzo 2018 | 09:54
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Seveso, approvato il progetto sottopasso: ma la campagna elettorale è già iniziata

Il consiglio comunale di giovedì 15 marzo, per l’approvazione della delibera sul progetto di intervento sulla ferrovia, si è trasformato in un’anticipazione della campagna elettorale in vista dell’appuntamento delle amministrative.

«Trovo molto singolare il timing: la giunta Butti chiude il cerchio, usa quello che è probabilmente l’ultimo consiglio comunale utile per approvare la delibera sul progetto della ferrovia, accendere la miccia e giocare la campagna elettorale su questo tema». L’accusa, avanzata da Massimo Vaccarino (Pdl, ora nuovamente Forza Italia) nel corso del consiglio comunale di Seveso del 15 marzo (vedi foto sotto), suona paradossale: sembra infatti che sia l’opposizione, più che la giunta, a voler usare il progetto per il potenziamento e l’ammodernamento dell’impianto ferroviario, finanziato da Regione Lombardia e concordato con Ferrovie Nord, come argomento in vista delle imminenti elezioni comunali, che dovrebbero tenersi tra la fine di maggio e la prima metà di giugno. Tanto che è lo stesso Vaccarino a profetizzare e augurarsi un cambio di legislatura, come d’altra parte fa da mesi anche la Lega, che sui social ha iniziato un bizzarro “conto alla rovescia per la liberazione di Seveso”, contestando le scelte dell’attuale giunta.

IL PROGETTO. Quello approvato giovedì in realtà dovrebbe essere uno dei fiori all’occhiello della giunta guidata da Paolo Butti, che lo ha definito «un intervento prioritario, il primo passo verso una maggiore vivibilità del paese, frutto di un tavolo di confronto con Regione Lombardia». Il progetto, per cui arriveranno 19 milioni di euro, è stato discusso lunedì 12 anche in commissione territorio con i cittadini interessati e i tecnici di Ferrovie Nord, che avrebbero dovuto essere presenti anche in consiglio comunale, ma hanno disertato. Il piano per la risoluzione del nodo Seveso prevede una serie di migliorie sulla rete ferroviaria, a partire dal raddoppio dei binari verso Camnago (fino al parco ferroviario a nord della stazione di Seveso) e verso Meda (fino al passaggio a livello di via S. Carlo) e dalla riorganizzazione della segnaletica tra Palazzolo e Seveso. Gli interventi mirano a eliminare le interferenze, come quelle dei treni in coda, e ottenere una circolazione più fluida, scongiurando i ritardi per i pendolari, e diminuendo del 30% i tempi di chiusura dei passaggi a livello, con vantaggi anche per le stazioni vicine (sarà per esempio ripristinato il percorso dei treni S2 del passante ferroviario, che partiranno da Meda e Mariano Comense). Sarà inoltre realizzato un sottopassaggio, unito alla tangenzialina tra Seveso e Cesano, il collegamento di viabilità superficiale esterno al centro delle città, verranno riqualificati parcheggi e strade vicini alla stazione e si costruirà una velostazione per incentivare la mobilità dolce. Anche se il progetto del raddoppio dei binari interessa quasi esclusivamente aree già utilizzate come sedime ferroviario, saranno necessari degli espropri verso Meda: nonostante le modifiche del progetto iniziale, che hanno in parte migliorato la situazione, si tratta di circa 100 famiglie, a cui vanno ad aggiungersi altri proprietari che subiranno però perdite minori.

