Barlassina, al Teatro Belloni una Piccola Accademia per creare grandi artisti

17 maggio 2018 | 10:44
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Barlassina, al Teatro Belloni una Piccola Accademia per creare grandi artisti

Non solo teatro: al Belloni di Barlassina, «il teatro d’opera più piccolo del mondo», si fa anche scuola. Canto, danza e recitazione per i più piccoli: li racconta l’insegnante Riccarda Bonfanti.

Un grande piccolo teatro che contiene una grande piccola accademia. Succede al Teatro Belloni di Barlassina, ormai noto anche a livello internazionale per il livello qualitativo del suo programma e il ristretto numero di posti a disposizione: appena 98 a spettacolo.

Ma oltre ai concerti di pianoforte e alla lirica, il gioiello realizzato da Marco Belloni negli spazi del suo vecchio mobilificio racchiude anche una scuola, la Piccola Accademia, con diversi corsi di canto, danza e recitazione dedicati ai più piccoli. E molti più studenti di quelli che potrebbero essere ospitati in platea: frequenta i corsi oltre un centinaio di bambini e ragazzi provenienti da tutta la provincia e non solo.

«Tutto è gestito dalla stessa associazione culturale che muove il teatro – spiega Riccarda Bonfanti, insegnante di recitazione e danza -. Siamo partiti 4 anni fa con il progetto del Piccolo coro, diretto da Giovanni Belloni e sua moglie Francesca: il piacere del canto è di famiglia, non appartiene solo a Marco». Ma non di sole lezioni vive un giovane artista: ogni anno il Belloni ospita anche Teatro in Danza, un concorso di danza con giudici di rilievo (come Barbara Melica e Gisella Zilembo).

E a partire dal prossimo anno, per offrire ancora più opportunità agli studenti, la Piccola Accademia inviterà delle figure di ambito internazionale per delle masterclass di danza riservate agli studenti.

Anche per la scuola, dunque, il Teatro Belloni sembra seguire la regola aurea del suo direttore artistico, Andrea Scarduelli: mettere sempre al primo posto la qualità, senza timore di fare scelte d’élite, come proporre la prima versione della Madama Butterfly o del Don Giovanni, ma anche gli spettacoli “difficili” dedicati a Wagner. Il pubblico, infatti, non si spaventa, anzi, si affeziona in breve tempo, e le persone sono disposte a venire anche da lontano. Magari preferendo il Belloni alla Scala: perché, come confessa una spettatrice, alla Scala le opere vanno seguite per intero, mentre «il teatro d’opera più piccolo del mondo» offre spettacoli tematici, sempre nuovi e mai banali.

Ugualmente, la Piccola Accademia cerca di far divertire i bambini, sostenendo le singole inclinazioni e, al contempo, offrendo loro una preparazione solida: «Seguiamo i bambini con grande attenzione: a inizio anno facciamo sempre delle giornate di orientamento per capire quali sono gli ambiti verso cui sono più portati – sottolinea Bonfanti -. I corsi li aiutano non solo a esprimere al meglio le loro capacità artistiche, ma anche ad avere rigore e compostezza nella vita di tutti i giorni. Si tratta di bambini sensibili e curiosi – continua, cercando di delineare un profilo comune di uno studente “belloniano” -. Non sempre la famiglia è di ambito artistico, ma di certo i genitori hanno tutti il grande pregio di lasciare che i figli seguano i propri desideri».

E se la stagione del Teatro Belloni si è appena conclusa, l’accademia è ancora al lavoro per perfezionare lo spettacolo finale del 10 giugno («Non ci piace chiamarlo saggio» confessa Bonfanti). In attesa che tutto ricominci a settembre: il teatro con uno spettacolo sulle arie e i duetti più conosciuti della lirica, l’accademia con nuove iscrizioni.

In apertura, gli applausi del Don Giovanni