Carate, l’airone ferito non ce l’ha fatta. Probabile aggressione di un cane

L’airone è stato sottoposto ad un delicato intervento chirurgico ma, purtroppo, per lui non c’è stato nulla da fare.
Non ce l’ha fatta l’airone ferito domenica scorsa a Carate. L’animale, le cui condizioni di salute in un primo momento non sembravano drammatiche, è stato sottoposto ad un delicato intervento chirurgico ma, purtroppo, per lui non c’è stato nulla da fare.
Dalle prime ipotesi si è pensato che il dolore fosse causato da un amo conficcato nelle dita di una zampa, lasciato incustodito da qualche pescatore. Ora non si esclude che a causare il danno possa essere stata l’aggressione da parte di un cane.
L’airone, infatti, oltre alla zampetta contusa, riportava diverse ferite sul corpo e una lussazione dell’anca. Il veterinario ha tentato il tutto per tutto per salvare il povero animale ma, vista la tragica situazione, per non sottoporlo ad ulteriori sofferenze si è deciso di sopprimerlo.
I FATTI
Domenica pomeriggio 15 aprile, dal balcone della loro casa nella località di Realdino, Angela e il marito Pasquale avvistano, come spesso succede, l’airone che ha l’abitudine di sostare su uno scoglio sul greto del fiume Lambro. Ma questa volta c’è qualcosa che non va: anziché stare ben diritto sulle zampe, l’animale è immobile, accasciato con le ali aperte, e non si muove neppure quando la coppia, preoccupata, si avvicina. Dopo aver contattato l’ENPA di Monza e Brianza, lo adagiano in uno scatolone e lo portano al rifugio di Monza. Qui è subito evidente la presenza di un grosso amo da pescatore conficcato nelle dita di una zampa che viene prontamente e delicatamente rimosso. A questo punto l’animale, un airone cinerino (Ardea cinerea), chiamato così per la splendida livrea grigia e bianca, viene trasportato da una volontaria ENPA al Centro Recupero Animali Selvatici a Vanzago (MI), gestito dal WWF.