LE CRITICHE. Che sia per convinzione o per calcolo politico, il progetto del sottopassaggio e degli interventi sulla ferrovia non ha convinto l’opposizione, a partire da Daniele Tagliabue di SevesoViva, la lista civica che ha fatto della proposta di interramento il nodo centrale della sua proposta. Giovedì sera Tagliabue, rumorosamente sostenuto da gran parte del pubblico presente, ha contestato la possibilità di riuscire davvero a ridurre del 30% l’attesa ai passaggi a livello: «I funzionari di Ferrovie Nord, fantasmi arroganti che non vengono nemmeno in consiglio comunale, dovrebbero fare un passo indietro – ha affermato -. La ferrovia a Seveso è un’infrastruttura da terzo mondo e senza futuro, è inutile investirci se prima non si fanno altri interventi». Contrario anche Diego Tavecchio (Seveso nel cuore), che pure non crede nell’interramento: «Nella scorsa legislatura ci abbiamo messo la faccia e abbiamo detto che per noi la soluzione sarebbero stati i sottopassi – ha detto al momento di esprimere l’intenzione di voto -, ma siamo contrari a questa delibera: è stato fatto troppo poco per quel che riguarda le compensazioni». Un parere curiosamente condiviso anche dalla consigliera Pd Nadia Pogliani, che ha votato contro la delibera, in contrasto con la sua stessa maggioranza, affermando di non voler arrendersi e di aspirare a qualcosa di meglio, per vivere la città «non sottoterra, ma sopra».

Ma sono stati Vaccarino e Luca Allievi (Lega Nord) a sferrare gli attacchi più duri contro il sindaco. In quanto parte in causa, perché interessato dagli espropri, Vaccarino non ha potuto votare, e non avrebbe potuto nemmeno partecipare al dibattito, se il presidente del consiglio comunale Giorgio Garofalo non avesse deciso di dargli la parola per quello che si è rivelato essere un vero e proprio intervento-fiume: il capogruppo di Forza Italia ha infatti puntato il dito contro la scorrettezza della maggioranza, colpevole di non avergli inviato una bozza della commissione territorio di lunedì, e di non aver comunicato tempestivamente la notizia degli espropri. «Le loro sono tutte bugie – rincara la dose Allievi, visibilmente alterato -: i tecnici non si sono tirati indietro, non sono mai stati nemmeno invitati questa sera, e Regione Lombardia non ha mai detto di essere contro l’interramento (Butti gli ha poi presentato l’atto ufficiale con cui il Comune invitava i tecnici a presenziare al consiglio comunale, ndr). Accecati dalla voglia di fare il sottopasso, non avete capito la reale portata di quello che stavate accettando».

LE RISPOSTE. «Ho calcolato che in tutta la mia vita ho speso 4 mesi fermo ai passaggi a livello di Seveso, mentre in 50 anni la destra non ha mai fatto niente»: il consigliere Pd Roberto Fumagalli difende così il progetto, rivolgendosi direttamente al capogruppo della Lega per contestare la proposta dell’interramento, peraltro già scartata dalla Regione. «L’unica soluzione possibile al problema della ferrovia sono i sottopassi, lo ha detto qualche settimana fa, qui a Seveso, proprio un candidato della Lega, Andrea Monti, che è stato eletto nel consiglio regionale». La strana posizione della Lega sevesina, contraria al progetto voluto da una Regione a presidenza leghista, prima con Maroni e oggi con Fontana, può essere sicuramente motivata con la particolarità del caso locale, che i vertici del Pirellone non sono tenuti a conoscere nel dettaglio, ma non manca di venire sottolineata anche da Fabio Bombonato (Impegno è servizio): «Forse l’assenza di Regione Lombardia stasera è voluta – dice, ricollegandosi all’intervento di Fumagalli -: forse non volevano mettere in imbarazzo la Lega locale. In questo momento far credere che l’interramento sia ancora possibile è una presa in giro – aggiunge -: addirittura ci hanno detto che i tecnici che l’hanno preso in considerazione l’hanno fatto come puro esercizio accademico. Seveso ha bisogno di questo intervento: ha bisogno di un sottopassaggio a sud e di uno in centro». «Sostengo da sempre che sia meglio sedersi ai tavoli di discussione, è l’unico modo per richiedere interventi migliorativi ed è quello che abbiamo fatto noi – continua Butti difendendo la delibera -, anche se so che c’è qualcuno che sarà contrario a qualsiasi intervento che non sia l’interramento. Certo – aggiunge sarcastico -, se avessimo dovuto guardare alla visibilità avremmo dovuto forse preferire la riqualificazione di via Prealpi al progetto per risolvere il nodo Seveso, e saremmo sicuri di riceve più voti».

Per avere dei risultati concreti, comunque, i sevesini dovranno attendere ai passaggi a livello per altri tre anni: la fine dei lavori è prevista per giugno 2021.