Truffe ad anziani sacerdoti in Veneto, i soldi nascosti in Brianza

La banda avrebbe agito partendo dal 2016, truffando almeno 15 sacerdoti, ai quali avrebbe portato via circa 152mila euro.
I militari della Stazione Carabinieri di Padova, coordinati dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Monza, hanno arrestato quattro persone in esecuzione di ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip di Monza, perché sospettati di essere componenti di una banda specializzata in truffe aggravate a danno di numerosi anziani sacerdoti. Sino ad ora sono state registrate truffe per almeno 150.000 euro.
I quattro presunti truffatori, secondo quanto ricostruito dalle indagini dei militari veneti, allestivano studi legali virtuali, con tanto di mail e numeri di telefono creati ad hoc tramite provider specializzati, spacciandosi appunto per avvocati che, dopo aver selezionato anziani sacerdoti, li raggiungevano per telefono affermando di aver appreso di un contenzioso pendente in Tribunale a loro carico per un mancato pagamento di abbonamenti per servizi o prodotti editoriali per migliaia di euro. Convincendoli di poter risolvere per loro il contenzioso, i falsi legali si facevano consegnare cifre comprese tra i diecimila e i trentamila euro.
La banda avrebbe agito partendo dal 2016, truffando almeno 15 sacerdoti, ai quali avrebbe portato via circa 152mila euro. Le vittime sarebbero state individuate tra Padova, Rovigo, Treviso, Gorizia, Udine, Trento e Brescia. I soldi della banda, residente nel milanese, venivano trasferiti su conti bancari aperti in provincia di Monza. Arrestati, i quattro sono stati ristretti nei carceri di Monza e Milano.