Monza, addio alla sala cinematografica con lo schermo più grande d’Italia

11 aprile 2018 | 11:32
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Monza, addio alla sala cinematografica con lo schermo più grande d’Italia

I lavori di demolizione del Maestoso di via Sant’Andrea sono entrati nel vivo. Al posto del vecchio cinema chiuso 20 anni fa sorgerà un supermercato con parcheggio interrato e servizi.

La sala cinema con lo schermo più grande d’Italia se ne va. I lavori di demolizione del cinema Maestoso di via Sant’Andrea sono oramai entrati nel vivo. Ruspe, martelli pneumatici e muratori lavorano a pieno ritmo e fra non molto di una delle sale che hanno fatto la storia del cinema monzese e brianzolo non rimarrà niente.

IL NUOVO PROGETTO

Al suo posto sorgeranno un parcheggio interrato e un nuovo supermercato con una superficie di 1800 metri quadri,una galleria di altri spazi commerciali per una metratura analoga, oltre ad un blocco di servizi igienici destinati agli ambulanti del mercato del lunedì che, secondo il progetto, dovrebbero ritornare ad occupare la piazza esterna all’ex cinema. I piani superiori ospiteranno invece terziario, ristorazione e probabilmente una palestra.

Sono stati previsti anche la realizzazione di un centro civico e di un giardino pensile: il verde avrà un ruolo anche “architettonico” poiché filari di alberi mitigheranno l’impatto lungo via Sant’Andrea e via Lissoni.

I RICORDI

Mentre il cantiere procede spedito, sulla pagina Facebook di “Sei di Monza se” gli iscritti postano i loro ricordi: c’è chi ha visto lì il suo primo film o chi, semplicemente, ricorda alcune prime visioni del passato come Flash Dance o uno degli ultimi film trasmessi come Titanic.

Chiuso da circa 20 anni, il cinema Maestoso era diventato oramai un monumento al degrado. Impossibile e inutile continuano a tenerlo in vita. Era diventato un corpo estraneo quartiere, preda di sbandati e tossici. Sempre più di frequente oggetto di sgomberi e blitz da parte della polizia.

I lavori dureranno un anno e mezzo e cambieranno il volto dell’area tra via Lissoni e Sant’Andrea.