Dopo lo zafferano è il turno delle bacche antiche: a Varedo al via PerBac!

Oltre 300 piante da frutto sono state già piantate. Ora parte la campagna di crowdfunding per la manutenzione del filare. Le donazioni saranno ricompensato con stimmi di zafferano.
Alle porte di Varedo, sei giovani appassionati coltivano l’idea di creare un piccolo Eden di lavoro manuale. Sono Camilla, Dario, Davide, Gino, Guido e Vanessa, soci del gruppo zafferanami. Questa micro-impresa è nata nel 2012 e fattura tra i 50 e i 100mila euro l’anno, offrendo un prodotto di qualità e riuscendo a retribuire le 3000 ore di lavorazione a mano dei collaboratori. Da febbraio 2017 la piccola azienda ha deciso di affiancare alla produzione di zafferano quella di bacche antiche. Al via la campagna di raccolta fondi per la manutenzione del filare.
PerBac!, questo il nome del progetto che vede l’impianto di 300 alberi da baccae da fiore, commestibili sia dall’uomo sia dagli animali. “Questi frutti hanno da sempre nutrito i nostri antenati, ma sono ‘inefficienti’ poiché la raccolta e la potatura sono difficili da realizzare e da meccanizzare. – spiega Dario Galli, socio fondatore dell’impresa – Anoi interessa riportare l’uomo al centro, creando lavoro dignitoso e manuale. Inoltre queste bacche sono molto buone e così lo saranno le marmellate, i trasformati e le tisane che ne ricaveremo.”
Ma il loro sogno terreno ha bisogno di fatica, tempo e fondi. I soci stimano un totale di 100 ore per il lavoro di impianto più altre 100 ore annue di manutenzione. Tra il taglio erba, la scerbatura, ovvero l’eliminazione di erbacce, la potatura, la concimazione e l’irrigazione i sei ragazzi hanno da rimboccarsi le maniche. E dovranno anche avere pazienza. Prima di raccogliere il frutto dei loro sforzi, infatti, dovranno aspettare dai 5 ai 7 anni. Questo il tempo necessario per la crescita delle piante fino ad entrare nella fase produttiva a regime.
Ben consapevoli dei costi, il gruppo di PerBac! ha quindi attivato una campagna di crowdfunding. Obiettivo, mettere da parte 12.900 euro entro la fine del 2018. Il ricavato andrà a coprire le spese nell’acquisto delle piante e del materiale, nell’impianto e nella manutenzione e, infine, i costi amministrativi.
Le donazioni a supporto dell’impresa vanno da un minimo di 5 ad un massimo di 100 euro. Il supporto dai 15 euro in su sarà ricompensato con i prodotti di zafferanami, dalla bustina contenente 0,15 g di stimmi di oro rosso, fino alla confezione deluxe completa di stimmi in boccino, il necessario per l’infusione della spezia, fiori essiccati e consigli di ricette.
Scritto da Samuele Evangelisti