Seveso, il sindaco difende il bilancio: testimonianza di buon governo

Paolo Butti fa le somme sui 5 anni di amministrazione: dalla situazione economica disastrosa del 2013 alla crescita, tagliando gli sprechi e investendo in servizi per i cittadini.
Mancano ancora almeno un paio di mesi alle elezioni comunali, ma a Seveso la giunta Butti è già pronta a tirare le somme. Il sindaco sevesino, infatti, il primo di centrosinistra dopo Giordano Cassetta, vent’anni fa, si dice soddisfatto del proprio operato a favore dello sviluppo della città, e afferma che in un periodo di crisi, in cui sembra che le municipalità siano solo capaci di chiedere soldi, Seveso ha dimostrato di poter fare il contrario.
Sembra quasi una risposta alle accuse dell’opposizione, che in questi mesi, complice l’avvicinarsi dell’appuntamento elettorale in primavera e l’esito delle elezioni politiche del 4 marzo, si stanno facendo sempre più insistenti.
Il sindaco Paolo Butti e il suo vice Giusy Cilia sottolineano invece come siano riusciti a migliorare la situazione economica estremamente difficile ereditata nel 2013: «Il nostro primo pensiero – commenta Cilia, che ha anche la delega al Bilancio – è stato quello di provvedere alla riduzione della pressione fiscale rispetto alle aliquote introdotte dal Commissario prefettizio (Adriana Sabato, subentrata nel 2012 dopo la caduta della giunta Donati, ndr), volte a risanare la situazione in cui versava questo Comune. Situazione non gradevole, da attribuire all’amministrazione Lega-Forza Italia, chiusa con l’invio del commissario prefettizio per manifesta incapacità di amministrare, dimostrata nei fatti. Il comune è stato lasciato a se stesso, allo sfascio, completamente abbandonato».
Sono dunque state introdotte riduzioni ed esenzioni per l’Imu, l’imposta di pubblicità e Tari, per una riduzione totale di 530mila euro, accompagnata però da un investimento sul personale: «Questa politica di bilancio non ha impedito di mantenere i servizi ai cittadini in un periodo di fortissima crisi sociale – sottolinea Cilia -: abbiamo aumentato le assistenti sociali su vari servizi da 3 a 5, e abbiamo potenziato i settori della polizia locale per garantire una migliore sicurezza ai cittadini. In più, abbiamo quadruplicato le risorse per il diritto allo studio, da 10 a 40mila euro. Anche il nuovo Piano di Governo del Territorio sta iniziando a creare economia, sia pure con indici edificatori dimezzati rispetto al passato: le entrate da oneri di urbanizzazione cresciute del 50% dal 2017 al 2018».
Un buon governo dunque, inaugurato e simboleggiato con la chiusura di Aspes, l’azienda che si occupava di servizi pubblici come farmacia, affissioni, parcheggi, manutenzioni e servizi cimiteriali, e che aveva un buco di bilancio di 3 milioni e mezzo di euro. «Al termine della vicenda, molto travagliata, siamo riusciti a portare a termine un’operazione che fa risparmiare alla nostra città 300mila euro ogni anno – spiega Butti -. La liquidazione di Aspes, tuttavia, si inserisce in un più ampio progetto di razionalizzazione che negli anni precedenti non era mai stato affrontato». Ovvero l’efficientamento dell’illuminazione pubblica, con la garanzia di un risparmio annuale di 150mila euro, le nuove gare per la gestione dei rifiuti, con un risparmio di altri 100mila euro all’anno, e persino gli interventi di verifica sulle entrate fiscali, che hanno permesso un recupero straordinario di oltre 1 milione di euro.
Le somme recuperate hanno permesso investimenti sulla struttura informatica, mai aggiornata negli ultimi anni, sugli edifici pubblici (è una notizia relativamente recente quella dell’investimento di 9 milioni di euro per le strutture scolastiche) e sulle strade. «La lamentela è facile, i problemi delle nostre strade sono sotto gli occhi di tutti – precisa Butti -. Ma il milione di euro investito in questo settore è rilevante: abbiamo dovuto agire stabilendo le priorità, ora stiamo impostando l’intervento in modo che possa sistemare in modo significativo la nostra Seveso».