Accumulatori compulsivi: due casi in Brianza di “Animal hoarders”

18 aprile 2018 | 00:04
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Accumulatori compulsivi: due casi in Brianza di “Animal hoarders”

Persone che vivevano in condizioni di vita raccapriccianti accumulando cose e animali (cani, gatti, uccelli, roditori…).

Due sopralluoghi realizzati nell’ultimo mese hanno messo in luce condizioni di vita raccapriccianti di persone che mettono in atto un accumulo incontrollato di cose e animali di affezione (cani, gatti, uccelli, roditori…).

Hoarding: così si definisce la mania compulsiva per la quale si accumula di tutto, senza mai buttar via niente, nella propria casa. Ma nello specifico il Servizio di Igiene Urbana Veterinaria del Dipartimento Veterinario dell’ATS della Brianza ha riscontrato due casi “accumulatori di animali” (Animal hoarders).

I SOPRALLUOGHI

Gli interventi sono scattati dopo le segnalazioni di cittadini privati ai rispettivi sindaci che avevano avvertito inconvenienti igienici legati alla presenza di animali (odori fastidiosi di feci ed urina, escrementi che invadono le parti comuni delle abitazioni, disturbo acustico).

Durante il sopralluogo erano presenti oltre il personale Veterinario del Dipartimento Veterinario, i servizi sociali delle Amministrazioni comunali, la Polizia Locale e gli operatori del Servizio di Urgenza-Emergenza Sanitaria (112).

“Gli scenari che si sono svelati ai nostri occhi sono difficili da dimenticare: cumuli di cose, abbigliamento, stracci ed immondizia di ogni genere rendevano impossibile l’accesso ai locali ed anche l’utilizzo degli spazi per la destinazione originaria. –si legge in una nota dell’Ats – Gli appartamenti erano spesso privi delle necessarie forniture domestiche (acqua, gas, corrente elettrica), essenziali per un livello di vita appena dignitoso. I pavimenti erano cosparsi di feci e urina dei numerosi animali detenuti (per lo più gatti). L’odore, non facile da descrivere, invadeva i locali fino al punto da rendere impossibile la permanenza negli stessi per periodi prolungati. Gli animali detenuti si presentavano in stato di malnutrizione e con evidenti sintomi di sofferenza, negli appartamenti, in alcuni casi, sono state rinvenute casse di animali”.

In questi casi gli animali vengono ricoverati presso le strutture sanitarie dell’ATS e sottoposti alle dovute e necessarie cure veterinarie. Gli “hoarders”, se necessario, vengono invece affidati alle cure dei professionisti medici più appropriati.

I DATI

“Il numero di casi segnalati all’anno è di una decina, quindi relativamente basso, ma sicuramente risultano sotto stimati rispetto ai casi reali –continua la nota stampa – La cosa che più colpisce negli atteggiamenti di queste persone è che, nonostante la situazione di precarietà e di disagio in cui versano, mostrano preoccupazione e spiccata ansia più per gli animali che non per la propria salute”.

L’APPELLO DELL’ATS

“Vorremmo qui sottolineare che immedesimarsi nella mente di tali persone per un eccesso di comprensione o addirittura di pietà equivale a diventare complici di un meccanismo deleterio e distruttivo. La soluzione non è quindi sostenerle con aiuti sporadici, ma riconoscere il problema e segnalarlo senza esitazione alle Autorità Competenti. È questo l’atteggiamento su cui vogliamo sensibilizzare, ed in particolare rendere noto che il personale Veterinario dell’ATS Brianza è impegnato in interventi multidisciplinari anche in questi casi di disagio sociale, sia per il benessere delle persone che per quello degli animali coinvolti”.