“Non chiamatemi eroe”. Ecco il soccorritore dell’uomo aggredito in stazione

3 aprile 2018 | 06:33
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“Non chiamatemi eroe”. Ecco il soccorritore dell’uomo aggredito in stazione

Intervista a Luigi, il soccorritore dell’anziano aggredito in Stazione ad Arcore.

Mercoledì pomeriggio Giovanni Galbusera, un anziano con problemi di cuore, ha avuto un grave malore in seguito ad una violenta colluttazione con un gruppo di ragazzi alla stazione di Arcore.

Sul posto a soccorrerlo un uomo. Attualmente pensionato, Luigi L. prima militare autista antincendio e successivamente ferroviere dello Stato, ha prontamente chiamato i soccorsi e praticato il massaggio cardiaco.

I due si conoscevano da tempo ed è proprio Luigi a raccontare chi fosse Giovanni. “Ci tengo a precisare che Giovanni non era un senza tetto e non chiedeva elemosina. Discendeva da una facoltosa famiglia, ma aveva deciso di vivere alla giornata in seguito ad avvenimenti personali e a causa del suo aspetto veniva spesso importunato da gruppi di ragazzini. Vive a Camparada e viene in stazione unicamente durante la giornata con l’abbonamento del bus, sedendosi per i fatti suoi senza dare fastidio a nessuno. Tra noi si era instaurata una certa simpatia. Io siciliano e lui lombardo, scherzavamo spesso sulle nostre origini.

Il fatto

Luigi viene spesso in stazione a chiacchierare con alcuni amici nei pressi del bar. Mercoledì quando è iniziata la discussione Luigi non era presente, ma quando arriva vede un gruppetto di sei o sette ragazzi inveire contro l’anziano (Giovanni) nella sala d’aspetto. E non ha esitato ad intervenire. “Ho chiesto loro di andarsene indicando le videocamere che stavano riprendendo tutto. Ma a quel punto spintonato da uno dei ragazzi, Giovanni mi è svenuto in braccio.”

I soccorsi, eravamo in tre

Data la preparazione con due corsi di primo soccorso, Luigi ha diretto le manovre di emergenza ed ha praticato il massaggio cardiaco fino a faro riprendere. “Siamo stati in tre ad aiutare Giovanni, oltre a me c’era una ferroviera di nome Michela ed un ragazzo”. Utilissimo il defibrillatore della stazione, nel momento in cui lo si accende, il 118 fornisce indicazioni telefoniche precise su cosa fare, “L’importante non agire mai di testa propria ma seguire attentamente le istruzioni del medico fino all’arrivo dei soccorsi”.

Il messaggio

“Penso non si possa definire il mio un gesto eroico, ma semplicemente di civiltà ed umanità. Non so cosa sia successo all’inizio, ma non importa, anche il gesto o la parola sbagliata non giustificano mai un’aggressione. Ai miei tre figli ho insegnato la non violenza ed il rispetto per l’altro, sopratutto i più deboli”.