FedEx annuncia più di 300 esuberi: filiale di Ornago a rischio chiusura

27 aprile 2018 | 00:00
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FedEx annuncia più di 300 esuberi: filiale di Ornago a rischio chiusura

La sede ornaghese, con 22 lavoratori, potrebbe chiudere i battenti nel giro di un anno. I lavoratori annunciano proteste: “Scioccati dalla leggerezza dei vertici aziendali”

Un esubero di 315 lavoratori e l’annuncio di un licenziamento collettivo apparentemente irrevocabile: sconcerto tra i lavoratori ella FedEx di tutta Italia, azienda che ha una delle sue sedi anche in Brianza, a Ornago, di cui nell’annunciato piano di tagli dei lavoratori, è prevista la chiusura nei prossimi mesi.

«Abbiamo avuto notizia della prossima chiusura della filiale, senza preavviso e soprattutto con una situazione economica in espansione e continua crescita dal 2012, anno in cui abbiamo aperto» scrivono i lavoratori in una nota diramata nei giorni scorsi.

Il piano presentato FedEx all’incontro con le sigle sindacali a Roma è definito dai lavoratori “devastante”: «Prevede la chiusura, tra luglio 2018 e marzo 2019, di 24 filiali su 34 e di 2 filiali di Tnt: 325 persone sono in esubero, 36 dispatcher tra Fedex e Tnt, per un totale di 361 persone che saranno coinvolte in procedure di licenziamento collettivo».

A Ornago, sono tutti, ben 22, i posti di lavoro a rischio, scelta che sembra essere una diretta conseguenza dell’acquisizione di Tnt nel 2015: tra il modello di Fedex, i cui corrieri sono dipendenti, e quello di Tnt, che invece esternalizza, avrebbe prevalso infatti quest’ultimo. «Siamo scioccati dall’arroganza e dalla leggerezza con cui hanno deciso che il modello Tnt sarà quello da seguire» concludono i lavoratori, annunciando per l’inizio di maggio un incontro tra delegati sindacali e vertici aziendali, nella speranza di comprendere che la decisione possa non essere considerata irrevocabile. Se ciò non sarà, potrebbero essere avviate dure forme di protesta.

Nell’attesa, nei giorni scorsi è stata lanciata su change.org una petizione: «Questi tagli del personale non sono del tutto costruttivi – si legge nel testo – Questa petizione nasce proprio per far conoscere la causa al maggior numero di persone possibili, per poi presentarla alle due società di trasporto e aprire gli occhi sul futuro di quei 317 esuberi che non sono solo numeri, sono risorse».