Villa Sottocasa: chieste pesanti condanne per i presunti abusi edilizi

7 marzo 2018 | 17:42
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Villa Sottocasa: chieste pesanti condanne per i presunti abusi edilizi

Indagine nata da un’esposto dell’Architetto Moioli

Sono arrivate stamante, al termine della ripresa del processo per i presunti abusi edilizi nell’ala privata di Villa Sottocasa a Vimercate, le richieste di condanna della Procura di Monza. Il Pm Manuela Massenz, titolare del fascicolo aperto dopo un’esposto in seguito a lavori di restauro e riqualificazione all’interno dello stabile, stamane in aula a Monza ha chiesto una condanna a dieci mesi per falso e abuso edilizio per Ivo Redaelli, titolare della società proprietaria dell’ala della Villa, mentre sono andate prescritte le due accuse per distruzione di bellezze artistiche e violazione del codice dei beni culturali e dieci mesi anche per il funzionario Paolo Alessandro, sempre per falso ideologico e abuso d’ufficio, nove mesi per l’ex dirigente del settore urbanistica del Comune di Vimercate Bruno Cirant. Per abuso d’ufficio e omessa denuncia il Pm ha chiesto la condanna a 9 mesi anche per l’ex sindaco di Vimercate Paolo Brambilla e per Roberto Rampi, ex vicesindaco e appena rieletto senatore, oltre a tre mesi per falso per il consulente Massimiliano Casati.

Secondo la Procura, i lavori non risulterebbero conformi ai permessi rilasciati dalla Sovrintendenza ai beni culturali, tanto quanto vi sarebbero delle differenze tra la documentazione presentata in Comune e quella consegnata proprio alla Sovrintendenza, nel 2009.
A firmare l’esposto sui presunti illeciti è stata l’architetto Rossella Moioli, responsabile del “remise en forme” dell’altra ala della Villa, dove oggi si trova il museo cittadino “Must”.

Le accuse per Sindaco e Vicesindaco riguarderebbero l’omesso controllo sulle difformità documentali segnalate dall’architetto e la mancata comunicazione in Procura.