“Seveso futura”, l’idea di fare fronte comune contro le destre

Un appello al dialogo tra forze politiche, civiche e associative per lavorare su punti comuni precisi e concreti: sì ai sottopassaggi, no a Pedemontana, tutelare l’ambiente, valorizzare le periferie, accoglienza, sicurezza e legalità.
A due mesi dalle elezioni comunali a Seveso si fa largo un movimento civico che fa appello al confronto e all’unità «per evitare un ritorno al passato». Dove per passato si intende quello della destra, che, dalla Dc in poi, ha tenuto quasi sempre le redini del comune brianzolo: d’altra parte il promotore dell’appello, che ha cominciato a circolare via e-mail a partire da venerdì 6 aprile, è Giorgio Garofalo, l’attuale presidente del consiglio comunale, ex Pd ora passato a Mdp ed ex candidato di Leu alle regionali. Insieme a lui, hanno firmato altri 20 cittadini legati all’attività politica e alle associazioni: chiedono a «tutte le forze democratiche che non vogliono un ritorno al passato» di trovare un accordo a partire da alcuni punti programmatici, e forse non è un caso se il nome del movimento, formatosi alla fine del 2017, sia “Seveso futura”, con un rimando all’esperienza di governo della lista civica di sinistra “Città futura” di Giordano Cassetta (1994-1998).
«Si tratta di un’iniziativa necessaria, prima di ufficializzare e cristallizzare le candidature per le elezioni del 10 giugno, a fronte dell’alleanza tra Lega e Forza Italia – spiega Garofalo -. Lo ritengo un appello utile a tutte le forze politiche e civiche, anche per allargare la coalizione». Un modo per superare le logiche degli schieramenti politici e lavorare a partire da dei punti condivisi: sì ai sottopassaggi, no a Pedemontana, ampliare il Bosco delle Querce e più attenzione alle periferie, non solo geografiche ma anche sociali. Il manifesto, in quattro punti, chiede infatti: «Sottopassi subito, la città non può stare più ferma ai passaggi a livello»; «Archiviare Pedemontana, ampliare il Bosco delle Querce: Seveso città per l’ambiente e per la mobilità sostenibile»; «Le periferie al centro, rigenerazione urbana e più attenzione a chi è ai margini»; «Accoglienza, sicurezza e legalità per una città aperta, sicura e trasparente». La speranza è quella di raccogliere una base ampia di consensi, sufficiente a evitare il ritorno in municipio del centrodestra (che alle elezioni del 4 marzo ha ottenuto il 37% delle preferenze alla Camera e quasi il 38% al Senato, staccando di 15 punti percentuali il centrosinistra): Garofalo, e altri con lui, sembrano intenzionati a non far dimenticare che nel 2012 il comune, allora guidato dalla giunta Donati (Forza Italia e Lega Nord), era stato commissariato per «manifesta incapacità di amministrare.
Viene da chiedersi se alla voglia di dialogo non abbia contribuito anche l’esito delle politiche e delle regionali: divisi si è più deboli, lo ha capito anche Leu. «Leu non c’entra niente – ribatte Garofalo -: rispetto alle elezioni nazionali cambia il contesto, e a Seveso ci sono temi, primo fra tutti quello dei sottopassi, che non possono essere rinviati. Il rischio è che questa miopia di ragionare per schieramenti politici faccia tornare a governare quelli che si presentano come il cambiamento, anche se non lo sono, e che hanno già dimostrato di non sapere amministrare. Il mio è un richiamo alla responsabilità: ragioniamo a partire da punti programmatici precisi, troviamo un accordo e facciamo crescere la nostra città». L’apertura è totale: oltre all’attuale maggioranza l’invito è aperto a chiunque senta di riconoscersi nel messaggio di Seveso futura, Movimento 5 Stelle compreso (che nel 2013 aveva ottenuto un buon risultato alle politiche ma non alle comunali, un 23% contro un 6,7%, e che lo scorso 4 marzo ha sfiorato il 33%). «La nostra partecipazione con una lista civica non è scontata – avvertono i portavoce di Seveso futura -: vogliamo richiamare tutti alla responsabilità e contribuire a creare le condizioni per un confronto ampio. L’obiettivo deve essere il buon governo della città nei prossimi cinque anni».
Le risposte, per ora, sono state caute. L’impressione è che i politici locali, interrogati sulle loro intenzioni in merito all’appello di Seveso futura, cerchino di prendere tempo, anche se l’idea sembra essere vista con favore. «Al di là delle decisioni che si prenderanno – afferma per esempio il sindaco Paolo Butti – è un elemento positivo che si proponga qualcosa in grado di allargare e far crescere la partecipazione dei cittadini». Anche se questo significasse un accordo con i Cinque Stelle, che in questi anni, pur essendo fuori dal consiglio comunale, non hanno risparmiato sulle critiche alla giunta? «Non mi fermo ai confini dei limiti politici, ma mi sembra che con il Movimento 5 Stelle, che comunque a livello nazionale ha sempre detto di non voler fare alleanze con nessuno, il dialogo sarebbe difficile – ammette Butti -: sono contrari al sottopassaggio, quando per noi è un punto cardine nello sviluppo della città». Massimiliano Albericci, portavoce di Seveso 5 Stelle (in attesa di certificazione dal Movimento), infatti, conferma: « I sottopassaggi non risolvono, anzi, peggiorano la situazione, soprattutto in questo caso, quando è solo una concessione per il raddoppio della ferrovia. E quando nel manifesto si parla di periferie – aggiunge – mi viene da sorridere: Garofalo dove ha vissuto negli ultimi cinque anni? Il presidente del consiglio comunale è lui, ma mi sembra che si sia sempre agitato tanto, ottenendo poco. Noi non facciamo alleanze – conclude – né prima né dopo il voto. Siamo però aperti ad accordi di programma: se saremo in consiglio comunale, voteremo le singole proposte su cui saremo d’accordo. Discuteremo delle proposte quando ci saranno, per ora tutti parlano e basta».
Il segretario Pd Roberto Fumagalli, invece, sottolinea: «Trovo interessante il manifesto, ad esempio quando afferma di volere la massima tutela per il Bosco delle Querce, minacciato dall’autostrada Pedemontana – afferma -. Per il Pd però è anche necessaria la massima attenzione alla diossina su tutti i terreni interessati, anche quelli di proprietà privata. Dissento invece sul blocco completo di Pedemontana, significherebbe lasciare tutto com’è, un disastro nella viabilità sulla Milano-Meda. Credo comunque che molti contenuti possano essere condivisi anche dal Pd: ne discuteremo a breve». «Non abbiamo ancora valutato cosa fare per le prossime elezioni, ma ben venga l’appello all’unità – premette Roberto Pagano (lista civica Seveso nel cuore) -. Noi siamo sempre stati una lista civica pura, non siamo ostili a nessuno e vorremmo restare sganciati dalle logiche della politica. Certo – aggiunge -, la situazione è cambiata rispetto a 5 anni fa».
I firmatari dell’appello, oltre a Garofalo, sono Maria Rosa Dendena, Mauro Barison, Valentina Baldon, Stefano Cereser, Elisabetta Varisco, Carlo Scampini, Valeria Candio, Marco Berto, Valentina Valentini, Cristiano Di Battista, Paola Iannuzzo, Alessandro Carta, Graziella Lissoni, Massimo Caria, Maria Grazia Speronello, Angelo Armenio, Elvira Giussani, Simone Bresolin, Nadia Spinoni e Mario Grazioli.