Nuovo plesso scolastico nell’area ex Macello e recupero ex Borsa: le novità

13 aprile 2018 | 10:12
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Nuovo plesso scolastico nell’area ex Macello e recupero ex Borsa: le novità

Un nuovo plesso scolastico innovativo e il recupero di uno stabile storico simbolo della città di Monza: la Giunta aggiorna il consiglio comunale sullo stato dell’arte. 

Un nuovo plesso scolastico innovativo e il recupero di uno stabile storico simbolo della città di Monza: la Giunta aggiorna il consiglio comunale sullo stato dell’arte.

Argomenti caldi per la città, ora pare che per i due progetti si intraveda la luce alla fine del tunnel. Per quanto riguarda l’area ex Macello, la nuova Amministrazione Allevi manda avanti il progetto del polo scolastico Citterio Bellani che sarà realizzato sull’area oggi dismessa di via Procaccini. L’attuale giunta municipale ha dato il via libera a uno studio di fattibilità tecnica del progetto che, di fatto, sfocerà nella realizzazione del nuovo polo scolastico. Per la sua realizzazione si auspica di poter contare su 9 milioni di euro da parte del Miur.

L’incontro di oggi vuole essere un punto di partenza perché non ricordo di aver mai sentito in consiglio comunale parlare di questi due progetti” ha commentato il vicesindaco Simone Villa. Le tempistiche? Date le verifiche in corso i tecnici non si sbilanciano su date certe. “Ci sono troppi vincoli e varianti e a questi ci dobbiamo attenere. La sola cosa certa che è nostra volontà agevolare lo svolgimento delle varie fasi per raggiungere i due obiettivi” sottolinea Villa.

NUOVO PLESSO SCOLASTICO CITTERIO/BELLANI

Il nuovo plesso innovativo ospiterà le scuole Bellani, Citterio e il biennio del Porta. La collocazione è stata stabilita sull’area dell’ex Macello (22mila metri quadrati). Il carattere di innovazione, come spiegato dai tecnici in aula, sarà dato essenzialmente dalla tipologia di costruzione per la quale si porrà la massima attenzione all’ambiente. Non si parlerà di didattica tradizionale: sono infatti previsti degli spazi più ampi che prevedono la rotazione degli studenti così come da indicazioni del Miur.

Ma il plesso non sarà solo “scuola”: il progetto, così come oggi pensato, prevede la realizzazione di una serie di servizi fruibili dalla città oltre gli orari di lezione (palestre, auditorium, sala studio, ludoteca, centro di inserimento per adulti fragili, spazi musicali, sala prove, giardino d’inverno, laboratori didattici e un centro cottura). Non sarà gestito interamente dal comune bensì attraverso un partenariato con il privato. Sono state individuate le modalità per la realizzazione del polo: da una parte l’avvio della gara, mentre per il Biennio del Porta attraverso il finanziamento del Miur.

Fondamentale il confronto con la soprintendenza per il vincolo monumentale che caratterizza l’area. Saranno dunque individuate le parti da restaurare e quelle da utilizzare con un differente scopo. Dopo le prime analisi ambientali sono stati individuati gli spazi fruibili (inferiori rispetto a quelli ipotizzati inizialmente).

Il nuovo tassello si attende con il parere dell’Arpa: dopo di ciò si potrà procedere con la gara d’appalto per effettuare le prove sul terreno. Gara d’appalto poiché i costi superano i 40mila euro.

LICEO ARTISTICO NANNI VALENTINI (EX ISA)

E il destino dell’Ex Isa? Pare più incerto. Nel maggio 2017 era stata accolta favorevolmente dalla Giunta Regionale la proposta del MoVimento 5 Stelle di investire parte dei 55 milioni di euro destinati alla valorizzazione del complesso monumentale della Villa Reale e del Parco di Monza per il recupero dell’edificio ex Borsa per l’Istituto d’Arte e liceo artistico Nanni Valentini. Da allora di novità ce ne sono state poche.

Usato inizialmente come caserma, nel 1937 ha visto insediarsi il Borsa. I veri problemi sono sorti nel 2011 quando, con il crollo del tetto, l’area è stata decretata inagibile.  E’ del 2015 il nuovo progetto che ha visto il susseguirsi di una serie di indagini sugli intonaci, sulla potatura del verde che riveste lo stabile, idrogeologiche, la messa in sicurezza.

Se in prima battuta si pensava ad un appalto integrato, questo è stato stroncato dal primo dei tanti imprevisti: dall’aprile 2016 non sono più previsti gli ambiti di progettazione e realizzazione. 
Si è dunque deciso di optare per un contratto di disponibilità (soluzione scartata), e poi con il recente partenariato con il privato (per il quale è stata prevista una gara d’appalto). 

Dopo l’annuncio lo scorso dicembre della volontà di finanziare il progetto in accordo con Regione Lombardia, a febbraio si sono tenuti una serie di incontri affinché il progetto venga convalidato e verificato.