Caso Bramini, da giudiziario a politico: la casa è salva, per ora

Bramini, fallito per crediti dello Stato, ben 4 milioni, rischiava oggi di veder pignorata la casa. Il Sen. Corbetta del M5S elegge lì il suo domicilio parlamentare e fa slittare l’esecuzione.
Circa trecento persone sono accorse a Monza a sostenere Sergio Bramini, 71enne imprenditore Monzese fallito per 4 milioni di euro di crediti con lo Stato, che oggi attendeva suo malgrado l’esecuzione del pignoramento, anche con l’ausilio della forza pubblica, di casa sua.
È stato rinviato di 45 giorni il pignoramento dell’abitazione di Sergio Bramini, anche a seguito dell’iniziativa di un senatore del Movimento Cinque Stelle, Gianmarco Corbetta, di eleggere quale domicilio parlamentare (per legge inviolabile) la residenza dell’imprenditore. La decisione è stata presa, informata l’autorità Giudiziaria, dal Curatore fallimentare in subordine al magistrato del Tribunale fallimentare di Monza, i quali, venuto meno il supporto della forza pubblica per decisione della Questura di Milano, hanno ritenuto non vi fossero le condizioni per procedere. A quanto si è appreso, il Questore di Milano Marcello Cadorna, data la grande affluenza di cittadini, circa 300 persone, che dalle 12 di oggi si sono radunati in sit-in dentro e fuori casa dell’imprenditore, ha ritenuto non vi fossero le condizioni per procedere con uno sgombero con ausilio della forza pubblica.
Bramini anni fa aveva usato la casa quale garanzia con le banche per evitare il fallimento della sua azienda, evitando di lasciare senza sostentamento 34 famiglie che dipendevano da lui, in attesa di veder saldato il suo credito.
Proprio in questi minuti, dopo aver ricevuto una telefonata da parte del Prefetto di Monza, Bramini è stato raggiunto dagli ufficiali giudiziari, i quali gli starebbero spiegando coda accadrà effettivamente oggi. Ad attendere che la situazione venga chiarita, ci sono anche quattro senatori, un consigliere regionale e il sindaco di Monza, Dario Allevi. Imprenditori da diverse regioni d’Italia, nelle stesse condizioni di Sergio Bramini, sono arrivati a Monza per dargli sostegno, insieme a numerosi cittadini monzesi.
Sergio Bramini, quando gli ufficiali giudiziari sono andati via ha dichiarato “avrebbero dovuto arrestarmi, perché io da qui non mi muovo, ora vedremo di utilizzare questo tempo per agire e far valere le nostre ragioni.