Avis, numeri di successo ma troppi problemi nella struttura

La storia della sezione medese è piena di traguardi e successi, ma all’interno della sede di via Confalonieri c’è bisogno di fare qualche intervento di ammodernamento perché caldaia e condizionamento, da tempo, sono fuori uso
“Come già segnalato negli anni scorsi, occorre dare inizio urgentemente ai lavori di ammodernamento dell’impianto di riscaldamento e condizionamento (che nel 2017 ci ha abbandonato definitivamente) oltre alla sostituzione degli infissi dei locali utilizzati dai volontari”. E’ questo quello che si legge nella relazione annuale pubblicata dall’Avis di Meda. Numeri che sottolineano l’ormai consolidato impegno e successo di questa associazione: oltre 20mila ore di volontariato, più di 5mila servizi svolti, 103mila i chilometri percorsi delle ambulanze e ben 1113 le donazioni di sangue effettuate in tutto il 2017. Però. C’è un però. La sede di via Confalonieri, nel report annuale, non dimentica di segnalare le problematiche ancora aperte: dal numero di volontari in calo a quello, forse prioritario, dell’ammodernamento della struttura.
Pronti al trasferimento?
“Sono conscio delle problematiche all’interno della sede dell’Avis – comunica il sindaco Luca Santambrogio – ho già parlato con il presidente e abbiamo individuato dei locali, sempre di proprietà del comune, che potrebbero fare al caso loro”.
Una soluzione apparentemente semplice ma che, come ci spiega Roberto Bovo, presidente della sezione medese dell’Avis: “così come sono quei locali, che si trovano proprio di fronte alla nostra sede, sono inutilizzabili. Necessiterebbero di una gran lavoro di ristrutturazione ( non c’è nemmeno la caldaia) e con le nostre risorse noi non ce lo possiamo permettere – ci spiega – anche perché sarebbe una spesa paritaria a fare i lavori all’interno della sede quindi non avrebbe molto senso”. Dunque, per il momento, tutto rimane in stand-by. Bovo ci spiega che, per ora, “stiamo valutando diversi preventivi e poi capiremo come poter muoverci”.
Sempre meno volontari
Al di là della questione economica, c’è però anche una questione che Roberto Bovo definisce come una “problematica sociale”: ovvero, il sempre minor numero di persone che fanno domanda per diventare volontari Avis.
“Giovani o meno giovani, non è questa la questione – ci spiega il presidente – quello che è importante capire è che il lavoro del volontario è un lavoro di tempo: la gente deve capire che deve dedicare diverse ore nell’attività di volontario, a partire dal corso che dura ben 120 ore. Cercheremo comunque di far sempre in modo di portare il nostro entusiasmo alle future leve che entreranno nel gruppo”. Anche per questo, l’amministrazione comunale sta già lavorando e l’assessore alla cultura Fabio Mariani ci anticipa: “stiamo organizzando una bellissima festa del volontariato che sarà un vero e proprio evento che, ne siamo certi, riuscirà a catturare anche l’attenzione dei giovani cittadini”.