Lazzate, la leghista Loredana Pizzi è l’unica candidata sindaco. O no?

23 aprile 2018 | 02:04
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Lazzate, la leghista Loredana Pizzi è l’unica candidata sindaco. O no?

A oggi l’unico candidato ufficiale è quello del sindaco uscente. Ma un’indiscrezione di una fonte insospettabile (l’assessore Monti) annuncia per certo anche un nome per il centrosinistra.

Sembrava quasi che a Lazzate ci sarebbe stato un solo candidato alle elezioni amministrative del 10 giugno, il sindaco uscente Loredana Pizzi (in apertura, a un comizio anti-migranti nell’estate 2017, ndr), a oggiunica candidatura ufficiale. Pizzi, classe 1952 e leghista doc (prima di essere eletta, nel 2013, era dipendente della segreteria federale della Lega) si presenterà ovviamente con una lista monocolore Lega, come ormai da tradizione nel paese di Cesarino Monti, da anni feudo del Carroccio. Ma un altro candidato, forse, ci sarà. A dirlo, svelandone il nome, è stato l’assessore Andrea Monti, scrivendo un post su Facebook nel tardo pomeriggio di sabato 21 aprile: sarebbe Andrea Fenocchio, 55 anni, imprenditore nel settore del facility management e già candidato consigliere nel 2013, poi non eletto, per la lista civica di centrosinistra “Lazzate in comune”. «Lo annuncio io, così tagliamo la testa al toro – ha aggiunto Monti -. Almeno iniziamo questa campagna elettorale e ci confrontiamo a viso aperto e non nella fumosità di riunioni carbonare. Io sono sempre per la trasparenza e mai per i sotterfugi». Fenocchio non ha confermato né smentito: secondo Monti, che dà la notizia per certa dicendo di averla appresa da una fonte sicura, è solo perché Fenocchio sta aspettando di trovare il numero di persone necessarie al completamento della lista.

Giacomo Gregori, consigliere di minoranza per la lista civica “Lazzate in comune”, sostiene invece di non sapere nulla della possibile candidatura di Fenocchio. Gregori, che in passato si era candidato sindaco per tre volte, sempre senza successo (nel 2001, nel 2006 e nel 2013), non si ripresenterà: «Non voglio stare attaccato alla sedia». Dovrebbe essere anche la fine di “Lazzate in comune” : «Nemmeno la mia lista civica si ripresenterà, ma mi auguro che ce ne sia un’altra -. E, prima che Monti facesse il nome di Fenocchio, aveva confidato -: Si sta cercando di mettere in piedi qualcosa, ma io ho voluto tenermi fuori». Sull’eventualità che non si presentasse nessun altro oltre a Pizzi aveva invece commentato: «Sarebbe brutto se ci fosse solo un’alternativa».

Gli eventuali avversari di Pizzi hanno altre tre settimane per uscire allo scoperto: la presentazione di liste e candidati è fissata dal Ministero degli Interni tra il 30esimo e il 29esimo giorno prima delle elezioni. D’altra parte, più il tempo passa senza annunci, meno è probabile che si presenti un altro candidato. E se davvero Pizzi si ritrovasse a correre da sola? Secondo il “Testo Unico delle leggi sull’ordinamento degli Enti locali” (decreto legislativo 267/2000), che regola l’elezione nei comuni fino a 15.000 abitanti, perché la votazione sia considerata valida dovrebbe votare almeno il 50% degli aventi diritto, e Pizzi dovrebbe ricevere almeno il 50% delle preferenze: «Ove sia stata ammessa e votata una sola lista, sono eletti tutti i candidati compresi nella lista, ed il candidato a sindaco collegato, purché essa abbia riportato un numero di voti validi non inferiore al 50 per cento dei votanti ed il numero dei votanti non sia stato inferiore al 50 per cento degli elettori iscritti nelle liste elettorali del comune. Qualora non si siano raggiunte tali percentuali, l’elezione è nulla». Nel 2013 Pizzi era stata eletta con il 68% delle preferenze e l’affluenza era stata di poco superiore al 61%.

In questi anni la sindaca leghista ha portato avanti la politica di Cesarino Monti, realizzando interventi pubblici come la nuova piazza dei Lazzatesi, l’allargamento della riqualificazione del centro storico, il rifacimento del manto stradale e dei marciapiedi, ma anche l’inaugurazione della piazzetta Cesarino Monti e il potenziamento del Gruppo volontario di ausilio territoriale, per il monitoraggio del territorio tramite volontari. Nell’estate del 2017, invece, Pizzi si era battuta contro l’arrivo di richiedenti asilo sul territorio comunale, che avrebbero dovuto essere ospitati in un’appartamento acquistato da un’associazione privata.